Di Paolo Cristoni
L’appuntamento fissato dalla nostra associazione socialista liberale a Montegrotto terme rappresenta un punto di passaggio importante. Si passa dalla rabbia e dalle osservazioni spicciole alla creazione di un corpus di principi e di indirizzi operativi che, come diciamo noi antichi socialisti, costituiscono la Politica, con la maiuscola. E di cui c’è bisogno. Per tale motivo mi permetto di suggerire due sottolineature.
La prima, preliminare: il socialismo che noi pratichiamo sopporta solo due aggettivi. Cioè autonomista e unitario. Non esiste il socialismo se non è autonomo e si propone sempre unitario.
Chi si dichiara socialista mancando di tali qualità non ha spazio nella storia e nel dipanarsi della azione sociale. Ecco la nostra formula da praticare e non solo enunciare.
Ovviamente i principi enunciati hanno storia, valore e approfondimenti di alto profilo e non possono essere dimenticati nel definire la sintesi esposta.
Il secondo pensiero riguarda la situazione del partito che per la ragione richiamata non può avere futuro. Il sud contro il nord, l’accucciarsi sotto la unità intesa come dominio del Pd, linea romana che ha portato tanti esegeti che hanno riempito le riviste di teorie e il partito di guai politici e tecnici.
La attuale gestione nazionale sembra la storia di Pulcinella in cui pare che al mattino si passi dal presidente della regione Campania a confezionare ichiarazioni da infarto.
Con pieno rispetto: ma come si fa a non accorgersi di sbandamenti che equivalgono alle prese di posizione del presidente campano e che non servono a collegare il minimo che compagni di base valorosi continuano ad esprimere.
Una miscellanea di azioni e di dichiarazioni, che continuano a sfuggire ai vertici europei del partito e che in quattro elezioni hanno portato a perdere tutto.
Vale la pena impegnarsi ad altro perché senza autonomia, soprattutto grandiosità della pratica unitaria fatta di ascolto, fratellanza e disponibilità a governare insieme, c’è il nulla.
Ma noi noi ci lasciamo coinvolgere.
1 commento
Grazie Paolo, riflettevo proprio della indispensabilità del mio amato Socialismo che è costantemente necessario per promuovere l’emancipazione di tutti, ora certamente i bisogni materiali non mancano ma ricordo che la prima necessità evocata dai nostri antichi padri era quello dell’istruzione, oggi diremmo Cultura. Un abbraccio fraterno.