di Alessandro Perelli.
Prima di tutto i fatti. Domenica 11 giugno Nicole Sturgeon , ex Premier scozzese, e’ stata arrestata in relazione all’ inchiesta Branchform avviata due anni fa’ sulla gestione delle finanze del Scottish National Party ( SNP). Si tratta della misteriosa sparizione di circa 600.000 sterline raccolte in donazioni per un secondo referendum sull’ indipendenza della Scozia voluto dal SNP dopo che il primo, nel 2014, aveva visto gli scozzesi esprimersi a favore della permanenza nel Regno Unito. L’ inchiesta aveva già provocato il fermo il 5 aprile del marito Peter Murrel, amministratore del partito e il 18 aprile del tesoriere dello stesso Colin Beattie, poi rilasciati in attesa di ulteriori indagini. L’ arresto della Sturgeon e’ avvenuto dopo un lungo interrogatorio,al quale si era sottoposta volontariamente in una stazione di polizia. Nicole Sturgeon si era dimessa spontaneamente, adducendo ragioni personali e di scelta di vita familiare a febbraio dopo otto anni alla guida del SNP e Prima Ministro del Governo scozzese.Prima donna a ricoprire questo incarico aveva portato il suo partito a dominare la scena politica dandogli un’ impronta social liberale. Ha retto il timone della Scozia durante la pandemia in cui e’ riuscita ad aumentare la sua popolarità e il suo carisma anche facendosi forte di una grande abilita di comunicazione. Sulle sue dimissioni hanno anche inciso alcuni contrasti all’ interno del suo partito che sono stati favoriti anche dal fatto che non e’ riuscita a raggiungere il risultato dell’ indipendenza. La cose si sono complicate ulteriormente dopo la vittoria degli unionisti nel referendum del 2014 in quanto la Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che Glasgow non potrebbe tenere un secondo referendum senza il consenso di Londra e il Governo conservatore si è rifiutato di autorizzare questa ulteriore prova elettorale. Ciò ha causato profonde divergenze all’ interno del Scottish National Party che hanno portato a un calo degli iscritti e nei sondaggi a una notevole diminuzione di consensi del partito a vantaggio dell’ opposizione laburista. L’ arresto della Sturgeon ( poi rilasciata ma fortemente indiziata) ha fatto il resto. L’ attuale Primo Ministro Humza Yousaf , che e’ anche alla guida del SNP , e’ in evidente difficoltà e imbarazzo ed e’ sommerso dalle richieste di sospensione dal partito dell’ ex Premier. In questo contesto i laburisti di Jan Murray non si limitano a generiche dichiarazioni di auspicio che le forze di polizia impegnate nell’ inchiesta possano portare a termine il loro lavoro senza interferenze ma contestano la linea politica del Governo scozzese in quanto confusionaria e controproducente. L’ operato degli agenti e’stato invece fortemente criticato dagli alleati della Sturgeon perché, a loro giudizio frutto di un clima da caccia alle streghe che alla fine si risolverà senza accuse formali e con il proscioglimento degli indagati. Fatto sta ed e’ che permane il mistero sulla sparizione della somma raccolta e coloro che hanno donato i loro soldi hanno cominciato a chiedersi per cosa fossero stati spesi visto che l’ idea di un secondo referendum era stata accantonata. Quando l’ organo di controllo della Commissione elettorale ha pubblicato i conti del SNP ha rivelato che il partito aveva in banca circa 97.000 sterline. Ma dei quattrini della raccolta riservata per il referendum nessuna notizia. Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni. Intanto però una cosa e’ certa : il Premier inglese Rishi Sunak, impelagato sugli ulteriori sviluppi dello scandalo che ha colpito Boris Johnson puoi tirare un sospiro di sollievo perché almeno potra’ rimandare la grana dell’ indipendenza della Scozia in seguito alla scelta della Brexit.