di Nostrromo
Dal 25 settembre 2022, in cui ha perso le elezioni politiche,il Pd è un partito decapitato e allo sbando.Non è in grado di fare l’opposizione in parlamento ad vuna destra inetta e matacchiona; e nel paese non riesce ad interessare eletti ed elettori, e gente comune,mobilitandoli per una lotta comune contro il governicchio di Giorgia Meloni.
Per eleggere gli organi dirigenti, a cominciare dalla segreteria nazionale, il Pd ha convocato sia i propri tesserati sia chiunque (cioè quelli di altri partiti!) ad un rito ormai liturgico, le elezioni primarie.Sono state un esempio,praticamente univoco nel panorama dei partiti della sinistra e della destra in Italia di partecipazion democratica degli iscritti e dei non iscritti (una idiozia, questultima) all’elezione dei gruppi dirigenti.
Si tratta di una differenza rispetto a tutti gli altri partiti (che sono delle oligarchie come per esempio la Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Cinque Stelle) che va premessa e sittolineata .
Ciò detto, che cosa è stata questa mobilitazione che dura da più di 5 mesi ? Una noia mortale, il regno delle ripetizioni,il “volemose bene” più squadernato, il desiderio di mantenere quel che c’è, un partito sempre più evaporato, fatto di correnti e delle loro alleanze spartitorie su basi meramente personali: questi sono le rimembranze che porteremo con noi degli ex comunisti.
Sono finiti in seconda fila elettorale.Si sono scannati in tempi ravvicinati per fare fuori l’ultimo segretario eletto.Si sino accordati per eleggere gruppi dirigenti voluminosi perchè nessuno possa decidere nulla. Sono così divisi tra loro che in parlamento sono in grado di emettere solo gemiti e lamenti,ma non di fare opposizione alla destra, una brutta destra.
Sto cantando il De Profundis della sinistra? No, sto solo descrivendo quello che è l’atto di morte di chi come il Pd,fin gendo di potere integrare cattolici filo-comunisti ed ex comunisti anti-socialisti, ha prolungato un auto-suicidio bello e buono.
Bonaccini e la Schlien non sono riusciti a trasformare la farsa del loro antagonismo in un’alternativa reale. Governano insieme da anni l’Emilia Romagna, e chiunque tra loro la spunti nella corsa alla segreteria nazionale del partito, si so no intesi sul fatto che non si faranno nessuna guerra, se non per burla.Una fraterna, amichevole spartizione del potere,a ridosso delle Alpi.
Chi, anche nel Pd, crede nella resurrezione del caro estinto (cioè la sinistra), può fare solo una csa tardiva,ma ancora efficace:battersi per sciogliere, liquefare questo partito.Il popolo della sinistra va raccolto in un contenitore nuovo.Il primo passo, e dovere, è azzerare quel che c’è.
Non c’ molto da perdere.Sono le teste di ponte, gli aggregati,i caucus dalla cui sommità scuotono le bandiere perso naggi di puro e semplice potere personale e vecchi arnesi demoscristiani come Franceschini e Rosy Bindi, eredi del naufragio di Matteo Renzi come Guerini e lo stesso Bonaccini, segmenti del vecchio fortilizio dalemiano ecc.
Gesù, fate luce, liberaci da questi malanni.
Invece dietro Bonaccini e Schlien ci sono quanti hanno condotto il Pd al disadstro elettorale e all’impotenza politica attuale.Nessuno dei due ha speso una parola per prendere da loro le distsanze, alimentando così la contraddizione tra quel che sono e quel che vorrebbero essere.
Ma davvero la Schlien pensa di turlupinare la gente sfacendo finta di non sapere che la dichiarazione di Franceschini, Orlando, Zingaretti (e all’ultima ora di Bersani) di votarla è un invito, a dir poco, ai loro eserciti di andare alle urne?Bonaccini non ha questo problema. Fin dall’inizio della sua candidatura si è presentato come il promotore e garante dello stuolo di sindaci, consiglieri regionali, e della nomenlatura degli enti di primo e secondo grado.
La volontà dei due candidati di essere legati al passato emerge da alcuni episodi un pò marginali, ma assai significati vi.Nessuno di loro ha sostenuto che la fine del comunismo ha segnato la vittoria della socialdemocrazua e del del socialismo liberale. Insieme inseguono le fumisterie di Berlinguer, cioè la “terza via”. Dunque, anche per loro la cultura e la politica riformista dei socialisti europei resta il nemico numero uno.
In secondo luogo, come dirigenti dellEmilia Romagna hanno mentito quando, in polemica con un’esponente di Matteo Salvini, hanno esaltato l’welfare nell’assistenza sanitaria indigena.
A Bologna e in Emilia i malati vegetano per giorni in un lettino al pronto soccorso in attesa di venire curati.Disagi e sofferenze infinite per i più poveri, ma anche l’illimitata estensione della medicina a pagamento.
In terzo luogo, entrambi ammettono la prassi delle porte girevoli.Pierluigi Bersani a Piacenza e Virgilio Merola a Bologna sono stati nominati alla testa rispettivamente dell’ Istituto di Storia della Resistenza e della Biblioteca Parri, cioè di strutture che fanno ricerca, o socializzano gli esiti editoriali di esse.Ebbene Bersani e Merola non hanno nulla da insegnare ,ma solo ( e molto) da apprendere.
Terzo, per finiìre momentaneamente. Come mai a Bologna in Via della Zecca si sta completando l’estensione in altezza,per la seconda volta, del vecchio immobile del Cardinal Legato in cui venivano fabbricate le monete in uso presso lo Stato pontificio?I palazzi d’epoca, cioè storici, possono,quindi, essere ampliati e manomessi a discrezione di chi ha molti soldi?
Se questa è l’immagine della nuova sinistra. è un parto che proprio non ci piace.