Non siamo affatto contrari a uno smarcamento italiano in Europa. Già alla fine degli anni novanta lo stesso Craxi, che non disdegnava mai di andare controcorrente, lo aveva in un certo senso raccomandato all’Italia. Occorre rivedere i parametri di Maastricht, diceva, e l’Italia lo deve pretendere e ottenere perché senza l’Italia non può esistere l’Europa. Potremmo dire ora che se qualcuno pensa di ripristinare il patto di stabilità così com’era senza far differenza tra spese correnti e investimenti (che danno crescita e producono l’aumento del Pil) l’Italia farebbe bene a mettersi di traverso. Non é comprensibile, però, perché si usi lo strumento del Mes, il fondo salva stati istituito nel 2012. L’Italia é il terzo paese sottoscrittore delle azioni del capitale versando 125,3 miliardi, il 17,7% del totale e cioè 704 miliardi. Il fondo presta soldi a paesi in difficoltà finanziarie che, a causa del debito, non riescono a fornire garanzie richieste dalle banche. A questo meccanismo sono ricorsi diversi paesi: la Grecia, la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda, Cipro. La riforma introduce sostanzialmente novità tecniche, la principale delle quali riguarda la possibilità che il Mes faccia da rete di sicurezza al Fondo di risoluzione unica per le crisi bancarie. L’Italia é l’unico paese europeo a non aver ancora ratificato queste riforme. Perché? La sensazione diffusa non é tanto riferita ad obiezioni legittime di contenuto quanto ad una sorta di ostilità da sempre evocata rispetto a questo meccanismo. Si osserva sempre che il Mes toglie autonomia ai singoli paesi richiamando l’odiata troika inviata in Grecia, ma non negli altri paesi che vi hanno fatto ricorso. Non si capisce bene, però, cosa c’entri questo con la riforna che l’Italia si rifiuta di approvare. L’Italia é uno dei paesi con diritto:di veto nel board del Mes e non può pensare di sfilarsi senza provocare un terremoto. Non si sfilerà. Altra cosa ê che voglia o non voglia farne uso. Non mi pare che la Spagna, che lo ha utilizzato solo in riferimento al suo sistema bancario per un importo di 40 milioni, contro gli oltre 60 della Grecia, sia poi uscita dal prestito in condizioni peggiori delle nostre che non ne abbiamo fatto uso. Altra cosa ancora é il Mes sanitario, un fondo di 36,37 miliardi istituito durante la pandemia con interessi pari a zero senza praticamente alcuna condizionalità. Lo stesso ministro Schillaci aveva aperto alla sua utilizzazione. La sanità italiana ne avrebbe assoluto bisogno, visti i tagli denunciati. Ma quella di Schillaci é per ora una voce fuori dal coro. Adesso il Mes, la sua riforma, la sua stessa esistenza, i suoi fondi da utilizzare o meno e perfino quelli vantaggiosi per noi sono posti nello stesso calderone. “No Mes” e lo slogan preferito dal governo, uno slogan che terrà fino all’autunno e poi cadrà come tutti i pregiudizi e i finti tabù. L’Italia conduca la sua battaglia sul patto di stabilità e lasci stare il Mes che non c’entra nulla. Oltretutto avendo svelato il segreto tutt’altro che arcano la Meloni stessa sta conducendo una battaglia utilizzando i mulini a vento. Che non fossero mostri da abbattere lo aveva capito anche Sancho Panza…
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.
2 commenti
La destra non vuole utilizzare il MES…
In particolare quella sanitario…
Per favorire la sanità privata…
Una delle tante clientele di questo governo…
Inoltre questo porta a mettere in gravi difficoltà le regioni del centro sinistra…
Che sono famose per la buona gestione della sanità pubblica…
È uno sporco calcolo politico…
Che va a braccetto con la sporca commedia della gestione anomala dei danni dell’alluvione dell’Emilia Romagna…
Sento troppo spesso il leit motiv…
Del lasciamoli fare poi vedrai che…
Lo stesso storico errore dei socialisti con le prime mosse del fascismo…
Qui ci vuole una pacifica mobilitazione generale…
Da non lasciare solo ai sindacati…
Pacifica e competente… Purtroppo la competenza non è generale, ma non irreperibile. Io attingo da Mauro e da un professore progressista