È ritornato nel ciclone israeliano per una frase, “Gaza, cimitero di bambini.”
E su Guterres, Segretario Generale dell’Onu, portoghese, socialista, si è riscatenata una seconda reazione furibonda da parte dell’ambasciatore israeliano, scagnozzo di Netanyahu, con insulti vari culminati in un urlato:”si vergogni”.
Era già successo qualche giorno fa quando lo stesso Guterres, nel condannare senza se e senza ma l’attacco di Hamas aveva fatto intendere che se in quell’area è da anni che ci sono tensioni, scontri, vittime, spesso innocenti, qualche colpa anche di Israele ci sarà pure.
Ma il problema è tutto là.
Per il despota israeliano e i suoi scagnozzi l’unica interpretazione della storia contemporanea, recente e passata, che può essere digerita è quella che vede Israele come unica vittima, unica titolata e titolare di ragioni storiche, politiche e culturali, e che i torti sono tutti dei palestinesi.
Un pensiero assolutista e privo di qualsiasi forma di tolleranza non solo verso i palestinesi ma anche verso chiunque nel mondo, dal più alto degli uomini politici al più scemo tra la gente comune, osi pensarla diversamente.
E anche in questa ultima drammatica vicenda la pretesa di Netanyahu è stata, dal primo istante, quella di far credere e pensare che le atrocità sono state solo per mano palestinese e non israeliana.
Per cui le bombe sugli ospedali, sulle ambulanze, sui bambini erano solo delle mistificazioni di Hamas e non rispondevano al vero.
Agli inizi tutto il mondo occidentale si era schierato senza esitazioni sugli argomenti di Tel Aviv, Biden in testa. Poi qualche “ma” è cominciato a spuntare, anche dai super alleati americani.
Sono state chieste tregue, corridoi umanitari, cessate il fuoco, soccorsi, perché il dubbio che la reazione scatenata da Netanyahu non fosse proprio conforme alle regole del diritto internazionale è poi venuto a molti.
Ultimo il G7, riunito a Tokio, che in un suo articolato documento di condanna alle atrocità di Hamas al quale tutti, noi compresi, ci associamo senza se e senza ma, si legge anche che:
”Sottolineiamo il diritto di Israele a difendere se stesso e il suo popolo in conformità con il diritto internazionale nel tentativo di prevenire che ciò si ripeta. L’aumento della violenza estremista commessa dai coloni contro i palestinesi è inaccettabile, mina la sicurezza in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura“.
E quel richiamo a una “difesa in conformità al diritto internazionale” da ragione all’ultima dichiarazione di Guterres, mentre il richiamo alla “violenza estremista in Cisgiordania”, da ragione alla prima delle sue dichiarazioni.
E Netanyahu e la sua banda ci devono stare e non possono sobbalzare ogni volta che gli si tocca il nervo scoperto.
Cosa vuol fare il B&B di Tel Aviv, sparare missili contro chiunque non sia minimamente d’accordo con lui e con le sue prepotenze? Il suo gioco è chiaro: confondere Hamas con il popolo palestinese e avere il pretesto per negarne l’esistenza e annientarne le radici.
Ce ne siamo già occupati in un altro articolo.
Noi, a differenza di Netanyahu e dei nostrani “pancisti di maniera” non facciamo confusioni, non confondiamo Hamas con il popolo palestinese, ma neanche l’attuale despota di Israele, fascista e criminale, con il popolo Israeliano.
Se è vero che Hamas deve essere annientata, Netanyahu deve essere cacciato via per sempre.
Perché l’unica soluzione è quella che ribadisce il G7 a conclusione dello stesso documento: “due popoli, due stati”.