Di Marco Andreini
In tutte le prime pagine dei grandi tabloid, non si parla d’altro, che della bolla immobiliare Cinese.
E anche se persino, il più famoso attore cinese, Jachye Chan, testimonial ,di Evergrande, non aveva previsto il crollo così repentino, devo dire, che dopo il COVID un po’ me lo aspettavo.
È davvero difficile descrivere cosa sia la Cina, a chi o non l’ha mai visitata o lo ha fatto solo per turismo.
Posso dire di essere tra quei pochi visitatori che ,pur avendo vissuto e lavorato per mesi in Cina, non hanno mai visto né Tienanmen, e la città proibita, ne il Panda e l’esercito di terracotta, ne la muraglia cinese,.
In compenso ,credo di aver potuto soppesare, anche sulla mia pelle ,le avvisaglie di quanto sta accadendo oggi in Cina.
Sono stato in Cina tra la fine dell’2013 e il 2014,nei primi due anni del regno di Ji.
Ero a Pechino il giorno in cui si teneva il 1 congresso della sua era.
All’inizio, sembrava che tutto fosse rimasto invariato,in realtà Ji ,essendo arrivato al potere, dopo una guerra interna con il fronte di Bo Xilai, il suo grande rivale,, lanciò subito una grande lotta alla corruzione ,che stravolse ogni equilibrio e mise fuori gioco tutti i suoi rivali.
La Cina fino all’2012 era cresciuta ad un ritmo impressionante, si pensi che Schengen, patria dell’hi tech cinese, metropoli con 12 milioni di abitanti, 30 anni fa era un semplice villaggio di pescatori, primo avamposto cinese alle porte di Hong Kong.
Questa crescita impressionante era dovuta principalmente a un fattore interno e ad uno esterno, l’esodo di massa dalle campagne alle città,e l’apertura alla globalizzazione con l’entrata del paese nel WTO .
Lo stesso fenomeno di migrazione di massa, che fu alla base, del nostro boom, con una differenza, in Cina, tutto è di proprietà dello stato, per cui, terreno statale, funzionari di partito, che si improvvisano imprenditori, così nasce Evergrande, Country garden e a Hong Kong,ad esempio Hsin Chong Group, società immense che hanno determinato lo sviluppo immobiliare.
Un sistema che fino ad allora era originale, ma ben articolato, dopo Tienanmen ,apertura al mondo su tutto, ma con un fortissimo controllo da parte del partito, e un sistema che vedeva Hong Kong, come piazza finanziaria, ma autonoma, sotto ogni aspetto politico, finanziario da Pechino.
La moneta era il dollaro, ma la moneta corrente era l’ Rnb di Hong Kong, nessuno usava lo yuan e tutte le grandi realtà cinesi avevano sede a Hong Kong,e Macao,era diventata la LAS Vegas asiatica.
Xi jin Ping,andato al potere giovane,ha rotto il patto con Hong Kong,lanciando da subito un messaggio di dominio al mondo,una specie di monito anche minaccioso,”avete finito voi dell’occidente di venire a fare affari da noi,ora siamo noi,che abbiamo imparato il gioco a venire da voi,comprando tutto quello che è strategico.”
Un disegno vero di conquista ,a cui il progetto della via della seta ha fornito appeal strategico,disconoscendo in toto il disegno di Hu jinthao,che era solo culturale, l’incontro della cultura cinese,con quella occidentale ,facendo il percorso inverso di Marco Polo.
Progressivamente,ma inesorabilmente,la crescita interna si è fermata, perché il mondo ha cominciato ,dopo i fatti di Hong Kong a temere davvero il dragone,che dopo essere diventato la fabbrica dei nostri presepi natalizi,stava cominciando ad esserlo anche dell’hi tech avanzato.
Un vero e proprio piano di conquista che ha visto le grandi compagnie cinesi di stato ,entrare in tutti i più grandi porti ,dal Pireo a Bilbao,da Anversa a Vado, da Marsiglia a Rotterdam,mancava, però al piano di Ji ,atto a disarticolare le alleanze politiche e commerciali,una specie di avamposto,un paese del G7,che rompesse il fronte atlantico,ed ecco l’Italia ,caduta a fagiolo.
Un paese che neanche riusciva a fare mangiare ai Cinesi i nostri prodotti e a cui Di Maio voleva vendere le Arance,che hanno portato loro nel mondo,eravamo perfetti,ed infatti siamo gli unici del G7 ad aver firmato il protocollo.
Paradossalmente il COVID,nato a Whuan,ha cambiato tutto,la Cina in modo scellerato,ha tenuto nascosto il virus,(i cinesi festeggiano il loro capodanno il 31 gennaio,1 febbraio,chissà come mai a Prato,tutti si chiusero in casa di ritorno dalla Cina),
Ji ha avuto paura e ha chiuso tutto per anni ..
Appena il mondo occidentale ha riaperto le frontiere si è reso conto che tutto era cambiato,Apple aveva trasferito la produzione a Taiwan,e tutto il mondo dei semiconduttori ,aveva eletto appunto Taiwan,come capitale .
E nel suo avamposto in Europa ,nel quale ,con il Pnrr di Conte,pensava di poter avere la leadership nelle reti di TLC,nella decarbonizzazione,nella produzione di idrogeno,nelle auto elettriche,finanche nelle centraline di ricariche,e nel 5 g,purtroppo per lui,per fortuna,per noi era diventato presidente uno come Draghi che aveva rimesso tutte le cose al loro posto,ripristinando le alleanze e i rapporti commerciali con gli Usa.
Soprattutto Ji aveva ben compreso che Biden,non era Trump,e inoltre nuovi attori erano entrati in campo,come Vietnam e India,e molte realtà industriali stavano allontanandosi dal suo paese ,preoccupati dalla posizione pro Putin ,che per molti osservatori era propedeutica alla invasione di Taiwan.
Tutta questa situazione ha costretto di fatto Ji a rivedere tutti i suoi piani di conquista a concentrare tutto sui consumi interni,ma la sua bilancia senza investimenti stranieri piange,le casse di stato non venendo più alimentate,potevano solo prestare soldi per grandi progetti infrastrutturali,come ponti,ferrovie,autostrade,ma non più per appartamenti e centri commerciali che immancabilmente restavano vuoti.
La macchina improvvisamente si è inceppata e si è fermata la crescita,ma ciò che davvero si è rotto è il patto nato dopo il massacro di Tienanmen,con i giovani ,a cui il partito aveva garantito un futuro roseo,pur senza libertà di fatto.
E come ha scritto Rampini ,questa crisi,mette in campo proprio lo stesso identico schema che portò alla rivolta di quei giovani,e cioè la paura del futuro,e questo può portare a situazioni imprevedibili e molto rischiose per il potere,fino ad oggi assoluto del novello Khan.