Di Lucia Abbatantuono.
Non è vero che i controllori non hanno controllato, anzi: dall’aprile 2019 al giugno 2023 sono stati 54.108 gli interventi eseguiti dalle Fiamme Gialle sulla platea dei percettori del “reddito di cittadinanza”. Da questo enorme numero di controlli ne è conseguito un altrettanto enorme numero di irregolarità: esattamente 45.524, pari alla spaventosa percentuale dell’84,14% del totale.
Nel medesimo arco temporale sono stati denunciati 48.392 “furbetti” (per chiamarli con un eufemismo). Il complesso dei contributi che sono stati sia percepiti che solo richiesti in modo indebito ammonta a 505.721.704 euro. Sì, avete letto bene. E le sorprese continuano sul fronte della distribuzione geografica dei furbastri: la regione che vanta il triste primato di casi irregolari sul reddito di cittadinanza è la Calabria, seguita da Marche e Liguria. Ma per numero di soggetti denunciati e importo delle frodi accertate è saldamente prima la Lombardia, seguita da Campania e Sicilia.
Riducendo la finestra temporale ai primi sei mesi di quest’anno, sono seimila i denunciati che si sono resi responsabili di aver frodato 80 milioni di euro allo Stato. I controlli svolti dai 19 comandi regionali della Guardia di Finanza tra gennaio e giugno riportano che su 8.469 interventi effettuati, quelli forieri di irregolarità sono 6.767 – cioè il 79,90% dei casi.
I contributi (indebitamente percepiti o richiesti) ammontano a 80.809.684 euro. E questo nonostante nel 2023 si sia riscontrata una graduale diminuzione sia del numero di richiedenti il Reddito di cittadinanza, sia dei cosiddetti “attivabili al lavoro” (quelli che dal 1° settembre saranno traslati nel protocollo denominato “Supporto per la formazione e il lavoro”).
A volersi fare ancora più male è possibile allargare l’analisi ai quattro anni e quattro mesi di vita del “reddito di cittadinanza”, così da scoprire che la percentuale di irregolarità più alta è stata registrata dalla GdF in Calabria: 92,63% su 4.222 interventi effettuati e 45.141.511 euro di frode accertata. Seguono le Marche con la percentuale di irregolarità al 90,72% e frodi accertate per 7.161.779 euro. Terza, in questa poco onorevole classifica, è la Liguria che riporta una percentuale di irregolarità pari al 90,39% per un volume di frodi accertate di 10.671.320 euro. Piemonte e Valle d’Aosta raggiungono l’89,95% di irregolarità e 35.910.110 euro di frodi accertata. Restano sopra l’80% di irregolarità anche l’Umbria, il Veneto, la Campania e la Lombardia.
Quest’ultima vince anche la medaglia d’onore (o del disonore) per il più alto numero sia di denunciati che di milioni di euro frodati: 10.250 denunce e 94.312.617 euro lucrati allo Stato; la segue sul podio la Campania, seconda a livello nazionale, con 4.837 denunciati e 83.032.071 di euro frodati; al terzo posto generale troviamo la Sicilia. La regione più virtuosa? ll Trentino Alto Adige, con un incredibile tasso di irregolarità fermo al 55,25% e un altrettanto passabile monte euro frodato alle casse statali che supera di poco il milione.
Altre regioni la cui percentuale di irregolarità, pur restando sopra il 70% dei casi, è comunque inferiore alla media nazionale sono il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Sardegna e la Toscana. In Basilicata si sono registrate “solo” 303 denunce per irregolarità, e in Molise “solo” 512, ma si fa presto a comprendere che i numeri sono proporzionati alla ridotta estensione geografica di entrambe le regioni.
Questo latrocinio si è verificato a fronte di una spesa complessiva che lo Stato ha affrontato per il “reddito e la pensione di cittadinanza” pari a oltre 31 miliardi e mezzo di euro. Possiamo definirlo un clamoroso errore politico di aspettative, forse troppo ottimistiche?
Ci hanno insegnato che non si piange sul latte versato: allora adesso attendiamo fiduciosi che i furbetti rifondano all’erario il denaro sottratto illecitamente. Fiduciosi? In chi, o in che cosa?
E quand’anche il governo predisponesse un apposito piano di rientro per cercare di recuperare la mole di denaro sottratto indebitamente, quanto poco tempo trascorrerà fino al prossimo condono generale?
Più che reddito di cittadinanza, si è trattato di un vero e proprio furto da parte della cittadinanza. Con numeri plebiscitari ai quali ci stiamo fin troppo abituando.