di Alessandro Perelli
Nella repubblica presidenziale federale della Nigeria continua la mattanza dei cristiani da parte degli estremisti islamici. Oltre settemila sarebbero stati assassinati in un periodo che va da gennaio 2021 al giugno 2022 secondo i dati delle associazioni pontificie che operano sul territorio. La Nigeria ,resasi indipendente dal Regno Unito nel 1960, è, con i suoi 215 milioni di abitanti, lo Stato più popoloso del continente africano. Nei giorni scorsi un sacerdote è stato bruciato vivo, nella regione di Paikor, nel corso di un attacco, rivendicato dai terroristi legati all’Isis africano, alla residenza parrocchiale della chiesa dei santi Pietro e Paolo nella cittadina di Kafin – Koro. Tardivo è stato l’intervento delle forze di sicurezza: gli aggressori hanno dato fuoco alla casa dove c’erano due preti . Il più anziano ,padre Isaac Achi è deceduto bruciato vivo mentre il suo assistente è gravemente ferito. Quanto accaduto ha avuto ampia risonanza mediatica internazionale. Da parte del Vaticano, oltre al cordoglio per la vittima, è giunto un forte appello all’ autorità governativa affinché vengano ripristinare le condizioni di sicurezza che garantiscano a ogni cittadino la libertà di espressione e di religione. L’ uccisione di padre Achi è soltanto l’ultimo caso di una catena di eliminazioni fisiche dei cristiani imputabili in parte alla criminalità organizzata ma soprattutto allo scontro etnico e all’azione dei jihadisti. Questo periodo nello stato africano è particolarmente instabile: il 25 febbraio si svolgeranno le elezioni per la scelta del nuovo Presidente e dei membri del Senato. Il Capo dello Stato in carica Muhammadu Buhari, musulmano, non è rieleggibile. La sfida sarà tra Bols Tinubu e Peter Obi e si preannuncia molto incerta. Il clima è abbastanza caotiico anche perché per votare è necessario ritirare la tessera elettorale e sono ancora più di sei milioni i cittadini con diritto di voto che ancora non la possiedono. É parecchi di questi non riusciranno a svolgere il loro diritto. Per questo motivo molte critiche si sono riversate sul Governo da cui dipende l’ Inec, l’ organismo elettorale del Paese per il modo con cui ha gestito la distribuzione delle tessere. Anche il nostro Vicepremier e Ministro degli Esteri Tajani ha stigmatizzato l’ ultima vittima degli estremisti islamici in Nigeria, definendolo vile ed efferato . Colpendo i luoghi di culto ,i simboli religiosi e i sacerdoti si violano i principali e fondamentali diritti umani come la libera professione della fede. Da parte sua, Jude Arogundade, il vescovo di Ondo , città della Nigeria centrale ha denunciato i massacri avvenuti a danno dei cristiani. Lo scorso giugno è sopravvissuto per miracolo a un atto criminale e terroristico nella sua chiesa che ha provocato quaranta morti. Sono ormai innumerevoli e quasi di routine gli attentati contro la presenza e le istituzioni cristiane colpiti da una vera e propria persecuzione . In Nigeria la situazione ,a questo proposito, è sempre più grave ma l ‘ Isis sta rafforzando la sua attività terroristica anche in altri territori africani come in Mozambico , in Congo e i Burkina Faso con uccisioni, rapimenti e sequestri , con intimidazioni e violenze