Istruzione degli adulti e apprendimento permanente: un diritto veramente esigibile?
Il PNRR ha acceso un importante dibattito sul mondo della scuola con posizioni più o meno condivisibili. Totalmente assente da questa discussione il tema, a mio avviso fondamentale e non più procrastinabile, dell’educazione e dell’apprendimento degli adulti che vede nei CPIA i soggetti pubblici di riferimento sul territorio. Abbiamo in più occasioni sostenuto con forza la necessità di assicurare a tutti gli adulti, in particolare a quelli più fragili ed emarginati, agli stranieri e ai ristretti, il diritto all’istruzione, il diritto a frequentare una scuola nella quale poter conseguire un titolo di studio e il diritto, altrettanto importante, a vedersi riconosciuti i saperi e le competenze apprese in tutti i contesti di apprendimento, siano essi formali, informali e non formali.
Occorre ora e rapidamente fare uno sforzo ulteriore, assumere pubblicamente un impegno per creare una vera e propria cultura dell’apprendimento permanente e dell’istruzione degli adulti affidata ai CPIA: l’istruzione ad ogni età della vita è un diritto che deve essere reso esigibile per consentire ai cittadini e alle persone di affrontare le sfide del presente e del futuro. Oggi più che mai dobbiamo riaffermare la centralità dei CPIA in relazione alle politiche dell’istruzione, del welfare e dell’esigibilità del diritto.
In un momento in cui le società sono minacciate dal fanatismo, dall’estremismo, dalle guerre, dalla sfiducia nella scienza, dalle crescenti disuguaglianze, riaffermiamo con maggior convinzione come i CPIA possano costituire una potente risposta per consolidare la coesione sociale, migliorare lo sviluppo delle abilità sociali, rafforzare la democrazia, favorire la comprensione culturale, eliminare tutti i tipi di discriminazione, colmare il divario di genere e promuovere una convivenza pacifica e una cittadinanza attiva e globale.
Siamo pronti ad affrontare questa sfida? Sicuramente dobbiamo migliorare, c’è ancora molta strada da percorrere, occorre potenziare i CPIA sul territorio, renderli visibili e identificabili, farli uscire dalla condizione di subalternità o dalla logica di un mero servizio. Occorre che la politica se ne faccia carico e che ci sia un forte e concreto impegno ad aumentare i finanziamenti e le risorse. Bisogna creare ambienti di apprendimento in cui la qualità dell’istruzione degli adulti, nella cornice più ampia dell’apprendimento permanente, siano adottati come un pubblico impegno al servizio non solo del mondo del lavoro, ma anche del benessere individuale e comune.
Emilio Porcaro