I fatti sono abbastanza noti. Sabato 18 febbraio due studenti del Liceo Michelangelo di Firenze sono stati colpiti da sei ragazzi di Azione studentesca. Atto di violenza inqualificabile e anche vile, sei contro due. Abbiamo avuto la stessa posizione quando a La Sapienza si é tentato di impedire un’assemblea ad Azione da parte di studenti di sinistra che hanno poi generato l’intervento delle forze dell’ordine. La preside del Liceo Scientifico Annalisa Savino ha ritenuto opportuno scrivere una lettera ai suoi studenti, esternando a mio giudizio una preoccupazione giusta e una discutibile. La preoccupazione giusta riguarda il fatto che si “torni a un conflitto politico anni settanta” che noi abbiamo vissuto tragicamente con troppo sangue versato da una parte e dell’altra e travolgendo parte di un’intera generazione. Si comincia come allora dai tafferugli, magari da qualche auto bruciata e poi si finisce con le P38 e gli omicidi politici. E’ vero, e bisogna stare attenti anche alle parole che a volte sono pietre. La preoccupazione discutibile, anzi sbagliata sul piano storico, é che l’attuale situazione possa generare il rischio di un nuovo 1922. Il fascismo é un’esperienza irripetibile. La marcia su Roma una dimostrazione dell’Italia rurale che impaurì un monarca ricattabile. Il fascismo un episodio della storia patria originato dal nazionalismo post bellico e dalla paura di una rivoluzione di stampo bolscevico propagandata e mai seriamente progettata. Tutte condizioni oggi inesistenti. Checché ne pensino all’unisono Anpi e vari spezzoni dell’estrema sinistra. Anche l’accenno a Gramsci, grande italiano, sarebbe da discutere. Quale Gramsci, quello delle lettere dal carcere o quello che nel 1924 definiva il martire antifascista Giacomo Matteotti “il pellegrino del nulla?”. La reazione del ministro Valditara é assolutamente fuori registro. Politicamente egli rivela la propria inesperienza e inadeguatezza. Ma come, la Meloni, fa di tutto in Italia e all’estero per dimostrare che la destra italiana é pienamente democratica e che col fascismo non c’entra niente e tu inciampi in una polemica proprio sul fascismo, attaccando chi lo denuncia sia pur in modi discutibili? E te la cavi, in un’intervista, senza dire bao sull’episodio al Michelangelo e minacciando provvedimenti per la preside? La frase esatta, riportata dal giornale, é: “Vedremo se sarà necessario prendere provvedimenti”. Vogliamo tornare al manifesto degli intellettuali fascisti o alla sua parodia? Questo ministro non ho il piacere di conoscerlo. Ho letto che é in corso una raccolta di firme per le sue dimissioni. Non lo firmerei per lasciare anche a lui la possibilità, come alla prof, di esternare le sue idee. Alla prof. imputo una scarsa conoscenza della storia, al ministro un tasso eccessivo di dabbenaggine. Che per un ministro non é difetto da poco. Costui era già incappato in idee piuttosto sorprendenti come quando aveva dichiarato su Il Giornale nel 2016 che “l’Impero romano era stato distrutto dai migranti”. O quando aveva testualmente sostenuto, nel corso di una conferenza tenuta a Milano nel novembre del 2022, che “l’umiliazione é un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità di un ragazzo”. Per poi correggere “umiliazione” con “umiltà”. Aveva poi suscitato polemiche una sua proposta di differenziare gli stipendi degli insegnati da regione a regione. Leghista, ma prima esponente di Alleanza nazionale e poi del partito di Fini Futuro e libertà, la sua linearità politica non é certo stata perfetta. Che dire del suo senso politico e di opportunità? Scarsino. Se fossi nella Meloni una firmina, magari di nascosto…
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.
5 commenti
Analisi più che giusta.. e quella firmina più o meno nascosta.. io la metterei. Grazie e complimenti.
Certo che non tornerà il fascismo in quella forma bestiale e insieme carnevalesca del ’22, ma un governo autoritario, se continuerà a prevalere la destra per più di una legislatura, è logico aspettarselo. Bravissima la preside. E la Meloni tolga la fiamma che arde sulla bara di Mussolini se vuole essere creduta davvero.
Non sarà un fascismo violento…
Ma strisciante si…
Abbiamo ministri, sottosegretari e sottosegretarie…
Che sono stati fotografati a manifestazioni di gruppi di ispirazione fascista…
Con tanto di foto a braccio teso…
Urla etc…
Un presidente del Senato…
Che è orgoglioso di tenere in casa il busto del duce…E cimeli fascisti…
Trovo scandaloso che né lui né la Meloni abbiano quantomeno criticato…
L’azione dei suoi “giovani”…
È questo è il punto più grave in assoluto…
Invece solita provocazione per nascondere il fatto grave…
È un gioco ormai stravisto…
E come sempre…
“Non devono preoccupare le strilla degli onesti…Ma l’assordante silenzio degli onesti”…
Le strilla dei disonesti…
Dopo che per mesi si gridava al pericolo fascista, le elezioni del 25 settembre ci hanno verosimilmente detto che sono sempre meno coloro che vi prestano ascolto, e in queste righe il Direttore ce ne rammenta il perché, ossia l’irripetibilità delle concomitanze di allora, e a me pare che il continuare ad evocarlo diventi una sorta di “gridare al lupo”, sempre meno credibile.
Mi augurerei che almeno i socialisti, ovunque collocati politicamente, non partecipassero a tale “rituale”, e spererei altresì che si dissociassero dall’idea che l’antifascismo sia appartenuto soltanto ad altri partiti della sinistra, posto che mi sembrerebbe suonare piuttosto amaro e abbastanza mortificante quel “pellegrino del nulla” che qui ci ricorda il Direttore.
Paolo Bolognesi 26.02.2023