E’ il giorno di Donald Trump. Il tycoon è arrivato ieri a Manatthan direttamente dalla Florida per essere incriminato dal giudice Juan Merchan. E’ il primo presidente degli Stati Uniti a finire sotto processo penale e i suoi avvocati hanno ottenuto solo che non lo si interroghi ammanettato. I capi d’imputazione sono ben 34, ma della maggior parte di essi non se ne conosce il contenuto. Primeggia, in un’America ancora segnata da finto moralismo, il caso della pornostar Stormy Daniels che Trump avrebbe pagato per il suo silenzio sulla loro relazione. Gli Usa scivolano sempre in uno scandalo a sfondo sessuale per rendere più appetitoso un caso politico o giudiziario. Come se questo fosse necessario per amplificarlo e renderlo appetitoso per tutti. Tra gli gli altri capi di imputaziond pare figuri il reato di falsificazione di documenti aziendali. Gli sarà anche contestato il ruolo avuto nell’attacco al Congresso americano promosso dai suoi elettori? Quella invasione del.Parlamento anch’essa anomala nella storia americana, aveva tutte le caratteristiche di un colpo di stato in stile Far West. Con gente variopinta e stregoni improvvisati, ma che ha fatto quattro morti e diversi feriti. Davanti al palazzo di giustizia anche oggi stazionano i suoi supporter con volti segnati e cappellacci al vento. Trump annuncia che la giustizia negli Usa è finita. E accusa i suoi avversari di volerlo in galera perché questi ultimi avrebbero paura di perdere le prossime elezioni per la Casa bianca e mostra sondaggi che lo danno vincente. Chiede che il processo non si celebri a New York ma a Staten Islan perché giudica di parte la giuria di New York. Un solo commento. Non sempre quando la giustizia mette le mani sulla politica ottiene i risultati sperati. Non vorrei che questa chiamata a giudizio dell’ex presidente, in un mondo e in un’America che ormai hanno perso certezze e anche equilibrio, finissero per rafforzare l’incriminato. Trentaquattro capi d’imputazione sono veramente tantissimi. Non era piu credibile accusarlo solamente d’essere stato il mandante di un atto di provocatoria insubordinazione contro lo stato e la democrazia americana? Accusa che, se provata avrebbe meritato questa sì la galera.
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.