Si chiama campo largo quel che intende convocare il segretario del Psi, che poco prima l’aveva sconfessato. E dovrebbe andare da Conte fino a Renzi. Il nome gliel’ha dato Enrico Letta che poi é stato costretto a costruire un campo stretto. Senza Conte e senza Calenda e Renzi. E’ mai possibile che quel che non é riuscito a Letta possa riuscire alla Schlein? Su quale programma dovrebbe reggersi questa improbabile coalizione il cui unico trait d’union dovrebbe essere quello di battere la destra? Il procedente é quello dell’Unione di Prodi che univa Bertinotti e Mastella. Riuscì a vincere per un soffio le elezioni ma non riuscì a governare. Litigò su tutto e dopo due anni fu costretto a riconsegnare l’Italia a Berlusconi. Ma il 2006 non é il 2023. Oggi c’é la guerra all’Ucraina. E i partiti del campo largo sono divisi su questa fondamentale questione. Anzi la pensano decisamente all’opposto. I Cinque stelle sono propensi a negare le armi agli aggrediti costringendoli all’inevitabile resa, mentre Sinistra italiana é addirittura favorevole all’uscita dell’Italia dalla Nato e la Schlein traballa tra l’appoggio all’Ucraina assicurato dal suo predecessore e una non meglio precisata opzione negoziale. Ovviamente i riformisti del Pd, Renzi e Calenda sono coerentemente schierati su una linea europeista e atlantista. E giustamente non mollano. Un programma di politica estera può essere solo immaginato a guerra conclusa e forse nemmeno, cogli inevitabili strascichi interni e internazionali che ne conseguiranno. E sulla giustizia? Renzi si é detto perfettamente in linea col ministro Nordio e ha invitato, molto opportunamente, il governo a non fare marce indietro, soprattutto sul tema della separazione delle carriere sul quale l’Anm ha proprio sabato lanciato l’ennesima scomunica accusando il ministro di un “attentato alla democrazia”. I Cinque stelle, pilotati dal Fatto quotidiano, hanno sposato le insensate minacce dell’associazione magistrati e il Pd pare anche. Il segretario del Psi, candidatosi alla convocazione del campo largo, é insensibile all’argomento? O lo ritiene marginale? Getta a mare tutte le posizioni manifestate dal Psi nella sua storia, i referendum che pure ha appoggiato coi radicali sull’argomento, a partire da quello promosso nel 1987? Giudica ininfluente la questione giustizia nella proposizione di un’alleanza con chi sposa il più cupo giustizialismo, cancro della nostra società? No. La libertà non é barattabile. Lo sosteneva lo stesso Pertini: “Non c’é riforma sociale che valga il venir meno della libertà”. Il partito dei magistrati ha dichiarato guerra al ministro Nordio e noi siamo dalla sua parte. Non amo le sconfessioni, ma dico solo che chi oggi pensa a un’alleanza coi suoi nemici, con quelli che hanno dichiarato guerra alla sue riforme, si pone completamente al di fuori della storia e delle intuizioni del Psi dell’ultimo cinquantennio. Per questo noi che siamo convintamente Nordisti non potremo mai diventare Contiani. E nemmeno Schle…. ma come si dirà mai? Chiaro, no?
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.
1 commento
Alla romana…
E mo’per battere la pesciara…
Che famo?…