La Federazione di Reggio Emilia del PSI esprime forte preoccupazione e sconcerto per il perdurante comportamento della Segreteria e della Direzione Nazionali del Partito.
L’ultimo grave episodio è stato il commissariamento del Partito veneto, che
seque la mancata risposta dopo mesi al ricorso presentato da parte del Partito dell’Emilia Romagna sull’esito del Congresso regionale. Non si sono poi svolti i Congressi di importanti regioni quali la Lombardia e la Calabria. Siamo quindi in presenza di palesi violazioni statutarie, aggravate dal fatto che ai previsti “Stati Generali del Socialismo” è stata esclusa una parte consistente del Partito.
Tutto ciò denota un’evidente manifestazione di cecità e inadeguatezza del gruppo dirigente, che ha già provocato numerose e importanti defezioni dal PSI quali la scelta del sindaco di Fano di aderire ad Azione e la decisione del segretario nazionale della Fgsi di uscire dal partito.
Alla base di tutto ciò vi è una scelta di totale subalternità al PD, come dimostrato dalle ultime tornate elettorali, subalternità che la Federazione di Reggio Emilia rifiuta
decisamente, insistendo peraltro nella richiesta, a seguito del totale fallimento nelle ultime elezioni politiche e amministrative, di un Congresso Costituente, al quale il segretario nazionale Enzo Maraio deve arrivare dimissionario, della formazione di un gruppo dirigente nuovo, del rilancio di una politica fondata su basi chiaramente autonomistiche e basata sul dialogo con tutte le forze che si ispirano al riformismo.
Ma l’aspetto che sembra più grave non è quello, pur importante, del mancato rispetto delle regole interne, bensì l’assenza di una linea politica chiara e leggibile sulle più importanti questioni politiche sul tappeto. Ad esempio, come ci presenteremo alle prossime elezioni europee? Come PSI, come deciso da un Direttivo nazionale due mesi fa ? Come Socialisti Europei (cioè nelle liste del PD ) come deliberato recentemente. Come parte delle liste civiche di Letizia Moratti, come farebbero intendere recenti incontri? E come ci poniamo sulla politica estera, principalmente sulla guerra all’Ucraina? Cosa pensiamo delle posizioni “pacifiste” e, talora, esplicitamente filo-putiniane del M5S e di parte del PD, come emerso dalla recente manifestazione di Roma? E cosa pensiamo della riforma della Giustizia, da sempre elemento centrale della politica del PSI? Siamo d’accordo con le proposte di Legge del Ministro Nordio, o con le posizioni opposte dell’ANM, appoggiate dal M5S e da parte del PD?
Invece di commissariare Congressi regolari, sarebbe bene che li PSI si esprimesse con chiarezza su queste ed altre questioni di merito.
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