di Alessandro Perelli.
Mentre scriviamo questo articolo Kyriakos Mitsotakis, leader di Nuova Democrazia, il partito uscito vincitore dalle elezioni di domenica , si e’ già recato dalla Presidente della Repubblica Aikaterini Sakellaropuolou per ricevere il mandato di formazione del nuovo Governo. Una vittoria ripetuta quella del centro destra in Grecia dopo la prima affermazione ottenuta nel maggio scorso ma con una importante novità determinata dalla nuova legge elettorale con la quale si e’ votato che mutando la precedente rigorosamente proporzionale assegna un premio di maggioranza e dara ‘ la possibilità a Mitsotakis di essere autosufficiente in Parlamento. A scrutinio quasi concluso , infatti, i 157 deportati ottenuti sui 300 dell’ Assemblea legislativa, consentono a Nuova Democrazia di governare senza trattare con altre forze politiche. Mitsotakis puntava proprio a questo obiettivo rivolgendosi nuovamente all’ elettorato. La percentuale di circa il 40,5 % da lui ottenuta , in realtà,non si discosta molto dal risultato di maggio ma con la nuova legge elettorale gli assegna la maggioranza assoluta. Una scommessa vinta ( come da pronostico) quella del leader conservatore greco che riavra ‘ la guida del Paese che indubbiamente e’ riuscito a traghettare da una situazione economica traballante ,dopo la minaccia di uscita dall’ euro ,a una ripresa delle condizioni necessarie per rimanere nell’ Unione Europea grazie alle riforme soprattutto di contenimento della spesa pubblica che sono costate parecchi sacrifici ai greci ma che hanno permesso di raddrizzare la barca . Un ritorno al senso dell’ orgoglio dei cittadini greci e una convinta adesione ai valori europei hanno fatto il resto insieme anche ad una ripresa del ruolo internazionale di Atene e nell’ultimo periodo anche ad una attenuazione dei contrasti con Recep Erdogan per la politica espansionistica della Turchia nel mare Mediterraneo, in particolare per gli interessi energetici.Gli altri partiti di opposizione ( di sinistra e di estrema destra) si sono divisi il resto dei seggi parlamentari. A cominciare da Syriza , guidato da Alexis Tsipras, che ha raccolto il 18% e una cinquantina di seggi con un risultato sicuramente deludente rispetto alle aspettative che lo volevano, secondo il suo leader, federatore di tutta la sinistra ellenica che invece si e’ presentata sempre divisa . E così i riformisti socialisti del Pasok , con il loro 12%, sono la terza forza del Paese e possono dire di aver superato la crisi di consenso degli ultimi anni . Interessante sarà vedere il loro comportamento in Parlamento, dove non sono escluse intese con Nuova Democrazia su singoli provvedimenti. Portera ‘ avanti la sua battaglia di dura opposizione invece il Kke ( comunisti) che con il 7,6%,hanno riconfermato il loro ruolo di zoccolo duro della sinistra ( che però non ha accettato le proposte di alleanza con Syriza). Non e’ riuscito a superare la soglia di sbarramento del 3% invece Mera25, il partito fondato dall’ ex Ministro delle Finanze Yunis Varoufakis,propugnatore di una linea dura e intransigente centri i sacrifici Imposti dall’ Unione Europea. L’ estrema destra ha dimostrato di continuare a rappresentare un pericolo per le sue propensioni filo fasciste e xenofobe nonché per i suoi rigurgiti nazionalistici. Sono ben tre le formazioni che hanno superato lo sbarramento e che entreranno in Parlamento. La novità in questo settore è Spartani, un movimento sorto da poco che ha superato il 4% ( anche per il sostegno di alcuni membri dell’ ex Alba Dorata). Entra per la prima i nell’ Assemblea legislativa anche Niki partito chiaramente xenofobo , considerato vicino alle posizioni più conservatrici della Chiesa ortodossa. Conferma il suo consensi infine Soluzione Greca , movimento anti migranti che ottiene oltre il 4%. Il primo commento del riconfermato Kyriakos Mitsotakis e’ stato quello di un ringraziamento ai cittadini greci per la fiducia ottenuta insieme all’ annuncio di grandi riforme. Vedremo se le cercherà da solo o consolidando la sua maggioranza autonoma in Parlamento.