di Alessandro Perelli.
Mancano ormai pochi giorni al 23 luglio, data in cui si svolgeranno le elezioni politiche anticipate spagnole. Anticipate di poco in quanto la legislatura sarebbe durata ancora pochi mesi, ma frutto di una scommessa del Premier socialista Pedro Sanchez che , dopo il deludente risultato delle ultime amministrative ha deciso di affrettare i tempi. Molti si sono chiesti per quale motivo abbia preso questa decisione ( di solito , nei periodi di non grande popolarità, i Governi tendono casomai a posticipare gli appuntamenti elettorali), ma la determinazione e la cultura politica del leader socialista, lasciano intendere che invece abbia voluto giocare d’ anticipo con delle argomentazioni ben ponderate. La sua scommessa si basa sul fatto che , per problemi interni ed esterni, la situazione si stesse inesorabilmente sfarinando e l’ unico modo di raddrizzarla potesse essere quello di mettere subito i cittadini spagnoli di fronte a una scelta : la continuazione di un’ alleanza a sinistra che aveva portato bene o male ad un recupero economico dopo l’ era COVID e a delle riforme importanti sui diritti civili o un alleanza tra popolari( che da soli nonostante l’ aumento di consensi non avrebbero avuto i numeri per governare) e l’ estrema destra di Vox , notoriamente su posizioni filo razziste. Ciò con uno sguardo rivolto anche all’ Unione Europea dove , se si fosse verificata la seconda ipotesi, dopo le elezioni del 2024 , anche grazie a quanto accaduto in Spagna e al fatto che i popolari spagnoli hanno un peso notevole all’ interno del Ppe , si sarebbero creati questi nuovi equilibri. Sanchez ha scelto le elezioni anticipate nonostante il primo luglio sia iniziato il semestre spagnolo di Presidenza UE, che ha voluto inaugurare con una visita a Zelensky. E nella campagna elettorale attualmente in atto potra’ contare , da questo punto di vista, su una sicura promozione di immagine dala visita di Ursula von der Leyen e dal vertice europeo che si terra’ a Bruxelles il 18 luglio. Inoltre e’ facile prevedere che , se perdera’ la sua scommessa elettorale , si creeranno instabilità all’ interno della UE con un nuovo Governo( per giunta con gli estremisti di destra di Vox ) chiaramente impreparato a svolgere i numerosi compiti sul tappeto. Il Presidente del Partito popolare Alberto Nunez Feijoo che si candida come nuovo Premier , ringalluzzito dal successo delle ultime recenti amministrative dove i popolari , oltre alla regione di Madrid hanno conquistato parecchie citta’ , si rende conto che i sondaggi lo vedono favorito anche per il voto del 23 luglio, ma in questo periodo cerca di smorzare i toni per non commettere nessun errore politico che pregiudichi un risultato favorevole. E d’ altra parte il suo potenziale alleato Vox , non attenua gli strali antimigranti e filo razzisti nonostante la sua collocazione all’ interni del Gruppo Conservatori e Riformisti europei ( che e’ quello della Meloni). Si fa anche forte di essere ormai con i popolari al governo di molti enti locali quasi anticipando il colore politico e l’ alleanza del prossimo Governo iberico. A sinistra oltre al Partito socialista che parrebbe aver rallentato l’ emorragia di consensi ed e’ dato in leggera ripresa ( forse in questo momento Sanchez deve guardarsi soprattutto da critiche interne) sara’ interessante vedere quale sarà il risultato di Sumar( che significa riunire) la nuova piattaforma ideata dalla Vicepremier e Ministra del Lavoro Yolanda Diaz,che ha ridotto ai minimi termini Podemos e si è posta l’ obiettivo di riunire rutta la sinistra, non solo radicale ma entrando in competizione con lo stesso partito socialista. Obiettivo che però i sondaggi non danno per raggiunto prevedendo per Sumar un risultato inferiore alle attese. C’ e’ poi in questo schieramento interesse per il risultato del partito indipendentista basco che , nato come ereda democratico dell’ ‘ Eta, ormai disciolta da anni, ha rappresentato una stampella costante per il Governo Sanchez. Sembra comunque, anche per la legge elettorale spagnola e per la sostanziale evaporazione dei centristi di Ciudadanos, che la partita si giocherà sul risultato dei due blocchi: da una parte popolari col il supporto di Vox , dall’altra i socialisti con il supporto di Sumar e indipendentisti. Gli ultimi confronti sui programmi elettorali hanno aggiunto di nuovo solo il tema dell’ energia con i popolari favorevoli a un prolungamento delle centrali nucleari esistenti e i socialisti orientati alla loro