Di Leonardo Raito (Sindaco Polesella -RO-)
Considerata l’attenzione mediatica prestata al centrale tema degli infortuni e delle morti sul lavoro, si ritiene indispensabile analizzare una delle problematiche fondamentali che indeboliscono oggi i servizi e le unità operative di “Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro” delle Aziende Sanitarie, legate in particolare alla carenza di dirigenti medici specializzati in medicina del lavoro.
I Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro infatti, svolgono una fondamentale opera di verifica dei requisiti di sicurezza e possono, se in grado di programmare attività continuative e in modo non emergenziale, consentire azioni di supporto al mondo delle imprese e di crescita di una cultura di sicurezza e rispetto delle regole, oltre che di vigilanza, fondamentale per invertire le tendenze in atto. Senza affrontare il tema delle scuole di specializzazione in medicina del lavoro, si evidenzia soltanto che moltissimi servizi di “Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro” soffrono oggi una forte carenza di personale dirigente medico di comparto.
Questa carenza è legata anche al disposto del D.Lgs 81/2008 che vieta ai dirigenti medici di medicina del lavoro aventi qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, di svolgere altri incarichi, anche se in libera professione e su territori diversi da quelli in cui opera suddetta qualifica. In questo modo, figure specializzate scelgono strade alternative, ovvero quella di svolgere le funzioni di medico competente in enti e strutture pubbliche, o di svolgere la libera professione, creando un fortissimo squilibrio economico tra chi sceglie la strada dell’attività negli SPISAL e chi invece si avvia ad altre attività, lasciando sguarniti servizi pubblici strategici ed essenziali.
Per restare agli SPISAL, di fatto, si registrano selezioni e concorsi deserti, impossibilità di rimpiazzare i dirigenti medici che vanno in quiescenza, difficoltà di organizzare il lavoro in settori strategici e decisivi per combattere il fenomeno degli infortuni e delle morti sul lavoro, per gestire nei tempi dovuti le indagini sulle malattie professionali i ricorsi avversi al giudizio del medico competente. L’organizzazione di strutture che sono afferenti al mondo sanitario non possono che dipendere alle apicalità dei dirigenti medici. Dove non sono presenti, c’è il rischio che l’attività si fermi o sia fortemente rallentata.
Sarebbe opportuno che il Ministero competente e le Regioni, titolari dei servizi, agissero per capire se la situazione di carenza di personale dirigente medico del lavoro negli SPISAL sia egualmente diffusa sul territorio nazionale e se si ritenga la clausola prevista dall’art. Del D. Lgs 81/2008 uno dei motivi di suddetta carenza e, pertanto, proponendo modifiche alla normativa vigente, un’iniziativa che non dovrebbe passare in secondo piano per un Legislatore attento e competente. Inutile riempirsi la bocca con la necessità di fare controlli e di dar seguito ad azioni più ampie di prevenzione se non ci sono le risorse che possano garantirle.
È come voler fare le nozze con i fichi secchi. Più un ripiego che una fonte di soddisfazione.