Oggi sono a Mediglia, invitata dall’amministrazione comunale. Difficilmente accetto gli inviti da parte dei comuni, soprattutto se combaciano con ricorrenze. Sono quelli che io definisco “eventi passerella”. Gli “eventi passerella” sono i momenti in cui sindaci, assessori e consiglieri sfilano, si mettono in posa per una bella foto, citano frasi celebri dei giudici Falcone e Borsellino, altre due foto, sperando nella massima risonanza da parte della stampa locale e via, ci ripenseremo il prossimo anno.. A cosa, alla piaga della mafia? Macchè, a come migliorare la cerimonia!
A Mediglia, invece, ci sono venuta convintamente e non curante di indirizzi politici, la legalità non può vestire un solo colore. A propormi di intervenire è stata una siciliana passionaria e verace, Rosa Simone, mi ha voluto qui, in questo paese dell’area metropolitana di Milano. Per questo la ringrazio moltissimo
Lontana dalla sua Trinacria non ha mai dimenticato la lezione e la missione che ogni italiana e ogni italiano meritevole di questo nome ha il dovere, ma soprattutto l’onore di ricordare e di diffondere. La lezione che il 23 maggio e il 19 luglio del 1992 ci hanno dato i giudici Falcone, Borsellino e “quelli della scorta”.
Per Rosy, che ancora si commuove quando ricorda la strage di via D’Amelio, il 23 maggio non è una passerella, ma la celebrazione che conclude un anno di impegno e di iniziative, volte a diffondere la cultura della legalità. E’ la Pasqua per un cattolico praticante.
Quello alla cultura e alla legalità è il suo assessorato, ma lei l’ha trasformato in mandato, come dimostra il monumento dedicato ai giudici e ai ragazzi della scorta.
E’ proprio di “quelli della scorta” che parlerò oggi, al Teatro polifunzionale di Mediglia. Avrò l’onore di parlare dei ragazzi della Polizia di Stato, morti il 23 maggio 1992 a Capaci:
- Antonio Montinaro, 30 anni. Lascia la moglie Tina e due figli di 18 mesi e 4 anni.
- Rocco Dicillo, 30 anni. Si sarebbe sposato il 20 luglio con Alba.
- Vito Schifani, 27 anni. Lascia la moglie Rosaria e il figlio di 4 mesi
- Sopravvivono gli agenti Paolo Capuzza, Gaspare Cervello, Angelo Corbo e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
I ragazzi della Polizia di Stato, morti il 9 luglio del 1992 a Via d’Amelio
- Agostino Catalano, 43 anni. Vedovo, lascia 3 figli e la seconda moglie Maria Fontana
- Walter Eddie Cosina, 31 anni, quel giorno prende servizio per far riposare il collega di turno appena rientrato da Trieste.
- Claudio Traina 26 anni, lascia la moglie e il figlio Dario.
- Vincenzo Li Muli 22 anni. Dopo le immagini di Capaci, chiede di essere assegnato alla scorta di Borsellino.
- Emanuela Loi 24 anni, prima donna del servizio di scorta e primo agente di Polizia di Stato uccisa in servizio.
- Sopravvive solo l’agente Antonio Vullo
Oggi, seduti nel teatro, i ragazzi della secondaria dell’Istituto comprensivo Emanuela Loi di Mediglia.
Ieri mi hanno inviato i loro pensieri, rivolti a questi ragazzi e lascio a loro, che sono più bravi di me, la parola:
Classe 1D
Davide, Angelo e Waled
Caro Eddie Walter Cosina, agente di polizia italiano, ci dispiace che tu sia morto per difendere una buona causa. Insieme a te morirono anche Paolo Borsellino e altri uomini della sua scorta. Tu, che sei caduto in servizio a Palermo il 19 luglio 1992 per proteggere il giudice e magistrato Paolo Borsellino, per noi sei un vero eroe. Sei una buona persona, hai rischiato la vita per proteggere quella di un’altra persona e purtroppo è successo… e si sa che questa non è una cosa da poco e che ci vuole molto coraggio. Noi non siamo sicuri di avere il tuo stesso coraggio, soprattutto ora che siamo ancora giovani, ma proveremo a seguire il tuo esempio.
Giulia e Chloe
Caro Vito Schifani, morto nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, che guidavi la prima delle tre auto e accompagnavi Giovanni Falcone a Palermo insieme al resto della scorta. Eri un ragazzo di 27 anni, innocente. Uccisa dalla mafia per il tuo coraggio. Tua moglie ti ha dedicato al funerale un discorso di conforto rivolgendosi direttamente agli uomini che ti hanno ucciso e chiedendo giustizia. Ora vorremmo dedicarti un nostro pensiero: nonostante le difficoltà che hai affrontato sei sempre stato accanto a Giovanni Falcone, senza paura, sapendo che quello che proteggevi era un “morto che cammina”, e che anche tu un giorno saresti morto insieme a lui. Sei stato un grande eroe per aver deciso di proteggerlo. Nonostante la tua giovane età non avevi paura di quello che poteva succedere, di morire e lasciare la tua famiglia.
Youssef e Ndrec
Caro Giovanni Falcone, vorremmo che tu tornassi in vita per continuare a difendere le povere vittime innocenti di mafia e per dare al popolo quella spinta in più che serve per avere coraggio ed eliminare la paura. Tutte le condanne che sei riuscito a ottenere non sono bastate per sconfiggere la mafia, ma per fortuna l’hanno indebolita e con il nostro aiuto riusciremo ad eliminarla dal mondo.
Nogaye
Caro Rocco Dicillo, hai avuto tanto coraggio a fare la scorta di Giovanni Falcone pur sapendo che saresti morto da un giorno all’altro.
Sei stato ucciso nella strage di Capaci a soli 30 anni, eri giovane ma senza paura. Hai lottato pur sapendo che saresti morto oggi, domani o dopodomani ma hai lottato per la tua città e per il tuo paese.
Era un sabato qualunque… o almeno, si pensava potesse esserlo e invece il 23 maggio 1992 rappresenta uno dei giorni più tristi per la nostra Nazione. Quel giorno ha vinto il buio, un buio in cui Falcone, Borsellino e uomini della scorta come te stavano cercando di fare luce. Ma la tua e la loro luce non ha smesso di brillare, continuerà a farlo per sempre.
Elisa e Alessia
Cara Emanuela Loi, noi ti ricorderemo per essere stata la prima agente donna della Polizia di Stato italiana ad essere stata uccisa in servizio. Hai fatto parte di una scorta molto importante per il nostro Paese. Considerata la tua giovane età, hai avuto molto coraggio. Nel tuo secondo giorno di scorta te ne sei andata e, anche se non ci siamo mai conosciute e mai ci conosceremo, proviamo un gran dispiacere per questo. La nostra scuola è dedicata a te e noi ne siamo molto grate, perché sei stata una Donna con la D maiuscola e sei per noi un esempio.
“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.”
Borsellino ha detto queste parole e così è stato per te.
Classe 1F
Matteo Iagulli
23 maggio 1992 Secondo me la giornata del 23 maggio è molto importante perché ci fa ricordare delle persone che hanno perso la loro vita per proteggere la nostra e queste persone sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. I due magistrati si sono distinti per aver lottato contro la Mafia con la loro caparbietà e il loro coraggio.
Grazie Giovanni, grazie Paolo.
Guenda Losco
Partendo dal presupposto che la Mafia utilizza un metodo di confronto non adeguato, ovvero la forza, la violenza al posto delle paiole, immedesimandosi in quelle persone, riesco a dedurre che le persone che si mettono in gioco nella vita sono le uniche che ne ripagano le conseguenze. A tutti converrebbe non lottare o opporsi a questo movimento, ma senza quelle persone il mondo non andrebbe avanti e la società rimarrebbe sottomessa dalla Mafia.
Giovanni Bucci
Dopo aver letto l’articolo proposto in classe, ci sono rimasto male perché quasi ogni giorno vengono ammazzate persone innocenti dai mafiosi. Per me Falcone e Borsellino sono da ammirare e prendere come esempio nella lotta contro la mafia. Se tutti nel nostro piccolo facessimo qualcosa, forse la mafia avrebbe meno potere sulle nostre vite e non giocherebbe con le nostre paure; spero che da oggi in poi ci possa essere un futuro migliore grazie alla lotta contro la mafia.
Nicole Piscopo
In Italia storicamente esistono tre grandi organizzazioni criminali con un loro territorio ben definito: la mafia in Sicilia, l’ndrangheta in Calabria e la camorra in Campania. L’articolo che ho letto parla delle vittime della mafia siciliana. Sono d’accordo nel considerare Falcone, Borsellino, gli uomini delle loro scorte degli esempi e dei simboli alla lotta alla mafia perché, pur avendo ricevuto minacce di morte a causa delle loro indagini, non hanno mai smesso di credere nel valore della Legalità e hanno continuato la loro missione fino alla morte. A proposito della frase detta da Falcone all’inizio dell’articolo [“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”] vorrei fosse vera ma purtroppo i fatti e le notizie anche dei nostri giorni dicono che non è così. La mafia è nata in Italia nel 19esimo secolo e, nonostante i colpi ricevuti dallo Stato, purtroppo non è stata ancora sconfitta, così come l’ndrangheta e la camorra. E proprio per questo lo Stato, la Magistratura, le Forze dell’Ordine e ogni singolo cittadino devono continuare la lotta per combattere queste spregevoli organizzazioni criminali.
Alessio Pochiero
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati due grandi magistrati che hanno pagato con la vita il tentativo di sconfiggere il potere mafioso in Sicilia tra gli anni ‘80 e ‘90 battendosi per la legalità. Secondo me, il loro sacrificio è servito a dimostrare alle persone che la Mafia si può sconfiggere solo se si ha il coraggio di ribellarsi al suo potere.
Anna Lattanzio
Penso che la mafia non abbia diritto di uccidere tutte le persone che si battono pei la loro libertà, poiché essa è di tutti e pei tutti. Penso anche che la violenza non sia giustificata. Molte persone sono state uccise dalla mafia ingiustamente come Falcone e Borsellino. E’ importante che noi ricordiamo queste persone perché se non ci fossero state saremmo ancora in balia della mafia, ma soprattutto non dobbiamo commettere ancora questi errori anche se la guerra in alcuni luoghi del mondo prevale.
Filippo Gambetti
Giovanni Falcone è stato ucciso dalla cooperazione mafiosa di Cosa Nostra il 23 maggio 1992 a Capaci, vicino a Palermo, facendo saltare in aria con un ordigno esplosivo la sua macchina sull’Autostrada e facendo così morire lui e la sua scorta. Paolo Borsellino, invece, è stato ucciso in Via d’Amelio a Palermo il 19 luglio 1992, è morto a causa dell’esplosione di un ordigno presente in una delle macchine della via causando la morte anche di cinque dei suoi agenti della scorta. Questi due importantissimi magistrati furono uccisi perché limitarono le attività mafiose e misero in carcere con il Maxiprocesso moltissime persone appartenenti a diversi gruppi mafiosi tra cui Cosa nostra che è responsabile delle due stragi di Falcone e Borsellino. La mafia faceva le stragi per indebolire lo Stato e influenzare sia il Governo che la società civile, al fine di creare le condizioni per realizzare una trattativa tra lo Stato italiano e la mafia.
Lucrezia De Simone
Borsellino e Falcone erano due giudici che combattevano contro la mafia. Vennero uccisi da uomini mafiosi di Cosa Nostra. Falcone venne ucciso vicino a Palermo in un’esplosione in autostrada con sua moglie e Borsellino venne ucciso con un’esplosione a Palermo sotto casa sua. Dal mio punto di vista quello che è successo ai due giudici è ingiusto perché volevano aiutare l’Italia e tutto il mondo a combattere i crimini mafiosi.
Aurora Sciabarrà
Paolo borsellino e Giovanni Falcone erano due giudici che combattevano contro la mafia e per questo vengono uccisi. Paolo Borsellino viene ucciso a Palermo, sotto la sua abitazione in via D’Amellio e muore per colpa di una bomba, invece Giovanni Falcone è stato ucciso in autostrada per colpa di una bomba. Per me non è giusto che loro due sono stati ammazzati perché loro volevano aiutare tutte le persone del mondo combattendo “cosa nostra”.
Marina Gandelli
Personalmente, per la mia propria riflessione, vorrei dire che le stragi di Capaci e Via D’Amelio sono state un evento molto doloroso, perché ammazzare delle persone è molto brutto e soprattutto senza senso. Per molto tempo il fenomeno della mafia è stato sottovalutato. Falcone e Borsellino sono due uomini ricordati per la loro audacia e la loro forza di spirito, che hanno combattuto, o almeno hanno tentato di combattere, il fenomeno della mafia e che con la loro vita hanno segnato la storia dell’Italia.
Nicole Mangialardo
Il 23 maggio 1992 una carica di 500 g di titolo fece esplodere un pezzo di autostrada A29 pei uccidere il magistrato antimina Giovanni Falcone. L’ attentato accadde in Sicilia. Insieme a Paolo Borsellino, suo collega e amico, Falcone fu una delle persone più importanti nella lotta alla maga. Già in precedenza, tante persone erano state vittime della mafia.
Uno su tutti il generale Dalla Chiesa e sua moglie, anch’esso combattente pei la mafia. Inoltre, morì la moglie di Falcone, Francesca Morvillo, anche lei giudice e unica magistrata donna assassinata in Italia, che aveva solo 46 anni. Morirono anche i tre uomini della scorta (Schifani, Montinaro, Dicillo) che viaggiavano su una Fiat marrone, Vito Schifani eia l’uomo al volante. I tre agenti morirono sul colpo. In onore di Calimera, è stata intitolata una piazza ed eretto un monumento. Dicillo eia poliziotto è agente.
Ci sono state troppe vittime e tante persone che hanno perso la vita, ma grazie a dei pentiti di mafia, la magistratura è riuscita ad andare avanti con le indagini e arrestare i grandi capi colpevoli di aver organizzato tutto. Anche se non è stata sconfitta del tutto, i delitti si sono ridotti notevolmente. Il 23 maggio e il 19 luglio si incidano i due magistrati più grandi che l’Italia abbia mai avuto: Falcone e Borsellino, i quali non si sono mai fatti intimorire dalle minacce non a perdere la vita.
Stefano Torti
Paolo Emanuele Borsellino, che è il nome intero di Borsellino, fu un politico nato nel 1940 e morto nel 1992 nella strage di “cosa nostra”. Giovanni Salvatore Augusto Falcone, nome intero di Falcone, fu un magistrato nato nel 1939 e morto nel 1992 e morì nella strage di “cosa nostra”. Secondo me non è giusto che queste due persone siano morte senza aver fatto nulla di male e che la mafia continui ad uccidere persone.
Classe 2A
La mafia non finirà se continuiamo ad alimentarla, dobbiamo denunciare gli atti di mafia che vediamo perché essa è come un fuoco per il quale il silenzio è come il carbone: come il carbone alimenta il fuoco, così il silenzio dà potere alla mafia. Il fumo ci intossica come la mafia ci uccide. Falcone e Borsellino erano due forti alberi che la mafia ha voluto bruciare: raccogliamo le loro ceneri, teniamo viva la loro memoria e piantiamo altri alberi per sopraffare il fuoco!
(Dafne – Alessandro P.)
Crediamo che non sia giusto che molte persone debbano vivere nella paura: per esempio pagare ogni mese il pizzo per salvare il proprio negozio o la vita di qualcuno. Chi combatte contro la mafia rinuncia ad avere una vita, vive sempre nel terrore di morire, ma lo fa perché crede non sia accettabile vivere in un mondo dove dominano mafia e terrore. Con la strage di Capaci la mafia ha spezzato intere famiglie, ha tolto i figli alle loro madri, padri ai loro figli. Ma il loro sacrificio ha salvato molte altre vite.
(Matteo – Alessandro V.)
Se la mafia combattiamo
il bene diffondiamo.
Se in silenzio noi restiamo
di certo non aiutiamo.
Prima o poi vinceremo
e la mafia elimineremo.
Siamo fortunati
ad essere stati guidati
da persone
come Giovanni Falcone
e Paolo Borsellino
che ci hanno insegnato il giusto cammino.
(Camilla – Martina)
La mafia non è una cosa impossibile da sconfiggere. Borsellino e Falcone hanno messo in carcere e smascherato tanti mafiosi e molti boss. Hanno messo in gioco le loro vite pur di far finire in qualche modo la mafia. E’ vero, non sono riusciti a fermarla, ma hanno trasmesso la speranza che in futuro si possa porre fine a questo mostro.
(Arianna – Kenneth)
Ci sono persone che lottano per il nostro futuro, sacrificando la loro vita; altre che lo distruggono. Il mondo è ingiusto, pieno di persone cattive che vogliono far del male a quelle innocenti. Le persone vogliono lottare per il bene di tutti, ma purtroppo qualcuno non è d’accordo. Falcone e Borsellino non meritavano di morire, eppure è questa la fine che hanno fatto. La mafia è sbagliata, ma esiste. La differenza tra il bene e il male di solito è che il bene vince sempre, ma in questo caso sembrava il contrario. Nel 1992 il male stava vincendo, la mafia pensava di zittire le persone. Invece ha iniziato a farle parlare e a far loro capire quello che stava succedendo.
(Gaia – Giada )
Noi pensiamo che la mafia sia sbagliata. Non c’è nessun motivo per il quale uccidere persone innocenti. Borsellino e Falcone erano due delle tante persone che hanno lottato contro la mafia, cercando di salvare la gente. La mafia sapeva ogni minimo dettaglio di quello che loro avrebbero fatto in quelle giornate del 23 maggio e del 19 luglio del 1992. La mafia è dappertutto: ha dimostrato che se ti prende di mira, non ti libererai di lei. Giovanni e Paolo avevano rinunciato alla loro libertà per salvare noi e le nostre vite, dandoci sicurezza e protezione, togliendole a se stessi. Per questo è importante tenere viva la memoria di ciò che hanno fatto.
( Aurora – Christian )
Per noi è molto sbagliato uccidere persone innocenti. Uccidere non è la soluzione, ricattare non è la soluzione. Minacciare i bambini per evitare che quelli che hanno visto atti di mafia parlino non è giusto!!! Come fate a dormire? Non avete sensi di colpa? Non vi sentite sporchi di tutto il sangue che avete sparso? Pensateci.. Uccidere Borsellino e Falcone… lasciare donne vedove… o rovinare l’infanzia di un bambino…
Perché uccidere qualcuno che lotta contro qualcosa di sbagliato?
(Sofia – Chahrazad)
Classe 1A
Uno contro tutti
Giovanni Falcone,
hai combattuto la mafia per tutte le persone.
Nella strage di Capaci hai perso la vita
insieme ad altri innocenti
a causa di mafiosi incoscienti.
Dal tuo sacrificio abbiamo imparato
che un reato come la mafia va affrontato.
Sara e Lorenzo
Falcone e Borsellino
rimarranno nei nostri cuori
come tutte le vittime, tra cui Emanuela Loi.
Non moriranno mai
perché una persona è morta
solo se viene dimenticata.
Tutti insieme viviamo nella legalità
per sconfiggere la malignità!
Yandra
Caro Giovanni, sei un esempio di giustizia. Non conoscevo la tua storia, ora ho capito che dovremmo essere tutti un po’ come te, prenderti come esempio per combattere le piccole e grandi ingiustizie intorno a noi.
Grazie!
Andrea
La strage di Capaci mi ha lasciato fermo, immobile, con i brividi dietro la schiena, io mi chiedo: “Perché al giorno d’oggi accadono ancora queste cose?” Ringrazio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno lottato contro le mafie per noi, grazie a loro viviamo in un mondo più equo.
Mirko
Giovanni Falcone e il suo fidato amico Paolo Borsellino sono morti insieme agli uomini e alle donne della loro scorta, lottando per salvare il nostro Paese dalla mafia. Ci hanno insegnato a non mollare mai, ad andare avanti in tutti i modi, combattendo l’illegalità.
Fatima
Io non ero ancora nato, ma sono sicuro che la morte di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e delle loro scorte sia stata scioccante e sono dispiaciuto per le loro famiglie, ma il loro sacrificio non è stato vano.
Tommaso
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati uomini molto coraggiosi, che hanno combattuto la mafia. Per me sono degli eroi perché hanno perso la vita, lavorando per la giustizia e per un futuro migliore per noi.
Samuele
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati molto coraggiosi e hanno lottato contro le mafie, per me sono degli eroi, come Emanuela Loi.
Damian
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.” Mi ha particolarmente colpito questa frase pronunciata da Giovanni Falcone. Purtroppo il giudice non è riuscito a vedere la fine della malavita. Tocca a noi lottare perchè il lavoro portato avanti da lui e dall’amico Paolo Borsellino si concluda e la mafia finisca.
Olivia
“Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”.
Questa frase mi ha colpito perchè gli ideali di giustizia e di legalità sostenuti dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono portati avanti da tutti noi, cittadini onesti.
Amelie
Giovanni Falcone è un grande esempio per le persone perchè ha combattuto la mafia con tutte le sue forze, sacrificando la sua vita.
Arianna
La mafia è cattiva e, come ogni cattivo, verrà sconfitta: siamo noi gli eroi, non i mafiosi! Spetta a noi ragazzi difendere la giustizia, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Gabriele
Paolo Borsellino è indimenticabile, come la sua morte provocata dalle mani dei mafiosi. Il suo operato è stato bellissimo, come il suo sorriso stampato sul viso.
Erica
Giovanni Falcone, tu hai combattuto i mafiosi e hai sacrificato la tua vita. Hai detto che “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà anche un fine” e sono pienamente d’accordo con te. Mi dispiace per quel tragico pomeriggio e per tutte le vittime innocenti di mafia che sono morte per darci un mondo più giusto e leale.
Matteo
Falcone e Borsellino: siete stati dei grandi uomini, avete affrontato i mafiosi e siete stati degli eroi. Le vostre azioni e le vostre parole ci hanno dato la speranza di un mondo migliore. Siete stati uccisi con uomini e donne innocenti della vostra scorta, ci dispiace per voi e per le vostre famiglie. Speriamo che ora voi siate in Paradiso.
Mario e Federico
Il sacrificio di Giovanni Falcone non sarà mai dimenticato perchè ci ha insegnato che se lottiamo tutti insieme potremo sconfiggere l’illegalità.
Simone
E’ importante ricordare le vittime innocenti di mafia che si sono sacrificate combattendo in nome della legalità.
Mohamed
Cari magistrati, sono passati 31 anni dalla vostra morte e il vostro ricordo è vivo più che mai. Eravate amici sin da ragazzi, per tutta la vita avete lavorato e lottato insieme contro la crudeltà della mafia. Un grande grazie per aver sfidato i mostri più cattivi d’Italia con le armi della vostra intelligenza, senza mai arrendervi.
Shirley e Hossam
Classe 2D
Caro Eddie, non meritavi di morire nella strage di Via D’Amelio, ma tu insieme ai tuoi colleghi stavi svolgendo solo il tuo lavoro e lo facevi con grande coraggio e dedizione.
Sei stato ucciso da Cosa Nostra, in un piano studiato dagli “uomini d’onore” che in preda ad un delirio di onnipotenza si volevano vendicare dello Stato, quello Stato che aveva il volto del giudice Paolo Borsellino, colui che cercava di lottare contro la mafia e che tu proteggevi .
Quel giorno quell’esplosione non ti ha tolto solo la vita, ma anche la speranza a quella parte di cittadini onesti che sognavano vivere in una Palermo tranquilla.
Oggi tu non ci sei più, riposi nel cimitero di Muggia, ma la tua famiglia non ti ha dimenticato e come lei anche le nuove generazioni che, anche se non ti hanno conosciuto, pronunciano il tuo nome come un esempio, un eroe.
Anny Guerrero & Melissa Timis
Quante volte, fin da quando siamo piccoli, abbiamo sentito parlare di MAFIA.
Ma cos’è veramente la mafia? Non è solo un’organizzazione che fa cose ingiuste per ricavare denaro, è molto di più, è un modo di vivere sbagliato, che impedisce alle persone di essere libere e di decidere della loro vita.
La mafia ottiene quello che vuole con la paura, le minacce e seminando il terrore nei paesi dove si sviluppa che, purtroppo, sono in tutto il mondo e in tutte le società sviluppate, ma ancora di più quelle in situazioni difficili.
Nella storia abbiamo conosciuto tanti uomini che possono essere considerati eroi, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno lottato e vissuto per eliminare la mafia dal nostro paese, pagando a caro prezzo per i loro ideali, con la loro vita e quella delle persone che gli stavano vicino.
Come Falcone e Borsellino, ancora oggi tante persone della giustizia stanno cercando di combattere questa piaga della società, ma tutti noi possiamo prendere spunto da questi uomini e donne per mettere le basi di una società libera lontana dalla sopraffazione e dalle ingiustizie.
E’ importante spiegare a tutti, già ai bambini nelle scuole, che il silenzio è un errore e che tutti devono sentirsi liberi di denunciare ogni ingiustizia e ogni atto di violenza. Purtroppo la mafia è ancora in circolazione, ma noi dobbiamo impegnarci per porre fine a tutto questo e dire BASTA MAFIA!
Adelaide Avarino
Emanuela, questo pensiero è per te.
Emanuela, la nostra scuola porta il tuo nome come segno di rispetto e di vicinanza a coloro che hanno lottato per uno dei “cancri” italiani: LA MAFIA
Sei stata una delle prime donne ad entrare nella scorta, eri giovanissima e con coraggio e dedizione ti sei sacrificata per tutti e per le persone a te più care, pur sapendo a che rischio saresti andata incontro.
Sei un’ eroina perché hai “liberato Palermo” e credevi nell’operato di un magistrato incorruttibile: PAOLO BORSELLINO.
Grazie al lavoro di Borsellino e di Falcone (due magistrati) la criminalità siciliana ha subito una svolta ed è per questo che sono stati uccisi entrambi a distanza di pochi mesi ciascuno.
Falcone fu ucciso nella strage di Capaci sull’ autostrada A29, il 23 maggio 1992; Borsellino perse la vita nella strage di via d’ Amelio, un attentato avvenuto il 19 luglio 1992 sotto casa della madre del giudice.
Melania Gambino Denise Zanin
Caro Vito, sei stato un ragazzo innamorato della vita, hai lasciato, a soli 27 anni, un figlio di 4 mesi e tua moglie Rosaria che continua ancora oggi a raccontare, con la sua grande forza, la tua storia con rabbia e indignazione
per tutte le vittime che come te, furono coinvolte in questa carneficina dei servitori dello Stato.
Mio nonno che era un poliziotto, ricorda ancora che durante quel periodo delle stragi di mafia, tutti gli agenti di polizia in Italia erano costretti a lasciare con la paura nel cuore le loro famiglie per cercare di aiutare i colleghi che lottavano ogni giorno per porre fine a questo dramma.
La paura è qualcosa che tutti gli uomini hanno, ma quello che non hanno avuto questi ragazzi è stata la vigliaccheria…
Isabel Rossi e Martina Bartucci
Caro Vincenzo, sei stato uno dei poliziotti vittime della strage di Via d’Amelio. Eri orgoglioso di far parte dei ragazzi della scorta del giudice Borsellino. Nel gruppo eri il più giovane della squadra, avevi solo 22 anni e una vita davanti, ma hai assolto il tuo compito con grande coraggio e assoluta dedizione al dovere, sacrificando la
vita a difesa delle istituzioni.
Anche se i tempi sono cambiati, noi studenti non possiamo che ammirare la tua maturità nella consapevolezza dei gravi rischi a cui ti esponevi lavorando, e anche se la mafia di quegli anni non esiste più, non possiamo dimenticare le crudeltà degli attentati contro le forze dell’ ordine e di tutti quei magistrati che lottavo contro chi
aveva inondato la Sicilia di sangue e orrore. La tua improvvisa morte ha lasciato un grande vuoto non solo in
quelli che ti hanno amato ma anche in chi non c’era ma conosce questa parte terribile della storia italiana.
Sommaiuolo Nicolas, Kyryl Stryhul, Giuseppe Lo Faso
Caro Rocco,
“Morti che camminano ” venivate chiamati così voi, gli agenti che scortavano i magistrati che
hanno combattuto la Mafia negli anni ‘90.
Eppure, dopo i due attentati che hanno cambiato la storia d’Italia, ci sono ancora uomini e
donne che si battono contro la criminalità organizzata, prendendo come modello voi, vittime
della strage di Capaci, uccisi per vendetta, dall’omertà, dall’indifferenza, da quelli che hanno
“piegato la testa” a voleri di Totò Riina .
Ma in quel periodo buio, c’erano persone che non si arrendevano e che come te dicevano no alle
prepotenze e agli abusi di uomini che non è possibile definire tali.
Tu, come tutti i poliziotti, non facevi solo parte della scorta ma eri un uomo pieno di
aspettative: progetti, sogni , speranze…
Volevi sposarti, avere dei figli e trasferirti nella tua amata Puglia, lontano dai pericoli di Cosa
Nostra…
Ma tutto ciò per te non si è mai realizzato, non ci sono stati più progetti ne sogni; ma alle nuove
generazioni hai lasciato un retaggio di speranze: speranze di libertà, di vittoria, di un mondo
migliore, ed il tutto si potrà avverare, se non dimentichiamo.
Non bisogna rendere vana la morte di coloro che lottano ma bisogna continuare a lottare,
perché:
“Se la gioventù le negherà il consenso,
anche l’onnipotente e misteriosa mafia
svanirà come un incubo”
Paolo Borsellino
Emily M. – Massimo Mocciola
Caro Agostino, per te fare l’agente di polizia in quel periodo, era come camminare su un
filo sottilissimo in equilibrio tra la vita e la morte, però nonostante questo hai continuato il
tuo percorso consapevole che la morte potesse spezzarlo.
Sei una delle vittime nella strage di via d’Amelio e la cosa che ci colpisce di più nella tua
storia, è la tua fedeltà, perché in quel caldo giorno siciliano, tu che eri in ferie, sei stato
richiamato in servizio per raggiungere il numero sufficiente per la scorta del magistrato
Borsellino.
Eri il capo scorta e non ti sei tirato indietro e davanti al civico nove di quella strada che
tutti ricorderemo, cento chili di tritolo segnarono la morte di voi eroi e la “fine di tutto”.
Grazie per aver combattuto contro la mafia per noi, per lo Stato italiano.
Mena Ahmed Mikaela Avanz
Caro Rocco,
sono già passati 31 anni dalla tua tragica morte e l’Italia ti ricorda ancora.
La tua storia ci ha toccato particolarmente; hai sacrificato la tua vita per
proteggere il tuo caro amico Giovanni Falcone.
Eri un uomo contraddistinto da un naturale senso di giustizia, orgoglioso di far
parte della valorosa scorta di quel giudice che senza paura ha combattuto
contro uomini assassini, criminali, mafiosi.
Sognavi tanti progetti e vivevi di passioni, che si spensero bruscamente sotto
la coltre di pezzi dell’autostrada di Capaci, il 23 maggio 1992.
Non eri soltanto un uomo della scorta, eri un giovane di 30 anni che aveva
delle prospettive di vita come tutti i tuoi coetanei.
Eri molto affascinante, occhi azzurri e barba scura, desiderato da tutte le
ragazze del paese, soprattutto per il tuo animo gentile.
Sapevi i rischi a cui andavi incontro con il tuo lavoro, ma questo non ti ha
fermato dal sogno di creare una famiglia e due settimane prima hai chiesto
alla tua ragazza Alba di sposarti.
Ma i tuoi progetti non andarono come previsto.
Dicevi sempre che il diritto è fondamentale per tutti, che questa è la civiltà, e
se non è fondata sul diritto, non andiamo da nessuna parte.
R.Wafa – M.Bollente
Caro Antonio Montinaro, sei stato un grande poliziotto.
Talmente coraggioso e determinato che sei riuscito a diventare
il capo della scorta di Giovanni Falcone. Pochi giorni prima di
morire hai rilasciato in una intervista questa dichiarazione
“……In Italia si muore perchè si è poliziotti” parole che
risuonano come un presagio di ciò che ti sarebbe accaduto e
della tua composta consapevolezza.
Il tuo sacrificio non è stato vano perchè grazie a te abbiamo
capito da che parte stare, che non ci dobbiamo far spaventare
dalla mafia ma bensì affrontarla con tutte le avversità e tu
rimarrai vivo nei cuori della gente semplice e onesta, come te.
Tommaso e Hadi
Cara Francesca,
non sei morta invano, sei morta per dimostrare che esistono i giusti.
Sei stata la prima magistrata ad essere assassinata in Italia , molte testimonianze
ricordano il tuo amore per Giovanni, che hai affiancato fino al giorno del martirio,
la vostra lotta a viso aperto a Cosa Nostra e le ingiustizie che ha portato
quest’ultima nella vostra città.
Oltre ad essere la moglie del giudice Falcone, eri una sua collega, una sua aiutante;
gli restavi sempre accanto, anche se consapevole dei pericoli a cui era esposto, hai
creduto nei suoi ideali di giustizia, lo hai sostenuto e ti sei sacrificata insieme a lui.
Dicevi: “No, non voglio pensare a quello che potrebbe succedere a Giovanni, lui deve
continuare il suo lavoro, la sua vita è questa, non potrebbe farne a meno, e io devo stargli
accanto…”
Non sei morta perché eri la moglie di Giovanni, ma perché, come lui, hai scelto da
che parte stare: contro la mafia, la mafia che non sa cosa siano la giustizia, la libertà
e la determinazione, la mafia che ha portato solo paura, violenza, ignoranza e
corruzione.
Luca Timis, Daniele Losurdo
Caro Claudio, questo pensiero è per te.
Ti abbiamo conosciuto come un uomo della scorta del
giudice Paolo Borsellino; volevi liberare la Sicilia da
quella enorme
“
nuvola nera
”
che l’
avvolgeva. Lavoravi per
garantire a Palermo e a tutta Sicilia un futuro migliore,
senza mafia.
Hai perso la tua vita consapevolmente, perché quando
scegli di proteggere lo Stato, potresti perdere le cose
fondamentali che ti circondano, anche la vita stessa.
Sei entrato in polizia con un sogno, il sogno che le cose
sarebbero cambiate, ma questo si è spento il 19 luglio
1992 insieme a te. Con la tua vita hai perso anche la
possibilità di rivedere tua moglie ed il tuo unico figlio, che
aveva solo 11 mesi quando li hai lasciati.
Ma forse tu non sai, hai avuto una rivincita perché tuo
fratello Luciano, nel 1996, ha fatto arrestare uno dei boss
corleonesi Giovanni Brusca, la mano che ha ucciso Falcone.
Matilde Sessa e Tiara Librone
Caro Magistrato Falcone, lei è stato un uomo coraggioso, che ha
ispirato migliaia di uomini e donne di molte generazioni a
combattere per la legalità, senza aver paura per il proprio futuro.
É stata una decisione audace andare contro la mafia, consapevole
che nel suo destino si celava la morte, perchè ritenuto d’intralcio
agli “affari” della mafia. E questa cosa fa capire molto su di lei…
Anche se la sua morte è stata una tragedia, quel giorno l’Italia
intera e chi credeva nei valori della giustizia, non lo dimenticherà
mai, perché la mafia non ha vinto.
Quell’orribile morte nessuno se la meriterebbe, ma il suo coraggio
e il suo senso del dovere non hanno colpe, lei non ha scelto di
morire!
Oggi noi studenti commemoriamo la sua morte e tutti vogliamo
ricordla in una di quelle foto che la ritraggono con lo sguardo di
un uomo onesto.
“ Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni
morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Questa sua citazione ci ha colpito molto, è simbolica ed
emozionante e ci trasmette il pensiero di un uomo coraggioso e
pulito che ha dedicato la sua vita per i suoi ideali : Democrazia,
libertà e legalità.
Miruna Petrita e Rodina Elsayed
Classe 2B
Gruppo 1
Oggi 23 maggio si ricordano tutte le vittime innocenti di mafia, in particolare si ricorda la Strage di Capaci che ha coinvolto il magistrato Giovanni Falcone e tutta la sua scorta. Le morti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sono servite alla mafia per vincere, ma l’hanno indebolita perché, ricordando la citazione di Francesca Morvillo, “Avete chiuso cinque bocche, ne avete aperte 50 milioni”, dopo le due stragi molte persone hanno deciso di continuare il lavoro di Falcone e Borsellino portando avanti i valori di giustizia e legalità con forza e
Gruppo 2 – Edoardo Acquisto, Giulia Rausa, Sofia Gersi, Davide Carchidi
Ogni 23 maggio si ricordano le vittime innocenti di mafia, in particolare la Strage di Capaci. Hanno perso la vita molte persone tra cui Giovanni Falconi, la moglie Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Essi morirono sulla A29 in seguito all’esplosione di una bomba al tritolo. Inoltre perse la vita Paolo Borsellino in un’esplosione sotto casa della madre. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati molto coraggiosi perché sono riusciti a combattere contro la mafia, fino alla fine dei loro giorni, e conoscevano molto bene il meccanismo del fenomeno mafioso.
Gruppo 3 – Beatrice Vinaga, Matteo Pantanali, Nancy Ismail, Sofia Amoretto
Oggi, 23 Maggio, si celebra la giornata della Legalità nella quale si ricordano le vittime di mafia, in particolare quelle della strage di Capaci. Noi pensiamo che l’organizzazione criminale di Cosa Nostra abbia attuato un gesto ingiusto nei confronti di Giovanni Falcone e della sua scorta, che hanno sempre cercato di combattere un fenomeno esistente ancora oggi. le diverse manifestazioni e le uccisioni, Totò Riina e Bernardo Provenzano non hanno mai cambiato il loro modo d’agire. Pensiamo che ricordare le vittime di mafia, e in particolare la strage di Capaci, sia fondamentale per non commettere gli errori passati e per rendere l’Italia un posto migliore: è importante non dimenticare il passato. Si può combattere la mafia non stando in silenzio di fronte a atti mafiosi e criminali, diversamente significherebbe essere dalla loro parte.
Classe 1B
Secondo me non è per niente giusto quello che è successo. Non è affatto giusto che degli uomini abbiano perso la vita per “un’associazione” fatta per far del male alle persone, per ferirle o per creare tragedie come questa. Sinceramente non ho parole per esprimere quello che è successo quel 23 maggio e 19 luglio del 1992. Falcone e Borsellino, insieme a tante altre persone, sono stati portati via, la loro vita si è interrotta all’improvviso per colpa della mafia.
Io sono solo una ragazzina che può esprimere il proprio parere come tutti, dicendo che è una cosa tragica e terribile per la storia e per tutti noi, ma quello che provo veramente è solo disgusto. Sono terribilmente disgustata nel constatare fin dove si sia spinta la cattiveria umana, e la cosa che mi terrorizza di più è che questi avvenimenti non sono accaduti centinaia di anni fa, ma anche al giorno d’oggi ci sono notizie che parlano di vittime di mafia. Ma ora la domanda mi sorge spontanea: Per quale motivo? Perché esiste la mafia? Ci deve essere un motivo “sensato” per far del male a degli esseri umani.
Anche se sono sicura che di certo il motivo, se è esistente, non sarà sensato. Ho provato a ricercare la motivazione, ma ho trovato risposte come “inizialmente era un’organizzazione per il controllo del territorio con metodi illegali” ma non è quello che cercavo. Cosa può spingere una persona a uccidere? A togliere la vita a un essere umano come lui? Si dice che “dagli errori si impara” e spero veramente che anche per questo terribile errore le persone non si spaventino, ma che siano incoraggiate a lottare contro la mafia, perché è questo che bisogna realmente fare.
Quando mi hanno spiegato le ragioni che hanno portato alla giornata della legalità, io sono rimasto sconvolto. La cosa che mi ha più colpito è stato quando sono stati uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino soltanto perché “la mafia voleva zittire due bocche” (invece ne ha aperte più di 50.000). Soltanto a parlare di mafia divento molto triste e arrabbiato con voi. Comunque, anche uccidendo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i loro ideali resteranno sempre con noi e, come ha detto Giovanni Falcone: “La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani hanno un inizio e hanno una fine”.
Secondo me è importante celebrare la giornata della legalità perché molte persone innocenti sono morte per aiutare gli altri. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati uomini molto coraggiosi per la nostra patria. La mafia porta sulla cattiva strada e se ne fai parte non ne potrai più uscire. In classe la nostra professoressa ci ha letto un capitolo di un libro dal titolo “Per questo mi chiamo Giovanni”, in cui il padre racconta al figlio il motivo per cui l’hanno chiamato Giovanni, per ricordare Giovanni Falcone.
Ho ascoltato attentamente il racconto e la frase che mi ha particolarmente colpita è stata: “Io davo da mangiare al mostro”. Era il padre che parlava al figlio. Il mostro era la mafia, quindi il padre di questo ragazzo ha seguito la strada sbagliata, però poi è riuscito ad uscirne. Spero che questa giornata sia ricordata trasmettendo a tutti il messaggio di non commettere mai questo tipo di errore. Non lo so cosa avrei fatto al posto del giudice Falcone, se sarei stato coraggioso come lui; è facile pensare di non aver mai paura, di non essere mai soli, di essere invincibili, ma non è così.
Lui è stato un grande uomo, prima che un grande magistrato, non si è piegato alla paura, alle minacce e all’isolamento a cui è stato sottoposto da parte di quello stesso Stato che avrebbe dovuto proteggerlo. Falcone e Borsellino sono state le fiamme che accesero la lotta contro la mafia; con il loro impegno e con il maxi processo hanno consentito di catturare moltissimi mafiosi e l’hanno fatto per un senso di giustizia e di legalità. Giovanni Falcone è come una fenice perché dalle sue ceneri è nato il nostro coraggio nel dire NO alla mafia!
Ci sono state molte vittime a causa della mafia, ma le persone pronte a combatterla sono sempre di più. Non riusciranno a farci chiudere la bocca come credono, non li renderemo più forti con il silenzio. Tutti insieme riusciremo a sconfiggerli, ma serve forza di volontà. L’esempio Falcone e Borsellino l’hanno dato raggiungendo grandi traguardi: i mafiosi avranno anche chiuso la bocca a cinque persone, ma l’hanno aperta a milioni di persone che non hanno paura di niente e sono pronte a lottare contro la mafia più forti e determinate che mai.
Classe 1E
Cara Emanuela Loi,
agente della scorta di Borsellino, eri veramente una ragazza molto coraggiosa, non hai mai avuto paura della mafia, eri veramente una brava persona, ti ammiriamo per il tuo coraggio, pensiamo che la tua morte è stata una brutta disgrazia che purtroppo non si può cambiare, ma che tu vorresti che la mafia non esista più, anche se purtroppo esiste ancora.
Noi non ti abbiamo conosciuta ma sappiamo di te attraverso tutte le notizie e i documenti che parlano di te, e ti descrivono come una brava poliziotta, coraggiosa e che ha sempre fatto bene il suo lavoro. Anche se avevi sicuramente un po’ di paura, sei rimasta con i tuoi colleghi a fare la scorta al giudice Borsellino.
Ti ammiriamo tantissimo per tutto quello che hai fatto,
Andriy Hanchuk e Fabio Licata
Lettera a Falcone
Sei stato :un magistrato italiano che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia e creato un metodo investigativo diventato modello nel mondo.
LA STORIA È STORIA, NON CI SONO “SE”.
Ma proviamo ad immaginare, SE tu non ti fossi unito all’associazione contro la mafia forse saresti ancora VIVO, tu e la tua famiglia, ma hai comunque deciso di sacrificare la tua vita per il popolo italiano.
Miriam Garaoui
Cara Emanuela Loi,
So che non potrai mai leggere questa lettera, ma volevo dirti che ho davvero molte curiosità su di te, e ti ammiro moltissimo per ciò che hai fatto, io non ti ho mai conosciuto di persona, ma è come se ti conoscessi da sempre, sei stata una persona molto importante nella storia, e spero tu possa essere ricordata per sempre, ti sei offerta come membro della scorta senza temere cosa sarebbe successo, perchè tu volevi la giustizia, non chiedevi molto. Pensa che persino la scuola dove vado ha il tuo nome e cognome, solo adesso che ho scoperto la tua storia, riesco a capire il perché di questo. Le mie domande sono davvero molte, però non puoi rispondermi, ma spero che tu possa vedere, dovunque tu sia, cosa sto scrivendo. Perchè ti sei offerta come membro della scorta? Avevi davvero molto coraggio, ne avevi da vendere, ma perchè hai messo in gioco la tua vita per dare una vita migliore agli altri? È un gesto davvero eroico.
Alessia Bacciulli
Classe 1F
Giovanni Bucci
Dopo aver letto l’articolo proposto in classe, ci sono rimasto male perché quasi ogni giorno vengono ammazzate persone innocenti dai mafiosi. Per me Falcone e Borsellino sono da ammirare e prendere come esempio nella lotta contro la mafia. Se tutti nel nostro piccolo facessimo qualcosa, forse la mafia avrebbe meno potere sulle nostre vite e non giocherebbe con le nostre paure; spero che da oggi in poi ci possa essere un futuro migliore grazie alla lotta contro la mafia.
Nicole Piscopo
In Italia storicamente esistono tre grandi organizzazioni criminali con un loro territorio ben definito: la mafia in Sicilia, l’ ndrangheta in Calabria e la camorra in Campania. L’articolo che ho letto parla delle vittime della mafia siciliana. Sono d’accordo nel considerare Falcone, Borsellino, gli uomini delle loro scorte degli esempi e dei simboli della lotta alla mafia perché, pur avendo ricevuto minacce di morte a causa delle loro indagini, non hanno mai smesso di credere nel valore della Legalità e hanno continuato la loro missione fino alla morte. A proposito della frase detta da Falcone all’inizio dell’articolo [“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”] vorrei fosse vera, ma purtroppo i fatti e le notizie, anche dei nostri giorni, dicono che non è così. La mafia è nata in Italia nel 19esimo secolo e, nonostante i colpi ricevuti dallo Stato, purtroppo non è stata ancora sconfitta, così come l’ ndrangheta e la camorra. E proprio per questo lo Stato, la Magistratura, le Forze dell’ Ordine e ogni singolo cittadino devono continuare la lotta per combattere queste spregevoli organizzazioni criminali.
Alessio Pochiero
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati due grandi magistrati che hanno pagato con la vita il tentativo di sconfiggere il potere mafioso in Sicilia tra gli anni ‘80 e ‘90 battendosi per la legalità. Secondo me, il loro sacrificio è servito a dimostrare alle persone che la Mafia si può sconfiggere solo se si ha il coraggio di ribellarsi al suo potere.
Anna Lattanzia
Penso che la mafia non abbia diritto di uccidere tutte le persone che si battono per la loro libertà, perché essa è di tutti e per tutti. Penso anche che la violenza non sia giustificata. Molte persone sono state uccise dalla mafia ingiustamente, come Falcone e Borsellino. E’ importante che noi ricordiamo queste persone perché, se non ci fossero state, saremmo ancora in balia della mafia.
Filippo Gambetti
Giovanni Falcone è stato ucciso il 23 maggio 1992 a Capaci, vicino a Palermo,da Cosa Nostra, che ha fatto saltare in aria con un ordigno esplosivo la sua macchina sull’Autostrada e facendo così morire lui e la sua scorta. Paolo Borsellino, invece, è stato ucciso in Via d’Amelio a Palermo il 19 luglio 1992, è morto a causa dell’esplosione di un ordigno presente in una delle macchine della via che ha causato la morte anche di cinque dei suoi agenti della scorta. Questi due importantissimi magistrati furono uccisi perché limitarono le attività mafiose e misero in carcere con il Maxiprocesso moltissime persone appartenenti a diversi gruppi mafiosi. La mafia compiva le stragi per indebolire lo Stato e influenzare sia il Governo che la società civile, al fine di creare le condizioni per realizzare una trattativa tra lo Stato italiano e la mafia.
Marina Gandelli
Penso che le stragi di Capaci e Via D’Amelio sono state un evento molto doloroso, perchè ammazzare delle persone è molto brutto e soprattutto senza senso. Per molto tempo il fenomeno della mafia è stato sottovalutato. Falcone e Borsellino sono due uomini ricordati per la loro audacia e la loro forza di spirito, che hanno combattuto, o almeno hanno tentato di combattere, il fenomeno della mafia e che con la loro vita hanno segnato la storia dell’Italia.
Nicole Mangialaido
Il 23 maggio 1992 una carica di 500 kg di tritolo fece esplodere un pezzo di autostrada A29 per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. L’ attentato accadde in Sicilia, a Capaci. Insieme a Paolo Borsellino, suo collega e amico, Falcone fu una delle persone più importanti nella lotta alla mafia. Nello stesso attentato morì la moglie di Falcone, Francesca Morvillo, anche lei giudice e unica magistrata donna assassinata in Italia, che aveva solo 46 anni . Morirono anche i tre uomini della scorta (Schifani, Montinaro, Dicillo) che viaggiavano su una fiat marrone: Vito Schifani era l’uomo al volante. I tre agenti morirono sul colpo. Ci sono state troppe vittime e tante persone che hanno perso la vita, ma grazie a dei pentiti di mafia, la magistratura è riuscita ad andare avanti con le indagini e arrestare i grandi capi colpevoli di aver organizzato tutto. Anche se la mafia non è stata sconfitta del tutto, i delitti si sono ridotti notevolmente. Il 23 maggio e il 19 luglio si ricordano i due magistrati più grandi che l’Italia abbia mai avuto: Falcone e Borsellino. Loro non si sono mai fatti intimorire dalle minacce, fino a perdere la vita.
Classe 1F
Davide Campanale
Io penso che sia possibile combattere le mafie, l’illegalità e le situazioni di opacità perché io credo nel cambiamento, nel perdono e nel pentimento. Come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia, diventando simboli di coraggio e di impegno civile per l’Italia e per il mondo intero. Entrambi erano giudici, Falcone ha combattuto la mafia con fermezza e determinazione, mettendo in piedi grandi inchieste e processi che hanno portato alla condanna di molti boss mafiosi. Falcone ha capito che la mafia non era solo un fenomeno criminale, ma anche un sistema di potere politico ed economico che avvelenava la società italiana.
Entrambi questi uomini hanno pagato un prezzo altissimo per il loro impegno contro la mafia. Ci mostrano che la lotta contro la mafia è possibile, ma richiede un grande impegno e una forte determinazione. La loro eredità è stata raccolta da molte persone che, in ogni angolo del paese, continuano a combattere la mafia, spesso a rischio della propria vita.
Piras Virginia
Secondo me non è per niente giusto quello che è successo. Non è affatto giusto che degli uomini abbiano perso la vita per “un’associazione” fatta per far del male alle persone, per ferirle o per creare tragedie come questa. Sinceramente non ho parole per esprimere quello che è successo quel 23 maggio e 19 luglio del 1992. Falcone e Borsellino, insieme a tante altre persone, sono stati portati via, la loro vita si è interrotta all’improvviso per colpa della mafia.
Io sono solo una ragazzina che può esprimere il proprio parere come tutti, dicendo che è una cosa tragica e terribile per la storia e per tutti noi, ma quello che provo veramente è solo disgusto. Sono terribilmente disgustata nel constatare fin dove si sia spinta la cattiveria umana, e la cosa che mi terrorizza di più è che questi avvenimenti non sono accaduti centinaia di anni fa, ma anche al giorno d’oggi ci sono notizie che parlano di vittime di mafia. Ma ora la domanda mi sorge spontanea: Per quale motivo? Perché esiste la mafia? Ci deve essere un motivo “sensato” per far del male a degli esseri umani.
Anche se sono sicura che di certo il motivo, se è esistente, non sarà sensato. Ho provato a ricercare la motivazione, ma ho trovato risposte come “inizialmente era un’organizzazione per il controllo del territorio con metodi illegali” ma non è quello che cercavo. Cosa può spingere una persona a uccidere? A togliere la vita a un essere umano come lui? Si dice che “dagli errori si impara” e spero veramente che anche per questo terribile errore le persone non si spaventino, ma che siano incoraggiate a lottare contro la mafia, perché è questo che bisogna realmente fare.
Quando mi hanno spiegato le ragioni che hanno portato alla giornata della legalità, io sono rimasto sconvolto. La cosa che mi ha più colpito è stato quando sono stati uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino soltanto perché “la mafia voleva zittire due bocche” (invece ne ha aperte più di 50.000). Soltanto a parlare di mafia divento molto triste e arrabbiato con voi. Comunque, anche uccidendo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i loro ideali resteranno sempre con noi e, come ha detto Giovanni Falcone: “La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani hanno un inizio e hanno una fine”.
Secondo me è importante celebrare la giornata della legalità perché molte persone innocenti sono morte per aiutare gli altri. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati uomini molto coraggiosi per la nostra patria. La mafia porta sulla cattiva strada e se ne fai parte non ne potrai più uscire. In classe la nostra professoressa ci ha letto un capitolo di un libro dal titolo “Per questo mi chiamo Giovanni”, in cui il padre racconta al figlio il motivo per cui l’hanno chiamato Giovanni, per ricordare Giovanni Falcone.
Cara Francesca Morvillo,
Mi dispiace tantissimo per la tua perdita. Eri una donna molto giovane, non ti meritavi quella morte terribile. Nonostante quel giorno tu e Giovanni non vi aspettaste la terribile sorpresa che vi aspettava, secondo me tu eri una donna fantastica, sicuramente non solo per me, ma per tante altre persone che ti ammirano e che ti vogliono un mondo di bene. Quel giorno tu e Giovanni stavate tranquillamente tornando a casa, quando ad un certo punto, una esplosione vi ha colpiti in pieno: i mafiosi non hanno distrutto solo le auto che vi stavano dietro, ma hanno fatto esplodere anche tutta l’autostrada. Ti scrivo questo piccolo pensiero perché la tua morte è stata ingiusta.. spero che in questo momento gli angeli ti stiano accanto per ogni momento in cui ne avrai bisogno.
CARA FRANCESCA, RIPOSA IN PACE <3
Gaia Demera
Cara Emanuela Loi,
Non ti ho mai conosciuta ma mi commuovo pensando a te…
Ho tante domande da farti anche se so che non potrai rispondere mai…
Com’è essere l’agente di scorta di Borsellino?
Ed essere una poliziotta? Indossare la divisa? Oh cara Emanuela Loi, se solo potessi conoscerti e vedere il tuo dolce sorriso.
Anta Wadji
Buongiorno, Emanuela Loi,
se stai guardando da lassù, in questo momento io ed altre persone stiamo cercando la tua storia, diventata famosa grazie a quel tragico attentato.
Ti vorrei chiedere alcune cose: cosa ti ha portato ad essere parte della scorta di Borsellino? Eri l’unica donna che si era offerta per esserne parte? Poi, vorrei chiederti, ti piaceva come lavoro? Anche se non puoi rispondere, immagino di sì.
La tua famiglia sarà stata molto triste, mi dispiace, ma sappi che, adesso, grazie a te la nostra scuola ha il tuo nome. Inizialmente, pensavo che la mia scuola si chiamasse così perché quello
credevo fosse il nome della sua prima preside!
Borsellino era gentile con te e con la scorta? Non l’ho mai conosciuto di persona. E sua moglie?
Eravate amiche tu e lei? Oppure eravate solo conoscenti? Chissà cosa sarebbe successo a te, agli altri membri della scorta e a Borsellino se quel carico di dinamite non fosse esploso…
Rebecca Ciceri
Ciao Emanuela,
come va? Oggi è il 18/05/2023, ormai sono passati quasi 30 anni dall’attentato di Capaci, nonostante tu sia morta nell’attentato di via d’Amelio dove sono morte molte altre persone, tra cui Paolo Borsellino che per te era come un padre. Nel 2018 il nostro plesso è stato intitolato al tuo nome, qui a scuola si sta parlando, oltre che del 23 maggio, della mafia in generale: tu sei stata citata in diverse situazioni.
Christian Pagetti
Cara Emanuela Loi,
ti ho voluto scrivere una lettera perché la mia scuola si chiama proprio così, Emanuela Loi. In effetti, quando ero alle elementari mi chiedevo perché si chiamasse così, ma io pensavo si chiamasse così perché una architetta di nome Emanuela Loi avesse costruito la scuola e quindi non m’importava molto anche perché io da grande voglio diventare una architetta.
Ma, quando ero in quinta elementare, una maestra ci aveva chiesto se noi ci fossimo posti una domanda su come e perché la scuola si chiamava così. Poi quando sono arrivata in prima media un prof ci ha fatto vedere un video dove si parlava degli attentati a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Io sono rimasta scioccata soprattutto quando ho scoperto che tu sei morta a 24 anni.
Sasha Rojas
Ciao Emanuela Loi,
anche se questa lettera non la potrai mai leggere, ho delle curiosità e dei pensieri personali che purtroppo da te non avranno risposta.
Innanzitutto ti vorrei chiedere perchè proprio tu, che sei donna, ti sei offerta come membro della scorta mentre solitamente erano solo componenti maschi, e perchè così giovane?
Probabilmente amavi il tuo lavoro anche se eri consapevole di quanto fosse rischioso, ma nonostante ciò eri una ragazza solare e spensierata, riesco ad intuire il tuo coraggio e sono cosciente di quanto era forte, un po’ come te.
Purtroppo manchi dal 19 luglio 1992 quando dei mafiosi fecero un attentato in cui non ci perdesti solo tu la vita, ma anche Borsellino e altri membri della scorta.
Ti devo fare i miei complimenti per la volontà di diventare membro della scorta di Paolo Borsellino che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, non è da tutti prendere una strada pericolosa ma scelta per il bene della comunità.
Persino una scuola ha riconosciuto il tuo grande gesto e per questo si chiama “Istituto comprensivo Emanuela Loi”, la mia scuola ha il tuo nome, ci hanno raccontato molteplici volte di te e la tua storia, la trovo interessante, sei stata davvero una brava ragazza, non posso smettere di dirlo, e tutti ti ricorderemo per il tuo gesto: grazie per averci aiutato a sconfiggere la mafia, non si può dire che è scomparsa, ma cercheremo di prendere spunto da te.
Angelica Tarantini
Classe 2G
CARO GIOVANNI , CARO PAOLO,…
Cari Giovanni Falcone e Paolo Borsellino,
avete insegnato moltissime cose a noi italiani e con la vostra morte ci
avete dato il coraggio di affrontare la mafia, ed è grazie a voi che ora
sappiamo così tante cose su come agisce la mafia, quindi noi per
ringraziarvi dobbiamo far conoscere la vostra storia anche in futuro e
raccontare del vostro coraggio.
Voi per noi siete ancora vivi e siete ancora tra noi.
Grazie per tutto quello che avete fatto.
Gabriele Ferrante
Ciao Giovanni, ciao Paolo,
io sono uno studente delle scuole medie di Bettolino e vi scrivo questa
lettera per dirvi che provo grande rispetto per voi e per quello che avete
fatto e che avreste fatto in futuro se in quel 23 Maggio 1992 e i quel 19
Luglio dello stesso anno non vi avessero uccisi, ma con queste parole
voglio anche esprimere la mia gratitudine perché grazie alla vostra
intelligenza e al vostro coraggio molte vite innocenti si sono salvate.
Cordiali saluti
Lorenzo Lazzari
Cari Giovanni Falcone e Paolo Borsellino,
per me siete stati due eroi.
Vi scrivo perchè voglio ringraziarvi di ciò che avete fatto per tutti e per aver sacrificato la vostra vita per sconfiggere la mafia.
Per noi ragazzi siete stati un insegnamento di vita, il vostro sacrificio nonsarà dimenticato.
Ludovica Lochis
Carissimi Giovanni e Paolo sono stato molto colpito dalla vostra storia per diversi motivi: le vostre vite sono state molto simili; tutti e due siete nati a Palermo; avevate la stessa età ed eravate amici fin da bambini; tutti e due siete diventati magistrati ed avete sacrificato le vostre vite per salvarne altre. Io di persone così coraggiose non ne ho mai conosciute e mi piacerebbe che ci fosse gente del vostro livello oggi.
A volte, quando sono in difficoltà penso a quello che avete fatto voi, per darmi coraggio ed affrontare gli ostacoli.
Io non credo di diventare un magistrato antimafia perché non avrei abbastanza coraggio, ma sicuramente cercherò di prendere spunto dalla vostra storia per fare qualcosa di costruttivo nella mia vita.
Leonardo Manca
Caro Giovanni e caro Paolo,
vi scrivo per ringraziarvi di tutto quello che avete fatto per garantirci un mondo più giusto. Avete dedicato la vostra vita alla legalità, avete rinunciato a molte cose della vostra vita privata e non avete lasciato che la paura vi fermasse nel vostro cammino verso la giustizia. Pensare a chi come voi ha dato la vita per contrastare la mafia ci da la forza di continuare quel cammino iniziato proprio da voi.
Alice Mazzi
Classe 1G
Caro Paolo e caro Giovanni,
vorrei tanto che voi foste ancora qui ad aiutarci contro la mafia. Purtroppo sono nato dopo la vostra morte e quindi non ho potuto conoscervi, ma rimarrete sempre nei nostri cuori, anche come fonte di ispirazione per combattere la mafia.
Grazie a voi ho capito il vero senso della libertà, ne abbiamo parlato in classe con la prof guardando un video sulla vostra storia. Grazie alle condanne contro molti mafiosi avete salvato la vita a molte persone.
Vi promettiamo che la mafia un giorno non esisterà più e il mondo vivrà in pace, felicità e armonia. Continueremo il percorso contro la mafia che avete iniziato e che noi un giorno completeremo.
Samuele Rizzuti
Cari Giovanni e Paolo,
siete stati di ispirazione per molti ragazzi, adulti e bambini. Ci avete insegnato a rimanere fedeli ai nostri pensieri e idee, senza farci condizionare dagli altri.
Siamo grati dei vostri insegnamenti perchè ci sono serviti per la vita di tutti i giorni, anche da lassù siete di aiuto a molte persone, grazie.
La vostra storia, e purtroppo la vostra morte, è ricordata ancora oggi e noi promettiamo a voi che la racconteremo per far vivere i vostri insegnamenti il più possibile.
Eleonora Pino
Caro Paolo e caro Giovanni,
anche se siete morti, ci avete dimostrato il vostro coraggio, voi siete punti
di riferimento importanti per noi. Voi che ci guardate da lassù penserete
che prima o poi sarete dimenticati, ma noi ricorderemo a tutti il vostro
impegno e ciò che avete fatto per cambiare il futuro di noi ragazzi,
bambini e adulti. E adesso riposate in pace perché ci avete fatto imparare
che la paura può essere sconfitta con il coraggio. Ricorderemo sempre il
giorno della vostra morte per celebrare il vostro coraggio, perché grazie a
questo voi ci avete salvati.
Alessandra De La Cruz
Caro Paolo e caro Giovanni,
sappiamo tutti che avete lottato contro la mafia per aiutarci, infatti io
sono dalla vostra parte.
Molte volte avete rischiato la vita e molte volte ce l’avete fatta.
Eravate delle brave persone e spero che non vi siate pentiti di ciò che
avete fatto anche se vi è costata la vita.
Io vi ringrazio per il vostro aiuto contro la mafia e per tutto quello che
avete fatto.