A me francamente mi fa venire in mente altre cose.
E già perché di complotti è piena la storia e di complottismi sono piene le barzellette.
Se dall’uccisione di Cesare all’assassinio di Kennedy i libri che raccontano le vicende del pianeta son pieni di complotti, le manie di vedere la realtà che ci si presenta dinanzi agli occhi sempre, e per definizione, falsa o artefatta è un flagello dei nostri tempi.
E così i complottisti del III millennio continuano a sostenere che lo sbarco sulla luna è stato una finta, che le torri gemelle sono crollate per una fuga di gas, che gli uragani sono frutto delle scie chimiche, che nei lager c’erano i manichini e che Gesù è morto di freddo.
E complottista mi pare pure la Meloni che ha dato di testa per la liberazione, da parte di una giudice di Catania dal nome appropriato (Apostolico), di un tunisino per la mancanza dei presupposti tecnico-giuridici di compatibilità, con la normativa europea, della recente legge Cutro.
Che poi come si fa a prevedere in una legge di trattenere una persona che ha richiesto asilo, e in attesa della pronuncia sulla sua domanda, solo perché proviene da “paesi sicuri”, definiti tali per circolare ministeriale, non lo so.
Del resto che privare della libertà una persona che non ha fatto nulla, e tantomeno un reato, è un assurdo, non è roba da legislazione europea, lo dice la costituzione italiana.
Per non parlare poi di quella pagliacciata dei 5.000 euro o delle fidejussioni equipollenti.
Ma se uno aveva 5.000 euro mica sbarcava come un disperato a rischio di crepare sulle scogliere sicule.
Eppure Giorgetta, che quando si tratta di parlare di sicurezza o della separazione delle carriere, questi giudici li ama così tanto, stavolta ha sparato a zero.
Si definisce “basita” e attacca la magistratura “scagliata contro un provvedimento del governo democraticamente eletto”.
Poi torna a puntare il dito contro quel “pezzo di Italia”, non meglio identificato, che “fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale. E non parlo solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza”.
Insomma un complotto ordito non si sa da chi per africanizzare l’Italia.
Certo che questi ci hanno proprio l’ossessione degli sbarchi. Certamente contagiati da Salvini.
Lui in passato doveva costruirsi una immagine eroica.
E per costruire un eroe bisogna fabbricare il pericolo, il drago cattivo che l’eroe sconfigge e trafigge, perché senza il simbolo del male, dal quale salvare la sua gente, che razza di eroe sarebbe?
E quindi Salvini quando pensava di raccogliere voti solo al nord si inventò il pericolo del meridionale, quando poi allungò le sue mire a tutto lo stivale si è inventato il pericolo africano.
Ma oltre ciò, ad accrescere lo stato ossessivo dell’esecutivo, c’è anche il fatto che, da quando sono al governo, gli sbarchi si sono moltiplicati rispetto agli anni precedenti.
“Impugneremo e siamo convinti che abbiamo ragioni da sostenere nel grado di giudizio successivo”, tuona il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Che figura di m…!
Ma che niente niente fosse che la legge è fatta male?
Giorgé, e fattelo venire il dubbio, fattela qualche domanda.
E mica sarebbe la prima volta che dalle parti di Palazzo Chigi, salvo sporadiche eccezioni, mostrano poca dimestichezza con la attività legislativa e il linguaggio normativo.
La percezione è proprio questa, che nella Sala del Consiglio dei Ministri siedono più incapaci che uomini di stato.
Altro che complotto cara Meloni, che per arrivare a congegnare una storia come il Priorato di Sion di Dan Brown te ce ne vuole e pure parecchio, rimandali a scuola, che la terra è piatta e la luna è quadrata!
1 commento
Se continuano così la Costituzione brucia per autocombustione.