Di fronte ai cadaveri di bambini e di neonati massacrati e con la testa tagliata mancano le parole. Un sussulto di incredulità misto a rabbia, disperazione, orrore appunto. E la voglia di chiudersi e di pregare per chi ha fede e di interrogarsi per chi non l’ha. Come si é raggiunto un tal livello di inaudita ferocia? Simile all’olocausto? Anche peggio. Perché il crimine è ancora più diretto e su quei corpicini freddati é stata fatta ulteriore violenza. Le parole non bastano. Una sola proposta mi sorge dall’anima e dalla mente. Usciamo in strada e gridiamolo questo sdegno. In ogni città, in ogni borgo d’Italia. Hamas é il più tribale e orrendo gruppo terrorista che ha un solo parziale precedente: quello dell’Isis. Ma ancora più feroce e tribale. Noi siamo socialisti riformisti e liberali cresciuti con la cultura di Filippo Turati e di Camillo Prampolini che rifiutavano la violenza anche nella rivoluzione. Voglio citarlo Prampolini, maestro della lotta senz’odio da insegnare anche alle plebi ancora affamate: “Tutti gli omicidiari, tutti i massacratori di uomini da Caino in giù, siano briganti, o capitani, o re o preti o tiranni o rivoluzionari, si chiamino Alessandro Magno o Napoleone, o Torquemada o Robespierre a me fanno egualmente ribrezzo. E ho già dichiarato nelle nostre assemblee che malgrado il mio spirito di disciplina al partito, io non ammazzerei mai nessuno né mai consiglierei di ammazzare”. Era il 1919 e anche il Psi si stava interrogando sull’attualità di una rivoluzione violenta sulla scia di quella bolscevica. Immagino il sentimento di Prampolini a fronte di una spaventevole e racappricciante violenza omidiciaria consumata in Israele. In tutte le città i socialisti riformisti e liberali chiedano ai sindaci di esporre la bandiera israeliana magari a lutto e promuovano manifestazioni a sostegno di un popolo lacerato dal più straziante dolore e dalla morte dei più cari. E dal più orrendo massacro del secolo.
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.
1 commento
Condivido pienamente, grazie Mauro.