L’estate prossima col cavolo che lo accolgono al Papeete tette al vento e labbra a cuoricino.
La sua tradizionale affogata tra due balconcini “coppa C” pieni di ben di dio, annegati da uno Spritz doppio con ghiaccio e fetta di melone, sarà un ricordo e mi sa tanto che Salvini dovrà traslocare in spiaggia libera con tanto di ombrellone verde acido, con disegni di cocomeri, e il palo con la punta a vite per non faticare troppo per piantarlo.
E già, perché i balneatori saranno certamente incazzati neri per l’ennesima topica dell’ex Capitano fatta a quattro mani con la/il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Veramente non è l’unica e fa il paio con tutta un’altra serie di promesse elettorali e pre-elettorali che se ne sono andate a farsi benedire dando la esatta percezione di quanto grande fosse stata la presa per il lato B che, per diversi anni, hanno fatto agli italiani, quegli italiani, quella popolazione media e tiranneggiata, che avevano promesso di aiutare, novelli Robin Hood che rubano ai ricchi per ridare ai poveri. Ma quando mai.
Il Consiglio di Stato ha bocciato la norma inserita nel decreto mille-proroghe che procrastinava di un anno + uno le concessioni dei balneatori, stabilendo che sin dalla prossima estate dovranno essere fatti i bandi in ossequio a Frits Bolkestein.
E ora? Ora so caxxi!
Perché, al di là della equità o meno della norma europea, ci sono migliaia e magliaia di famiglie che, sulla attività estiva per eccellenza, hanno fondato le basi per una vita per sé e per i figli, hanno investito soldi, hanno costruito immobili e servizi a corredo dell’attività turistica balneare.
E per favore, per favore, non mi si dica che era tutta una mafia perché, a fronte di inevitabili fatti o episodi di malaffare, c’è tutta una filiera di piccole attività sparse nella miriade di piccoli centri, che affollano gli ottomila e passa chilometri di costa patria, che sono imprese familiari sane, ben gestite e che offrono servizi di qualità e che, soprattutto, se perderanno quello che rischiano di perdere sono senza futuro.
Ma come ben si sa dalle parti di Palazzo Chigi, in precedenza, quando Presidente e Vice Presidente del Consiglio erano i leader del populismo de noantri, si facevano promesse a gogò e si cavalcavano tigri feroci inconsapevoli che si sarebbero potute rivoltare verso il domatore.
È quello che sta per succedere e rischia di ripetersi per la benzina alla faccia delle video-stronzate sul carico delle accise, “assolutamente da eliminare”. Il prezzo è tornato a schizzare e per mettere dieci litri di verde ci voglio circa venti euro. Se va bene.
È quello che è successo per il superbonus 110 con migliaia di cantieri nella M e con i condominii, che non avevano potuto ancora avviare le pratiche per tempo, che ora non potranno beneficiare dei vantaggi della legge. Della serie: poltrone a sedere sino ad esaurimento posti.
È quello che è successo per il piano Opzione Donna che avrebbe permesso a numerose lavoratrici di andare in pensione. Dalle ventimila previste il beneficio viene pateticamente ridotto a sole tremila.
È quello che è successo per i pos e per i limiti di obbligatorietà o per il limite di contante da prelevare dalle banche.
È quello che è successo per le bollette di luce e gas che continuano a contenere delle voci di spesa per l’utente che con l’effettivo consumo non c’entrano un fico secco e che non solo ne rappresentano un costo maggiore ma sono pure “ivate”, cioè sono tassate.
È quello che è successo sul quello che chiamavamo il canone Rai, il più odioso dei balzelli, che continua a essere forzosamente prelevato con la bolletta della luce mentre la qualità dello spettacolo offerto dalla televisione di stato è sempre più da Sanremo e similari.
E ci fermiamo per carità di patria. Ci sarebbe da indire un bel “vaffa-day” ma non si risolverebbero i problemi dell’Italia e, anche se non ci piace e non ci piacciono per niente, hanno vinto le elezioni e democrazia e costituzione vogliono che il risultato elettorale venga rispettato.
Però lo sfizio di toglierci qualche sassolino ce lo siamo levato e pane al pane lo abbiamo detto. Magari quando torneranno a fare gli oppositori saranno meno creduti e saranno costretti a dire meno cavolate. Hai visto mai.
A proposito…ma se Salvini porta l’ombrellone, tavolino e sedie per mangiare la lasagna con tanto di uovo sodo chi li porta, la Meloni?