di Massimo Tosini.
“Se, come ho già detto, la prevenzione e il territorio rappresentano la via maestra da seguire, significa che diventa indispensabile fare un salto di paradigma sia sul piano culturale, sia organizzativo: dalla patogenesi alla salutogenesi.”
Con queste parole ho concluso l’articolo, al mio esordio su questa gloriosa testata, il primo maggio con la promessa di darne conto.
La salute, piena o residua, rappresenta il focus dell’azione organizzativa in alternativa al paradigma patogenico che interviene sulla malattia. Ancor oggi, purtroppo, la cultura dominante, privilegia il patogenico sul salutogenico, ma questa prospettiva, ha messo a forte rischio la tenuta del Ssn e noi cittadini, titolari di diritti inviolabili e di doveri inderogabili, siamo costretti, in caso di bisogno, a metter mano al portafogli e rivolgerci al privato. Questo quadro rappresenta un preciso disegno politico, ancorché strisciante e in essere da un paio di decenni, che noi Socialisti liberali abbiamo il dovere di contrastare con la forza delle nostre idee riformiste! La salute è un diritto universale sancito dalla Cost. art. 32, ma è anche un compito e un dovere preciso del cittadino esperto e responsabile!
Per salvare il Ssn, oggi più malato di coloro che cura, dobbiamo contrastare le grandi epidemie del XXI secolo tipiche del mondo opulento: le patologie non trasmissibili (d’ora in poi pnt). In questo senso ci viene in soccorso il paradigma salutogenico.
Aaron Antonovsky (1923-1994), sociologo e accademico israeliano americano, ha concentrato il suo lavoro di ricerca sulla relazione tra stress, salute e benessere. Il suo principale interesse risiedeva nell’individuare l’origine della salute e come essa possa essere rinforzata. Il senso di coerenza, rappresentava il costrutto del suo ragionamento e dimostrava che l’orientamento generale verso il mondo, cioè il modo in cui una persona guarda alla vita, ha un’influenza positiva sulla salute.
Il nostro, richiamava l’attenzione su tre dimensioni:
• cognitiva, cioè la comprensione della realtà circostante;
• motivazionale, ovvero l’elaborazione del proprio orizzonte di vita;
• comportamentale, ossia la capacità di plasmare le difficoltà.
Antonovsky concludeva dimostrando che il senso di coerenza è il fattore che permette di reagire agli agenti di stress che possono essere percepiti come sfide verso le quali attivare le proprie risorse di resistenza.
Ora, passando dalla dimensione micro, meso e macrosociologica, possiamo facilmente intuire che il senso di coerenza, partendo dalla conoscenza del contesto, ci permette di fare il salto di paradigma necessario per salvare il Ssn.
Il DM 77/2022 istituiva le Case e gli Ospedali di Comunità ma, mentre è facilmente intuibile la mission di questi ultimi, non è chiara la funzione delle Case della Salute e, oggi, della Comunità. Agli ospedali il compito di gestire la fase post-acuta e riabilitativa, ma le Case sembrano pensate per diventare dei meri poliambulatori specialistici. Agire in questo senso significa semplicemente restare dentro al paradigma patogenico e cronicizzare le patologie del sistema fino ad ucciderlo!
Noi Socialisti liberali dobbiamo ribellarci a questa prospettiva perché salvare il Ssn dev’essere per noi un imperativo categorico! Per fare questo dobbiamo ragionare sul versante del come, ma tenendo conto delle riflessioni di Giovanni Crema pubblicate su questo giornale il 05 u.s.
Partendo dalle nostre case e arrivando alle Case di Comunità, attraversando i luoghi della socializzazione dobbiamo promuovere la Salute globale! L’unica strada percorribile è rappresentata dalla prevenzione tout court.
Contrastare le pnt, praticando le vie della salutogenesi, significa ridurre il consumo di farmaci, il ricorso al mmg, ridurre gli accessi alle strutture ospedaliere: chi è in salute non si rivolge al medico e noi, dobbiamo superare la medicalizzazione della società per approdare alla socializzazione della medicina.
Le pnt, si contrastano con l’attività motoria aerobica ma, oggi, solo il 10% della popolazione adulta nel nostro Paese, la pratica. I soldi del pnrr ci sono: si istituiscano pertanto le Palestre della Salute su tutto il territorio nazionale da collocare nelle Case della Comunità, si assumano nuove figure professionali come gli LM 67, cioè i laureati in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata – per fare ciò, basta solo seguire le indicazioni dalla L 3/2018 –, per promuovere la cultura della salute attraverso le cd buone pratiche quotidiane.
La realtà sanitaria è complessa ma, come ci insegna Edgar Morin, complexus, da cui deriva il termine complessità, significa ciò che è tessuto insieme. Si ha quindi complessità quando sono inseparabili i differenti elementi che costituiscono un tutto come l’economico, il politico, il sociologico, lo psicologico l’affettivo e il mitologico.
La complessità è quindi il legame tra l’unità e la molteplicità!
Il paradigma salutogenico rappresenta la Via per tenere Insieme e in Salute la Comunità e il Territorio ove essa insiste; siamo tutti cittadini, a prescindere dal ruolo sociale cui ciascuno di noi è chiamato a svolgere, ma proprio per questo, sia in termini individuali, sia collettivi abbiamo il dovere di sentirci tutti responsabili della nostra salute. Così facendo, si libereranno risorse lato sensu intese, si ridurranno le liste d’attesa e coloro che avranno bisogno di accedere alle strutture sanitarie per ricevere servizi clinicamente necessari, troveranno un Ssn efficiente, efficace, economico ed empatico.
Fare ciò che serve nel momento giusto, nel luogo adeguato e con personale formato per affrontare le nuove sfide generate dal cambiamento climatico, demografico ed epidemiologico, rappresenta la strada maestra per salvare la più grande riforma strutturale del secondo dopoguerra: la L. 833/78!
Massimo Tosini
Sociologo della Salute
1 commento
Caro Massimo.
dopo una tua puntuale ed oggettiva diagnosi
hai individuato una altrettnato puntuale terapia affiancata dalla normativa vigente e per di più
supportata dalla copertura economica
Avanti tutta Massimo
condivido pienamente con te :
abbiamo necessità dei Servizi nel Territorio
come da individuati
e di tornare alle origini del SSN