Visto il mio passato sindacale che, da un lato, mi spingerebbe a dire, come i miei ex colleghi, che questa è una manovra di destra che apre le porte al precariato e che porta pochi spiccioli in tasca della gente, ma dall’altro mi trovo davanti a un mare grande quanto un oceano. Aprendo il Zingarelli o Wikipedia si trova alla voce sindacato: “organizzazione che raccoglie fondi assicurativi e di malattia e che rivendica condizioni salariali e lavorative per i propri assistiti”. Credo che gli Italiani, soprattutto gli iscritti ai sindacati, abbiano il diritto di chiedersi per quale strano motivo i più grandi aumenti dei salari degli ultimi 20 anni li abbiano prodotti i governi, prima Renzi e ora Meloni, invece che le parti sociali in una libera contrattazione.
Il famoso accordo Ciampi del 1993, avversato dalla Fiom di Sabatini, già allora voluto però con forza da Trentin, delineava un preciso percorso contrattuale, una vera e propria concertazione tra parti sociali e Governo e quella politica ci aprì le porte dell’Europa, perché riuscimmo a tenere sotto controllo e con il consenso dei lavoratori prezzi e salari.
Avevamo di fatto sostituito un istituto come la scala mobile, che non ci avrebbe permesso di entrare in Europa, con un’articolazione contrattuale che aveva due assi, uno nazionale e uno aziendale e territoriale.
Lo schema era semplicissimo: il governo e le parti sociali identificavano a inizio anno un tasso di inflazione programmata e sulla base di ciò ogni anno ci sarebbe stata una perequazione nelle buste paga tra tasso programmato ed effettivo. Inoltre ogni due anni dovevano essere rinnovate le tabelle salariali nei contratti di categoria.
Per chi volesse leggerlo prevedevamo sei mesi prima della scadenza un percorso di decantazione, che per molti anni ha evitato ogni forma di conflittualità, proprio perché quell’accordo era un passo decisivo sulla strada della partecipazione.dei lavoratori alla vita delle aziende.
A questo livello nazionale doveva poi corrispondere un’articolazione aziendale e territoriale che tenesse anche in considerazione le specificita’ delle situazioni e dei territori.
Nei primi anni questa articolazione contrattuale consentì di ristrutturare tutto il nostro apparato produttivo e portò la produttività della nostra manifattura ai primi posti delle classifiche mondiali.
Purtroppo le cose non sono andate come avevamo previsto e il sindacato ha perso quasi totalmente quel potere contrattuale che avevamo conquistato con tante lotte.
Questo è quello che è successo prima con Renzi con gli 80 euro, ora con la Meloni, con la manovra sul cuneo fiscale, che si sono sostituiti al sindacato nel rivendicare gli aumenti per i lavoratori.
E dire che il terreno c’era, bastava sostenere, come da accordo Ciampi, ancora in vigore, vista la crescita abnorme dell’inflazione, che bisognava chiedere al Governo di aprire un tavolo per contrattare prezzi, salari e rinnovi contrattuali.
Invece quale è stata la scelta appena insediato il governo? Sciopero contro il governo fascista con il quale non si tratta. Questa premessa era doverosa perché mi consente liberamente di esaminare il decreto .
Cuneo fiscale
È la richiesta di sempre, e cioè quella di diminuire il cuneo fiscale, cioè il differenziale tra lordo e netto, cosa che fino ad ora è sempre stata fatta solo sul versante padronale, E’ poco? E’ molto? Fino a 25.000 euro di retribuzione annua lorda, a luglio arrivano in busta paga fra vecchio e nuovo decreto 90 euro netti e siccome nella fascia fra 15 e 35.000 è concentrato il 42% di tutti i lavoratori la risposta sarà nelle buste paga.
Immagino già gli slogan: questo decreto apre le porte al precariato. E dove, lorsignori, direbbe un mio amico ex collega. Risposta di Landini: Perché toglie le causali ai contratti a tempo determinato e perché li allunga a 24 mesi.
Contratti a tempo determinato
2,9 milioni sono i contratti a tempo, cioè il 16%, mentre nella Spagna, presa ad esempio, sono il 24%, e solo il 3% di questi supera il 12 mese e il rinnovo da 12 a 24 e stop si può rinnovare solo con accordo delle parti sociali, perché le causali, guarda il caso, sono quelle definite nei contratti nazionali e ad esempio nella somministrazione sono legate a aumenti produttivi a sostituzione personale e a figure professionali non presenti in organico .
Sicurezza e alternanza scuola lavoro
Il ministro geniale Orlando, paladino dei deboli, faceva conferenze dopo ogni incidente, il decreto della Calderone prevede controlli e normative stringenti e anche contributi dovuti alle famiglie che hanno visto i loro figli morire in fabbrica da studenti.
RDC Assegno di Inclusione
Strumento di attivazione
Premesso che tutti hanno sottolineato le storture del RDC il decreto di fatto ripristina la filosofia che ispirò il Rei di Gentiloni. Infatti istituisce per coloro che hanno difficoltà ad essere inseriti nel mercato del lavoro un assegno di inclusione pari all’importo del RDC 480 euro ,compreso l’aiuto di 280 euro massimo per coloro che vivono in affitto o devono pagare un mutuo.
Strumento di attivazione
Veniamo al vero nodo, a quella fascia intorno ai 400.000, non di più, che percepiscono il reddito ma sono disoccupati da anni e hanno difficoltà ad essere inseriti, la maggior parte di essi non raggiunge la terza media.
Qui il taglio è di 105 euro perché agli attuali 500 viene istituito uno strumento di attivazione che a differenza del RDC, sarà gestito direttamente dagli assistenti sociali dei comuni in sinergia con i centri per impiego e le agenzie per il lavoro e la filosofia che ispira questo strumento è quello della Flex security perché è fatto obbligo per ricevere il contributo, che si assimila a un rimborso, frequentare corsi di formazione e presentarsi ogni tre mesi agli uffici, pena la decadenza dell’ istituto
È evidente che soprattutto nelle aree con più difficoltà di opportunità di lavoro, l’offerta di un lavoro da accettare su tutto il territorio nazionale sarà un problema, ma mi permetto a questo proposito di farvi rilevare due righe che rispondono al tema,e cioè laddove si fa riferimento al fatto che le persone possano essere inserite anche su lavori socialmente utili o per opere pubbliche. Se non rammento male questa era una proposta che avanzammo come Psi in parlamento, in particolare in riferimento al riassetto idrogeologico del territorio e potete anche trovare nell’intervento su Avanti a firma del sottoscritto e di Francesca d’Ambra, intervento che facemmo in preparazione della conferenza organizzativa.
Incentivi per i giovani
Per 15 anni ho proposto sul tema di attualizzare la vecchia legge 285. Su una retribuzione di 20.000 euro un contributo di 12.000 non può che rappresentare una grossa spinta ad assumere. Teniamo conto che fino ad oggi si è solo operato sulla decontribuzione, non sulla quota della RAL nel suo insieme. Staremo a vedere.
Se c’è una cosa assente dal decreto quella è sulla occupazione delle donne. Sono sempre convinto che, su questo tema, solo una vera e propria operazione salariale differenziata rispetto ai maschi, sperimentale per tre anni, può produrre un aumento vero dell’occupazione, perché la questione è culturale e va affrontata.
Richiamando al tema dell’oggetto penso che sinistra e sindacato farebbero bene a pensare più a come tornare a fare il proprio mestiere che a pensare alle arti magiche dell’armocromia, il PD, e dei concerti sponsorizzati, come quello del 1 maggio, da piattaforme, come Just eat che dovrebbero essere solo le controparti ai tavoli .
1 commento
L’augurarsi “che sinistra e sindacato farebbero bene a pensare più a come tornare a fare il proprio mestiere …..” rischia a mio avviso di rimanere deluso, visto che entrambi sembrano concentrati a fare un’opposizione “a prescindere”, che non si preoccupa, salvo mie eventuali sviste, di avanzare proposte alternative sull’uno o altro problema, ma si limita, a pronunciamenti abbastanza astratti, o di principio per dirla in altro modo, che non sono peraltro solo di oggi, e non servono granché di fronte ai problemi e alle criticità di questi tempi.
A meno che sinistra e sindacato ritengano che lo svolgere un’opposizione essenzialmente ideologica risulti gradito ad una certa fascia di popolazione, e dunque appagante sul piano del consenso, il che fornirebbe loro la motivazione per continuare su questa strada, del tutto legittima, ma nella quale mi sembra avere poco o nullo spazio il riformismo, almeno come io l’ho sempre inteso, e continuo di riflesso a domandarmi come mai una componente socialista abbia lungamente pensato di potervi trovare o ricavare un tale spazio.
Paolo Bolognesi 05.05.2023