Con il decreto Asset, convertito definitivamente ieri, si mette mano a taxi e aerei.
Infatti la stretta sul caro voli può diventare operativa, ma, soprattutto, può partire l’operazione di ampliamento delle licenze dei taxi nelle grandi città.
“Grazie al Parlamento”, afferma il Ministro delle Imprese Adolfo Urso, che spiega: “Abbiamo rafforzato le misure per avere più licenze taxi, aumentando la platea dei Comuni destinatari, coprendo così tutte le aree che hanno bisogno di un servizio più efficiente ed adeguato, con vetture più efficienti ed ecologiche”.
Ma ecco in sintesi i principali punti del provvedimento.
Con le norme sui taxi si creano condizioni favorevoli per il rilascio di nuove licenze da parte dei Comuni, necessarie soprattutto nelle aree metropolitane e nelle città sedi di aeroporti che potranno finalmente aumentare le licenze, fino al 20% di quelle già rilasciate, attraverso un concorso straordinario e procedure molto più snelle. I Comuni non avranno necessità di chiedere ulteriori pareri per indire i concorsi, salvo la congruità del prezzo alla Autorità dei trasporti con il principio del silenzio assenso, in un massimo di 15 giorni.
I Comuni potranno rilasciare licenze aggiuntive a chi è già titolare di licenza taxi o noleggio con conducente nei casi di aumento straordinario della richiesta, legato a grandi eventi o flussi turistici superiori alla media stagionale, come ad esempio il Giubileo 2025 a Roma, le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Tali licenze hanno carattere temporaneo o stagionale e possono essere prorogate fino due anni. Sono semplificate le procedure per il rilascio della doppia guida, per le quali sarà sufficiente una comunicazione.
Chiarita anche la natura del rapporto di lavoro di carattere autonomo, fattore che in passato ne aveva limitata l’applicazione.
In materia di trasporti aerei invece, il decreto assegna all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ampi poteri istruttori e sanzionatori in materia di trasporto aereo. In presenza di condotte restrittive della concorrenza o abuso di posizione dominante da parte delle compagnie aeree, attuate con tecniche algoritmiche e con particolare riferimento alle rotte insulari soprattutto nei periodi di picco della domanda o di emergenza nazionale, l’AGCM può avviare accertamenti a tutela del libero mercato e del consumatore, utilizzando come indicatore anche il semplice aumento delle tariffe del 200% già individuato come limite nel testo originario. Il decreto vieta anche la profilazione degli utenti o la loro discriminazione sulla base del dispositivo adoperato per effettuare la prenotazione.
Un’altra novità che rafforza la misura riguarda l’obbligo per i gestori aeroportuali di pubblicare i sussidi ricevuti dalle compagnie aeree, al fine di garantire maggiore trasparenza e quindi maggiore tutela per i consumatori. Per far fronte all’ampliamento dei compiti, l’organico dell’AGCM viene potenziato.
Vengono infine fissate dalle amministrazioni competenti le tariffe massime praticabili dai vettori destinatari di oneri di servizio pubblico qualora ci sia il rischio di un sensibile rialzo dei biglietti aerei. Il livello massimo tariffario dovrà essere indicato nel bando di gara, quale requisito oggettivo dell’offerta.
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Massimo Carugno
Vice Direttore. Nato nel 1956, studi classici e poi laurea in giurisprudenza, oggi è avvocato nella sua città, patria di Ovidio e Capograssi: Sulmona. Da bambino, al seguito del padre ingegnere, ha vissuto, dall’età di 6 sino ai 12 anni, in Africa, tra Senegal, Congo, Ruanda, Burundi, rimanendo anche coinvolto nelle drammatiche vicende della rivolta del Kivu del 1967. Da pochissimi anni ha iniziato a cimentarsi nell’arte della letteratura ed ha già pubblicato due romanzi: “La Foglia d’autunno” e “L’ombra dell’ultimo manto”. È anche opinionista del Riformista, di Mondoperaio e del Nuovo giornale nazionale. Impegnato in politica è attualmente membro del movimento Socialista Liberale.