Conosco Marcello De Angelis é stato un collega parlamentare, ha partecipato attivamente pur provenendo da una posizione di ultradestra alla definizione politica programmatica ed anche ideale della svolta di Fiuggi di alleanza nazionale. faceva parte di quell’ala ideologica “rivoluzionaria” e velleitaria che partecipó a sedizioni armate contro uomini dello Stato.
Sono passati quasi cinquant’anni, molti di loro hanno pagato il conto con la Giustizia.
Una volta costituzionalizzata la destra ha partecipato alla vita democratica del paese e tuttavia la cesura con i legami ideologici del passato si è sempre presentata difficile e farraginosa. Paradossalmente sono i più anziani ad essere inclini ad un processo di pacificazione con il proprio passato ed i giovani invece, abbeveratisi alle retoriche della destra neo-fascista revanscista, rancorosa, piagnona ad essere più legati alle letture di parte della Storia.
É Giorgia Meloni il capo in testa di questa retorica, lei prende le distanze dal ventennio ma si guarda bene dal farlo dalla parentesi neo-fascista che ha funestato buona parte degli anni settanta e dell’inizio degli 80.
Incalzata dal suo elettorato (in particolare romano) continua a strizzare l’occhio a quel mondo minoritario che si sente oggi più tutelato ed autorizzato a rialzare la testa con i suoi slogan xenofobi, sessisti, suprematisti, antisemitici; Quindi si è guardata bene dal commemorare le vittime di Bologna, si tiene ben lontano da tutto ciò che potrebbe infastidire quel mondo che vive la sua Presidenza come una rivincita.
Nulla di cui ha bisogno questo paese. Il Fascismo é morto e sepolto, la Democrazia ha vinto ed essa però non é lo strumento con il quale si vuol far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta.
De Angelis non ha fatto altro da par suo che allontanare la vulgata secondo la quale anche il fratello fosse coinvolto in una strage così sanguinosa i cui contorni politici oggettivamente non conducono direttamente alla attribuzione che i magistrati diedero. Però questa non può essere l’ennesima occasione per “restituire l’onore” al neo fascismo. Questo onestamente all’Italia democratica non può essere richiesto.
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