di Francesco Ruvinetti.
Una mobilitazione congiunta dell’Associazione socialista liberale e di Civiltà socialista per l’Ucraina
Le elezioni europee saranno decisive per una Europa libera e indipendente. Ha scritto Paolo Mieli (Corriere 28.9.23) che “è in momenti come questi che si vede se i valori dell’Unione tengono. Ci sono fondamentali questioni economiche, certo. C’è il problema dei migranti, enorme. Ma c’è soprattutto l’Ucraina, sottoposta a una guerra di aggressione, persa la quale sarà il nostro continente a uscirne sconvolto. PER SEMPRE.”
Questo sarà il problema al quale dovremo dare una risposta, noi socialisti in primis, per combattere una battaglia di civiltà. Una battaglia simile a quella che combattemmo contro l’occupazione dell’Ungheria e della Cecoslovacchia da parte dell’URSS nel 1956 e nel 1968. Mai l’Europa dalla seconda guetta mondiale si era trovata di fronte all’interrogativo della possibile perdita della propria libertà e della propria indipendenza. Libertà e indipendenza che saranno messi in discussione e minacciati da una vittoria diPutin. Questo sarà il tema decisivo e fondamentale del futuro dell’Europa della prossima campagna elettorale europea.
Il vetero-comunista Santoro lo ha capito e si prepara a scendere in campo, non per la pace come egli sbraita, ma per dare a Putin il potere e la forza di minacciare il mondo libero, facendo il paio con il tentativo, altrettanto grave e angoscioso di quello di Trump in America per tornare alla presidenza, sciogliere la NATO e lasciare l’Europa alla mercè del dittatore-criminale russo.
Dal 1956, prima con Nenni poi con Craxi, noi siamo sempre stati in prima fila per le battaglie di libertà. Ovunque questo sacro diritto fosse minacciato. Lo abbiamo fatto per il Cile e lo abbiamo fatto per i paesi europei sottoposti al giogo sovietico-comunista. E lo dobbiamo fare, nei modi possibili, ancora oggi. E’ ora di porre fine a stupide diatribe che interessano nessuno, se non quei pochissimi che ancora travagliano il nostro cammino e chiederci come e cosa possiamo e dobbiamo fare per combattere questa battaglia di libertà, anche se fosse l’ultima a vederci impegnati.
A tal fine sarebbe importante che la nostra associazione, in accordo con quella di Cicchitto e Pizzolante, convocasse una assemblea di tutti i socialisti, riformisti e liberali, per ragionare dell’Ucraina che, in questo momento attraversa un momento di particolare difficoltà per il graduale affievolirsi del sostegno europeo e occidentale e su come sostenerla nei mesi a venire fino al momento decisivo della scadenza delle elezioni europee. Ua riflessione politica e organizzativa si rende necessaria.