Premessa
Io, la Nota Spese resa pubblica dal giornalista Emiliano Fittipaldi, non l’avevo mai guardata. Ieri notte, prima di andare a dormire mi ci è caduto l’occhio. Ho dato una lettura veloce alla prima pagina, l’ho chiusa e mi sono messa a cercare nel web la “vera nota spese”, quella trovata nei cassetti segreti del Vaticano. Ho cercato ovunque il vero Dossier, quello trafugato ed eroicamente fatto pervenire al giornalista per fare luce su….. Nulla è questo.
Vi confermo che il documento è davvero originale, in questo campo sono un’esperta: è un’opera originale dell’artista Marco Fassoni Accetti. Il quale si inserisce anche tra le note di spesa e, giustamente, richiede 12.000.000 di Lire, sotto la voce dedicata all‘opera di depistaggio. Siamo a pagina tre, ultima riga:
A.M. =Accetti Marco.
Libia, cinema e 007
Non ho intenzione di fare la parafrasi ad ogni pagina, analizzo velocemente la prima per consegnarvi la chiave di analisi di quest’opera post-contemporanea. Io il suo stile lo conosco bene, non è la sua creazione migliore, certo ha il pregio di aver fatto, ancora, vendere qualche libro al giornalista di turno, aver fatto l’apparizione in una serie Netflix e aver, ancora una volta, preso per i fondelli la famiglia.
Nei miei articoli ho già parlato abbondantemente del Pifferaio Tragico,e ho dedicato più di uno scritto al tema del cinema e dei film, dileggiata dai più, ma consapevole di cosa andavo scrivendo. Questo dossier ne è una dimostrazione.
Partiamo dalla data. Accetti l’Enigmista tra le sue firme, ha sempre quella di giocare con i numeri; lo fa nel noto spartito musicale, dove modifica il numero di telefono della famiglia, lo fa nella lettera di Alessia Rosati e lo ripete in questa occasione. Errori minimi, non facilmente rintracciabili ad uno sguardo superficiale.
Tuttavia in questa occasione lo fa in maniera eclatante, ormai certo che, qualsiasi cosa lui faccia, non verrà presa in considerazione. Anche su questo bisognerebbe fermarsi un minuto. La data in oggetto dovrebbe essere 14 gennaio 1986. MFA la modifica in 14 gennaio 1968. Non è una data casuale: è la data di nascita di Emanuela Orlandi ma non solo. Nato e cresciuto in Libia, territorio al quale torna spesso nei riferimenti, gli Accetti hanno in realtà un’origine siciliana, della Trinacria occidentale. E’ anche a questa terra devastata dal Terremoto di Belice che la data fa riferimento.
Altre due suggestioni:
- Attori e parti – Come sottolineato, il tema del cinema è una costante: se volete capire qualcosa di MFA, mettetevi comodi e prendete pop corn e telecomando. Dopo anni, il suggerimento agli attori andrebbe colto e , nella locandina, aggiungere finalmente il cast completo.
- Con Commando I° si riferisce al primo film con questo nome: è Commandos del 1968, di cui riporto la trama completa come edita da Wikipedia:
«In Libia, durante la seconda guerra mondiale, il sergente Sullivan (un veterano dei campi di battaglia) raggruppa in un commando una squadra di soldati italo-americani, con l’obiettivo di infiltrarsi, travestiti da soldati nemici, in un accampamento militare del Regio Esercito Italiano. I commandos penetrano nell’accampamento e, dopo aver ucciso una parte di soldati italiani nei loro letti e le sentinelle, prendono possesso della base. Un’altra parte viene fatta prigioniera e imprigionata nelle cantine della base. Ai commandos viene ordinato di tenere il campo e le armi in esso presenti fino all’arrivo di un battaglione americano: per tutto il tempo, i soldati fingono di essere italiani, addirittura ospitando spesso le truppe nemiche di transito. Nel frattempo tra il capitano Valli e il sergente Sullivan, i rapporti si acuiscono di astio reciproco. A seguito della fuga dei prigionieri con alla testa il Tenente Tommasini e dopo un avventuroso inseguimento dove si salverà il solo Tommasini, alla base arriva un altro convoglio tedesco che era stato li il giorno precedente per rifornimenti. L’ufficiale che lo comanda è lo stesso del giorno precedente e che aveva stretto rapporti con il Capitano Valli. Ma il Tenente Agen viene informato via radio che i soldati ivi presenti erano in realtà commandos americani e subito dopo comincia una vera e propria guerriglia tra tedeschi e commandos. Nel frattempo arrivano anche i carri del tenente Kasper i quali tentano di spazzar via i nemici. Alla fine di una truce e lunga battaglia, dove anche i carri soccomberanno a seguito di bazooka anticarro, sopravviveranno solo in due: un commandos americano e un tedesco, i quali insieme seppelliranno tutti i morti»
Per amor di cronaca aggiungo anche la trama, sempre attinta da Wikipedia, del film Commando del 1985, ma uscito nelle sale italiane nel gennaio del 1986:
«Il colonnello delle Forze speciali dell’esercito USA John Matrix, ottenuto finalmente un lungo congedo, vive tranquillamente nella sua sperduta casa sulle montagne in compagnia della figlia di 10 anni Jenny, ignaro che qualcuno stia dando la caccia agli uomini della sua squadra per ucciderli. Avvisato del pericolo dal suo ex comandante generale Franklin Kirby, non può impedire che un manipolo di criminali, dopo aver crivellato una delle due guardie che dovevano proteggerlo e sgozzato l’altra, rapisca sua figlia approfittando dell’effetto sorpresa, e preso alla sprovvista viene catturato.
I criminali, tra cui il commilitone Bennett, ex membro della squadra di Matrix cacciato da quest’ultimo per eccessiva brutalità, usano la figlia per ricattarlo, minacciando di ucciderla se lui non porterà a termine un assassinio politico per conto di un dittatore e signore della guerra, Arius, che comanda questa banda di mercenari, prevalentemente ex subalterni di Matrix. Arius spera di condurre un colpo di Stato nel suo paese natale, Val Verde, e pensa che la familiarità che Matrix ha con il nuovo leader del paese possa aiutarlo nel suo piano omicida.
Il colonnello, sfuggito al controllo di chi si sarebbe dovuto assicurare che compisse la missione, segue e uccide uno per uno i componenti del gruppo criminale, con lo scopo di arrivare a scoprire dove è tenuta prigioniera sua figlia. Nell’operazione è aiutato da una avvenente hostess di nome Cindy, rimasta coinvolta involontariamente nella vicenda. Dopo aver svaligiato un’armeria dalla quale ruba un intero arsenale di armi leggere e pesanti, Matrix si reca sull’isola dove si rifugiano i criminali e affronta l’esercito privato messo a loro difesa: dopo aver ucciso Arius e la sua banda di mercenari, ritrova la figlia e uccide Bennett, dopodiché si avvia felicemente verso casa, ribadendo al generale Kirby, accorso nel frattempo, che quella è stata la sua ultima missione.»
A seguire è il numero 197, che fa riferimento al gennaio 1997. Sono molteplici i collegamenti possibili a questa data, dalla chiusura del caso Orlandi, alla fine della “pista Agca” a, ovviamente fantastici lanci cinematografici.
Qualche osservazione in più
Tre voci eloquenti:
- Via Prato della Signora è la via in cui lui risiede con la ex moglie E.C. Ad un’altra ex, P.D.B, si riferisce nella frase successiva: “Signora P.D.B”
- Qui il richiamo è alla sua provenienza politica, l’estrema destra: le iniziali vanno infatti a creare l’acronimo NAR- Nuclei Operativi Rivoluzionari.
- Sappiamo che Accetti sostiene di agire sempre coadiuvato da donne, che fungono da esca per le vittime. Qui apostrofa come ancelle, le donne che, a suo dire, l’avrebbero aiutato negli adescamenti e nei depistaggi: Tiziana (o Tamara) e Patrizia.
Concludo con l’eclatante: “opera di depistaggio”: a cura di A.M., Accetti Marco, Lire 12.000.000
Conclusioni
Trovo inquietante che nessuno si sia accorto della palese paternità del Dossier, d’altra parte mi chiedo che provenienza abbia e come sia possibile averlo fatto balzare all’onore delle cronache nazionali e internazionali
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8 commenti
Questo articolo è interessante.
Per quanto mi riguarda, tuttavia, i riferimenti evidenziati non mi sembrano così evidenti.
Eccetto uno: “D.B. Prato della Signora”.
In rete si trova facilmente l’articolo di Pino Nicotri dal titolo “Emanuela Orlandi: capelli perizia finita e deludente ma i misteri continuano” pubblicato il 6 marzo 2014, quindi ben prima della scoperta delle famose pagine da parte di Emiliano Fittipaldi.
In tale articolo si accenna a vari commenti a un precedente articolo di Nicotri: “Per rintuzzare le accuse anche di stalking pregresso rivoltegli dalla sua ex amica Patrizia D.B. nei commenti a un mio articolo, Marco Fassoni Accetti non ha trovato di meglio che far pubblicare da sue collaboratrici nei commenti allo stesso… nel 1982 sposato con […], abitante nel Prato della Signora”.
Devo riconoscere che la coincidenza è molto sospetta: una certa Patrizia D.B. avrebbe mosso “accuse di stalking pregresso” (nel marzo 2014), dopodiché Accetti o chi per lui pubblica una “lista di donne” in cui compare “Prato della Signora”…
Se questo fosse successo dopo la pubblicazione delle pagine da parte di Fittipaldi, avrei potuto pensare a una sorta di “citazione”, ma poiché è successo prima si tratta effettivamente di una coincidenza singolare…
Ad ogni modo, al massimo ne possiamo concludere che quei fogli sono falsi creati da Accetti. E quindi?
La signora Pera quando becca commenti critici non trova di meglio che cancellarli. Vuole solo commenti che le diano ragione. Come tutte le persone presuntuose. Lei sta pubblicando articoli che girano a vuoto senza rispondere mai alle tipiche domande che qualsiasi giornalisti nome dovrebbe fare: Chi è il colpevole della scomparsa di Emanuela Orlandi? Cosa è successo quella sera del 22 giugno 1983? Quando è avvenuta la morte della ragazza? Dove l’hanno uccisa? Perché l’hanno uccisa? Il resto sono solo racconti fine a sé stessi. Ma mi rendo conto che i giornalisti degni di questo nome in Italia scarseggiano, oggi volete solo visibilità e basta. Sai cosa ti dico Ignobel: cantatela e suonatela da sola.
Sulla cancellazione dei commenti critici non ho abbastanza elementi.
Ma sul resto, cioè su “articoli che girano a vuoto ecc.” trovo che sia ingiusto: io sto trovando interessante questa serie di articoli, ad esempio questo. Che i fogli con la lista delle spese (pista Londra) fossero falsi, mi era parso evidente già alla prima occhiata. Però non avevo mai pensato che l’autore dei falsi potesse essere Accetti. Grazie a questo articolo, invece, adesso lo ritengo piuttosto probabile. È davvero significativo che nel febbraio 2014 una certa D.B. abbia commentato un articolo di Nicotri e sia comparsa una “lista di donne” e che tempo dopo siano comparsi fogli con quel riferimento “D.B. Prato della Signora”.
La giornalista Pera merita i miei complimenti già solo per averlo fatto notare.
Tutto questo, comunque, non è che una conferma che quei 5 fogli sono falsi (era già evidente) ed è una conferma che Accetti si diverte a prendere in giro un po’ tutti, inquirenti, giornalisti, familiari di persone scomparse…
Per muovere accuse più gravi, però, occorrono prove.
Il compito di trovarle non spetta ai giornalisti, ma agli inquirenti.
E quindi? Lo sanno anche i sassi che Accetti è un mistificatore che si è inserito nella vicenda per questioni di protagonismo e di denaro. Ma tutto questo non ci dice chi è stato il colpevole della scomparsa di Orlandi. La Pera ha cancellato il mio commento perché mi sono permesso di dire che considero Nicotri il giornalista più attendibile di tutti, oltre il più logico. Ma evidentemente la Pera vuole l’esclusiva del caso Orlandi. Ed è proprio questo il motivo per cui non si è giunti mai a una verità, perché ogni giornalista ha seguito piste personali che hanno creato solo confusione. Con tanti ringraziamenti dell’assassino di Emanuela che forse oggi è ancora vivo, libero e impunito.
Signor Barbato, io non ho cancellato proprio nulla, tant’è che mi risulta lei abbia sempre ampiamente commentato ogni scritto. Probabilmente senza accorgersene, il suo commento conteneva una parola considerata o dannosa/ volgare o che è stata ritenuta spam dal cervello web che in autonomia procede con queste soluzioni.
Cordialità
Ma come si permette, scusi!!! Io non dico parolacce e la volgarità non rientra nel mio stile. I commenti li ha cancellati lei perché non ho avallato i suoi articoli.
Le ripeto che non ho cancellato niente e le ho indicato quando il web in automatico può bloccare, ovvero parole volgari, giudicate pericolose o spam. Le faccio un esempio: se io scrivessi per intero la parola Ter****smo o Omic***o, pur essendo parole che nel contesto in cui le uso non sono un incitamento, il messaggio potrebbe essere bloccato, idem le parole volgari o le parole che possono sembrare spam (pubblicità indesiderata).Non conosco la lista delle parole quindi non le so dire di più. Se avessi voluto cancellare avrei cancellato tutto, non crede?
Adesso sono abbastanza convinto anch’io che i 5 fogli siano opera di MFA.
E mi chiedo se lo siano altri messaggi inerenti alla vicenda, ad esempio quello “Non cantino le due belle more ecc.”
Ho visto alcune opere del soggetto su youtube (“Il femminicidio del televisore” “ogniqualvolta… assassina ancora la femmina” ecc).
Ammetto di non avere i mezzi per comprendere questa forma di arte, ma lo stile mi sembra più o meno lo stesso.
In un articolo precedente è scritto che MFA attribuisce la lettera a una fazione rivale; se così fosse, mi chiedo: quanta gente disturbata ruota attorno a questa vicenda?