Si è concluso il sondaggio lanciato dalla Associazione Socialista Liberale sul “futuro del socialismo”.
L’indagine, pensata da Enrico Pedrelli e Roberto Sajeva e realizzata con il contributo dei giovani della FGS, ha voluto scandagliare tra le compagne e i compagni ma anche tra persone che sono parte non direttamente impegnata della cultura socialista, qual’è il pensiero dominanate in ordine alla attuale situazione del movimento socialista e quali potrebbero essere i temi e le iniziative per il suo rilancio nella cultura politica italiana.
Un sondaggio quindi rivolto non solo ai militanti ma all’intero universo socialista cui hanno risposto 1040 persone, un numero maggiore di quanto fosse previsto e preventivato. E di questi ben il 47% ha dichiarato di non essere iscritto al PSI. Tra le persone che hanno aderito al sondaggio l’età è distribuita in maniera soddisfacentemente omogenea tra le sua fasce, così come è parimenti ben distribuita nel territorio la geografia delle risposte.
In ordine agli eventi che hanno tenuto, e stanno tenendo, il mondo socialista ai margini della vita politica del paese, la stragrande maggioranza delle persone che hanno risposto hanno indicato nella diaspora la causa principale e il 71,6% ha attribuito alla inadeguatezza della classe politica la principale reponsabilità di tale fenomeno.
Ovviamente tutti hanno auspicato un rilancio e il 75,4% indica nel tema della giustizia sociale quello su cui puntare per raggiungere l’uscita dall’esilio politico del movimento socialista.
Una operazione di rilancio che deve essere veicolata non solo attraverso il PSI ma anche attraverso altri soggetti politici tra cui ovviamente la Associazione Socialista Liberale e le componenti riformiste del terzo polo.
Ed è in un “manifesto dei valori” che la maggioranza degli intervenuti 53,5%, ha individuato lo strumento di rilancio più efficace.
Nella identificazione con il riformismo è quanto sostiene il 62,2% per dare una caratterizzazione ad un processo di rilancio mentre nel convincimento di nuove leve il 41% ne individua la strategia più efficace.
Infine il 51,8 % individua nel Terzo Polo la parte politica più vicina e affine cui guardare con maggiore attenzione per avviare le prime mosse per un ritorno del socialismo, vista evidentemente come area maggiormente vicina ai valori della socialdemocrazia e del socialismo liberale.
Una fotografia della comunità socialista che non concede equivoci e non lascia dubbi sulle cose da fare e sulle strade da percorrere tutte decisamente rivolte verso gli orizzonti della innovazione e non certo con uno sguardo rivolto indietro verso la tradizione.
E diciamolo senza pudore, coinvolgere oltre mille persone attorno a una iniziativa socialista, tra l’altro in un sondaggio che notoriamente incontra la indifferenza della gente se non addirittura la diffidenza e in tempi nei quali per i socialisti (tutti i socialisti) i numeri, di qualunque genere, sono da vacche magre, anzi magrissime, è un risultato di tutto rispetto.