Importanza della comunicazione
È un dato di fatto che la comunicazione oggi abbraccia ogni aspetto della nostra vita. Possiamo essere abili professionisti, buoni amici, bravi genitori ma queste qualità divengono marginali, quando non irrilevanti, se non siamo in grado di trasportarle sul piano della condivisione, dove si determina il loro riconoscimento sociale. A dimostrazione di quanto affermato vi è il pullulare di siti, blog, tutorial, corsi privati e universitari dedicati. Inutile sottolineare quanto l’aspetto comunicativo assuma ruolo preminente in campo politico. Un’idea, una proposta, una soluzione, non è sufficiente che abbia un valore: perché si affermi, diffonda e venga assimilata dalla popolazione, deve essere veicolata mediante una comunicazione efficace.
Una disciplina in evoluzione
La scienza della comunicazione, nelle sue molteplici declinazioni, abbraccia una vastità di settori ed è in continua e sempre più repentina evoluzione: una tecnica vincente lo scorso anno, potrebbe oggi essere superata. Visionando uno dei numerosi documenti video dell’Istituto Luce (fruibili su canali web come YouTube o Raiplay) che riprendono i discorsi pubblici di Benito Mussolini, vedremo folle deliranti che esultano e si esaltano a ritmi scanditi dalla variazione di toni e dalle pause con cui il loro Duce modulava i suoi interventi. Al di là della personale inclinazione di una persona all’arte oratoria, talune tecniche si determinano vincenti ed efficaci. Esse sono il risultato di attenti studi oggi come allora. Se pensiamo all’importanza che la comunicazione ricopre per l’affermazione e la tenuta in termini di consenso in un regime totalitario, non stupisce che il Minculpop avesse dipartimenti unicamente deputati alla propaganda. Di contro, e a sostegno della velocità con cui le tecniche comunicative divengono obsolete, ci basta immaginare quale impatto potrebbe avere oggi su una folla la vista di una persona che, con toni perentori, pause decise e petto in fuori, urlasse dalla cima di Torre Velasca. Alla meglio troveremmo ad aspettarlo un’ambulanza e un foglio firmato per procedere con il TSO.
Tipologie di comunicazione verbale
Il termine comunicazione significa condivisione. L’atto di comunicare presuppone uno scambio consapevole che avviene in un determinato momento e in un determinato luogo tra due o più persone, e che individua un obiettivo. Gli obiettivi che caratterizzano i diversi tipi di comunicazione sono molteplici. All’interno di un partito politico la comunicazione si divide in due branche: quella rivolta all’interno e quella rivolta all’esterno. Non avendone le competenze, non andrò a trattare la comunicazione esterna, contraddistinta da precise tecniche; andrò piuttosto a concentrarmi sulla comunicazione interna, che ha come fine il dibattito e il confronto, oppure la formazione dei membri del partito politico. Ho avuto modo di fare esperienza di comunicazione interna negli undici anni che ho trascorso, come docente, dietro a una cattedra. Proverò a trasmettere tutti gli elementi fondamentali affinché un dibattito o una lezione nozionistica permettano il raggiungimento dell’obiettivo che ci si pone quando ci proponiamo in qualità di formatori. La comunicazione informativa ha sostituito anche in ambiente accademico la divulgazione, ampiamente utilizzata in passato e ritenuta oggi inefficace perché basata su un rapporto unidirezionale che, non coinvolgendo, annoia, allontana, e non facilita la sedimentazione di concetti e nozioni.
La comunicazione informativa
Nella comunicazione efficace la responsabilità di quanto compreso dall’interlocutore è unicamente del relatore: se un concetto non viene compreso o è stato compreso in maniera impropria, colui che ha veicolato l’informazione ha messo in atto una comunicazione scorretta, poco chiara: ha sbagliato qualcosa. Errore frequente sta nel non modulare la propria comunicatore; l’elasticità nel porsi e adeguare il linguaggio prestando attenzione alle caratteristiche di chi ascolta è un requisito imprescindibile. Semplici accorgimenti possono scaturire risultati importanti sia in un incontro formativo, sia in un dibattito interno. Particolarmente controproducente è la convinzione che per centrare l’obiettivo sia necessario affascinare o intimorire chi ascolta, condendo i concetti esposti con parole difficili e desuete, spesso utilizzate in maniera impropria, oppure appesantendo oltremodo il discorso con l’ausilio di subordinate o con un sovraccarico di nozioni superflue.
Le massime di Paul Grice
Il filosofo inglese Paul Grice, grazie ai suoi studi di pragmatica mise a punto quattro massime che, se osservate, ancora oggi contribuiscono notevolmente all’efficacia comunicativa. Proverò brevemente a riassumerle:
- Massima della Quantità: necessità di essere informativi evitando di essere eccessivamente sintetici o, al contrario, fornire più nozioni di quanto richiesto.
- Massima della Qualità: importanza di non mentire, ovvero non comunicare notizie false o di cui non si ha la certezza. Quando si tratta di un’opinione personale e non di una verità accertata, bisogna premetterlo; se l’opinione personale riguarda non un concetto ma una persona, è doveroso soprassedere. Lo stesso vale per le generalizzazioni.
- Massima della Rilevanza: intervenire in maniera efficace su un determinato argomento. Tra i requisiti fondamentali che rendono rilevante un oratore vi è la capacità di saper ascoltare e di comprendere il punto di vista altrui.
- Massima della Modalità: come anticipato, aspetto fondamentale è la chiarezza espositiva. La chiarezza si ottiene evitando uno stile comunicativo ambiguo, soprassedendo dall’impiego delle cosiddette “parole oscure”, cercando di essere quanto più coincisi e sviluppando un discorso ordinato e lineare nei suoi concetti.
Perfezionarsi con agli esperti
Questo articolo contiene alcune delle basilari linee guida della comunicazione. Tengo a ribadire la complessità di questo argomento e, al contempo, la sua rilevanza, soprattutto in ambito politico. La fortuna di essere membri di una comunità politica risiede anche nell’opportunità di interfacciarsi con molteplici professionalità che, nel momento in cui si mettono a disposizione, costituiscono una preziosissima risorsa, in modo particolare in un mondo in repentina evoluzione dove, per rimanere al passo coi tempi o per approfondire tematiche di interesse, è necessaria l’iscrizione a corsi di formazione creati ad hoc e, solitamente impegnativi dal punto di vista economico. Questo è il motivo per cui ho ritenuto utile coinvolgere la dottoressa Regina D’Eramo in una serie di video-lezioni sulla comunicazione efficace, che si terranno in questa rubrica a partire dalla prossima settimana. La dottoressa D’Eramo, che ringrazio per la disponibilità, è laureata in Scienze Politiche a indirizzo Sociale e della Comunicazione, con una tesi sulla Comunicazione politica.