Putiniani di destra all’attacco. Due consiglieri regionali veneti della Lega invitano il professor Orsini a una lectio magistralis sulla guerra all’Ucraina. Fratelli d’Italia e Forza Italia disertano. Putiniani di sinistra all’attacco. Per Fratoianni e soci è sempre colpa della Nato. Quando le due estreme si toccano. Anche sulla schermitrice ucraina che si rifiuta di stringere la mano a quella russa dopo averla battuta è polemica. Non ha rispettato il codice decoubertiniano però se qualcuno di voi fosse stato un polacco nel 1939 avrebbe stretto la mano a un tedesco? Lo sport sopra tutto? Ma allora perché agli atleti russi sono state vietate le Olimpiadi se non gareggiando a titolo individuale? Certo ci sono atleti e atleti. Medvedev continua a frequentare tutti i tornei tennistici dove girano milioni. Le decisioni non valgono per tutti. Quanto alle strette di mano ricordiamoci quelle di Hitler e Mussolini con Chamberlain e Daladier a Monaco. Pochi mesi dopo si passó ai bombardamenti. Meglio le armi o il negoziato? Dilemma assurdo. E strumentale. Senza armi non ci sarebbe negoziato, ma la resa dell’Ucraina all’invasore. Finora ci sono state armi per non permettere all’aggressore di avere partita vinta e negoziati di ogni tipo e quasi sempre informali e segreti tra Washington e Mosca, come conferma l’articolo del Corriere di oggi. Il problema non è negoziare, feticcio a cui si piegano ottusamente le anime belle, ma individuare un accordo. Oggi armate russe sono arrivati al confine con la Polonia mentre già attaccando Leopoli si erano spinte a poche decine di chilometri dal confine polacco. Se la Russia non si muove dalle pretese sul Donbass e sulla Crimea sarà molto difficile che un punto d’intesa venga trovato. A meno che gli eserciti ucraini con l’aiuto dei mezzi militari forniti dell’Occidente spingano Mosca a più miti consigli o che un ribaltamento politico al Cremlino convinca i russi che continuare l’aggressione è peggio, molto peggio di una onorevole ritirata. Intanto pullulano in Italia i filo putiniani. Di destra, di sinistra e forse anche di centro. Quelli che ancora si domandano se valesse la pena “mourir pour Danzique”. Chissà che non l’abbiano ancora capito…
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.