Come ogni anno ho partecipato all’iniziativa di ricordo del sindaco socialista di Casalgrande Umberto Farri, barbaramente ucciso in casa sua il 27 agosto del 1946. Ringrazio il nuovo sindaco di Casalgrande e la sua amministrazione, che già ha manifestato una sensibilità storica e politica intestando a Farri la sala del Consiglio comunale, per aver iniziato, già dallo scorso anno, a promuovere questo momento di ricordo. I socialisti hanno contribuito a tenerne viva la memoria da sempre. In pochi, in molti, a partire da Simonini e Amadei, hanno tenuto fede all’impegno di non cancellare né la figura di Farri e né la crudeltà del suo omicidio. Non chiedo più, come ho fatto per decenni, verità e giustizia. Sono trascorsi 77 anni. Troppi. Pretendo rispetto, solidarietà, coerenza. Si é tentato per anni di derubricare il delitto di Farri ad una sorta di delitto comune, opera di una banda di gestori di un mercato nero. Se fosse stato così il delitto sarebbe stato svelato. In realtà quello di Farri fu un delitto politico coperto da un clima di omertà che vigeva in paese. Molti sapevano e nessuno parlava in nome di una fede che obbligava a non denunciare i compagni dello stesso colore. In quel periodo un altro sindaco socialista democratico, Egisto Lui, di Reggiolo, fu vittima dello stesso attentato, fortunatamente non mortale. C’era chi intendeva continuare a sparare dopo il 25 aprile e chi, come Farri, invece, intendeva costruire la democrazia. Farri era in quel periodo presidente del Comitato di liberazione nazionale, e sindaco lo era stato già nel 1920, cacciato dai fascisti l’anno dopo e anche licenziato dal suo posto di lavoro nel Canale di Reggio. Politicamente vinse la democrazia, ma ci furono vittime, seminate dall’altra tendenza, tra le quali Farri. Chiedo, pretendo coerenza nel valutare Farri martire della democrazia, vittima della violenza e dell’intolleranza politica. Chiedo, pretendo rispetto e solidarietà a chi da decenni ne ricorda la figura e il martirio.
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.
1 commento
Sull’assassinio del Sindaco Umberto Farri risulta interessante il capitolo che ha dedicato il libro “I GRANDI KILLER DELLA LIBERAZIONE”, da pag.217 a 220.