di Alessandro Perelli
Di problemi politici il socialista Pedro Sanchez ne ha dovuti affrontare parecchi durante il suo mandato di Premier: dalla ristrettezza numerica della sua maggioranza esposta ai capricci di Podemos e degli indipendentisti della Catalogna, ai problemi energetici derivati dalla sua posizione rispetto alla questione del Sahrawi conteso tra Marocco e Algeria, ambedue per motivi geopolitici ed economici collegati allo sviluppo della Spagna, alle riforme impostate che spesso hanno riguardato i diritti civili e che lo hanno portato in contrasto con la Chiesa cattolica, ai risultati altalenanti del voto amministrativo che ha ringalluzzito il partito popolare e in certi casi l’estrema destra. Sanchez tutto sommato ne è uscito a testa alta portando avanti una esperienza di Governo di sinistra che molti pensavano che avrebbe avuto breve durata. A pochi mesi dalle elezioni politiche previste per il dicembre di quest’anno, nei giorni scorsi un fatto nuovo ha ravvivato il quadro politico iberico. La vice Premier Yolanda Diaz, che è anche Ministra del Lavoro, evidentemente già in campagna elettorale, ha dichiarato che si candiderà per essere la prima donna a guidare l’ Esecutivo spagnolo che nascerà dopo lo svolgimento del voto di fine d’anno. Una dichiarazione che potrebbe essere fine a se stessa (anche se perfettamente legittima) se non fosse stata suffragata da un ambizioso progetto politico. La Diaz ha infatti ha lanciato la piattaforma Sumar che ha raccolto già numerose adesioni in quei settori di sinistra radicale che erano stati i principali artefici del movimento degli indignados e appunto del fondatore di Podemos Paolo Iglesias, che attualmente è il secondo vice Premier. Con la Diaz, nella piattaforma Sumar vi sono già la Sindaca di Barcellona Ada Colau, il leader di Mas Pais Inigo Errejon, il Sindaco di Valencia Joan Ribo e vari esponenti della sinistra radicale e ambientalista che prima facevano riferimento a Podemos, che appare svuotata e in grossa difficoltà. I quadri dirigenti di Podemos non hanno infatti partecipato al lanciò fondativo di Samar. La Diaz ha sempre rivendicato la sua estrazione comunista cercando il suo consenso soprattutto nei cantieri navali galiziani e tra la base operaia. Di natura pragmatica si è costruita un carisma al di fuori del vago populismo portato avanti da Iglesias. La piattaforma Samar rappresenta quindi una reale novità politica anche se attende la legittimazione di un voto. Sarà interessante vedere come si porrà di fronte all’esistenza di Podemos che aveva il ruolo di catalizzatore della sinistra radicale spagnola e se avrà un ruolo autonomo o necessariamente collaborativo con i resti di questo movimento in quanto una doppia presenza sulla scheda elettorale delle prossime politiche rischierebbe di penalizzate entrambi. E da questo punto di vista sarà ugualmente interessante vedere se sarà congeniale al disegno di Pedro Sanchez di corazzare la sua maggioranza di sinistra contro il partito popolare soprattutto se questo sceglierà di allearsi con i sovranisti dell’ultra destra di Vox. Un accordo Sanchez – Diaz con i resti di Podemos a traino, se sarà confortato da un buon risultato elettorale, renderebbe il prossimo Governo di sinistra più compatto e meno sottoposto alle tensioni attuali. Intanto il Premier socialista, oltre a seguire gli sviluppi della situazione politica interna, nei giorni scorsi ha svolto una intensa attività di relazioni internazionali culminate con la visita a Pechino dove ha incontrato Xi Jimoing. Sanchez è stato anche a Roma dove ha avuto un colloquio a palazzo Chigi con la nostra Giorgia Meloni. In un comunicato emesso al temine dell’incontro bilaterale si sono sottolineate le molte convergenze su importanti questioni che si sono riscontrate tra Italia e Spagna all’interno del Consiglio europeo, fatto ancora più significativo alla vigilia della prossima Presidenza di turno dello stesso che spetterà a Madrid. Sanchez ha prudentemente evitato un accenno al fatto che la Meloni sia la prima donna italiana nel ruolo di Primo Ministro: l’ombra di Yolanda Diaz gli ha fatto cambiare discorso….