E probabilmente sarà, se non la più grande, decisamente une delle maggiori soddisfazioni di Riccardo.
E già, perché una persona di cultura, come lui indubbiamente è, vive più di gratificazioni morali ed etiche che materiali.
Nei giorni scorsi è stata ufficializzata da Dario Nardella, Sindaco di Firenze, la nomina di Riccardo Nencini a Presidente del “Gabinetto Vieusseux”. Prende il posto della dimissionaria Alba Donati e va a sedersi sulla poltrona presidenziale di una delle istituzioni culturali più prestigiose d’Italia.
Fondato nel 1819 e inaugurato il 25 gennaio 1820 da Giovan Pietro Vieusseux, fu inizialmente una sala di lettura su abbonamento, ospitata nel Palazzo Buondelmonti, nella quale si potevano leggere le pubblicazioni provenienti da tutta Europa, diventando ben presto un crocevia tra la cultura italiana e quella del resto del continente e, manco a dirlo, anche culla dei sentimenti risorgimentali.
Del resto il suo fondatore era sì un banchiere ma era anche un mercante ed un editore, di religione protestante e di origine ginevrina.
Ebbe, in quegli anni del XIX secolo, frequentatori illustri e, a ben leggere, dai 23 volumi del “libro soci” spiccano nomi che hanno solcato profondamente la storia della letteratura mondiale come Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Hector Berlioz, Stendhal, Arthur Schopenhauer, Fëdor Dostoevskii, Mark Twain, Emile Zola, Rudyard Kipling, Isadora Duncan, per citare i più noti. Insomma un pantheon di tutto rispetto, anzi da restare a bocca aperta.
Nel 1921 divenne di proprietà del comune di Firenze e assurse al rango di Istituto e, anche nei primi anni del XIX secolo, si è glorificato della presenza di personaggi di statura mondiale come Eugenio Montale, che ne fu direttore dal 1929 al 1938, preceduto a sua volta da Bonaventura Tecchi. La sede fu trasferita all’interno della ex chiesa di Santa Maria Sopra Porta e poi dal 1940 a Palazzo Strozzi.
Oggi è una biblioteca, ma anche ente organizzatore di eventi culturali e il suo patrimonio letterario si pregia di circa 450.000 monografie in varie lingue, a testimonianza pressoché completa della letteratura del XIX e del XX secolo, e oltre 2.700 riviste in diverse lingue, di cui quasi 600 provengono dal secolo XIX e circa 350 sono tuttora in circolazione.
La designazione di Riccardo Nencini è stata motivata da Nardella per la sua storia di uomo di cultura e di rilievo istituzionale. Noi aggiungiamo per essere la persona giusta al posto giusto, per raccogliere una eredità così prestigiosa.
A Riccardo l’in bocca al lupo, per voce nostra, di tutta la comunità socialista.
1 commento
Complimenti e tante buone iniziative culturali.