Di Fulvio Camellini
E’ apparso nei giorni scorsi su Viale Timavo, proprio all’altezza di Piazza Fiume, un vistoso telo giallo dove campeggiava la scritta: FERMIAMO L’ APARTHEID di ISRAELE, a firma di Amnesty e di altre sigle che personalmente non conosco.
Già alcuni mesi fa decisi di “postare” sul socialnetwork Facebook un messaggio in cui contestavo duramente questo genere di affermazioni, molto diffuse nella “sinistra” italiana (e non solo).
Con quello scritto volevo ricordare che, nello stato di Israele il 20% della popolazione sia costituito da arabi, con pieno diritto di cittadinanza. Nella Knesset sono presenti 3 partiti arabi e, il più importante di questi, è membro della coalizione di partiti che ha governato Israele nella precedente legislatura.
Domandavo oltretutto se questi antisemiti travestiti da antisionisti potessero fare esempi analoghi e contrari nei paesi arabi. In queste settimane si sono aggiunte imponenti manifestazioni di cittadini israeliani contro il governo Nethaniau, che vorrebbe limitare i poteri della Corte Suprema, atto che non causerebbe il minimo incidente con le forze dell’ordine israeliane: qualcuno potrebbe immaginare qualcosa di simile a Gaza o in Cisgiordania ?
Considero quel manifesto vergognoso: il 25 aprile mi recherò alla manifestazione e mi unirò a quei compagni (radicali) che da anni, portando la bandiera di Israele, intendono ricordare la Brigata Ebraica che combatté nella Seconda guerra mondiale a fianco degli Alleati.
Nello stesso momento il Gran Muftì di Gerusalemme, massima autorità politica dei palestinesi, non solo era amico e consigliere di Hitler, ma organizzò anche un battaglione di palestinesi che andò a combattere inquadrato nelle Waffen SS . Qualcuno vorrà ricordare questi fatti storici ?