di Moreno Bucci.
Nella storia l’analisi dei “tempi lunghi” mostra sempre i movimenti di fondo da quelli erratici.
Nella questione dell’Ucraina sono emersi chiaramente dati e comportamenti fondamentali che hanno coinvolto i paesi della Nato, come mai era accaduto prima. La NATO, sotto la guida USA, ha preso in mano la situazione e tutti si sono docilmente adeguati.
Le sanzioni anglo-americane alla Russia hanno annichilito molti anni di lavoro politico-diplomatico dalla “Ostpolitik” di Brandt fino al lungo lavoro di Angela Merkel. La linea dura e decisa è stata segnata dagli USA e dalla Gran Bretagna
Nulla ha potuto neppure il timido iniziale attivismo di Scholtz.
Poco, del resto, è riuscito a fare, anche Macron.
Con i criteri “normali” non si riesce a capire quello che succede.
Ricordiamo alcuni passi della storia.
La dissoluzione della Jugoslavia e le guerre balcaniche sembrarono quasi un collasso sistemico, vista dal di dentro.
L’Irak scaturì dalle “armi di distruzione di massa”.
La lunga guerra afgana, con appendice del terrorismo islamico, è finita nel giro di una settimana.
Potrei continuare con le tante altre guerre e con i molteplici “golpes” in
America latina (basta ricordare Salvador Allende…)
Ho anche un ricordo personale: è di quando ci fu il caso dei missili sovietici a Cuba: ero militare e fummo subito messi “in allerta” fino alla fine della crisi. All’epoca ogni episodio di guerra sembrava sorto da situazioni locali chiare, obiettive.
Non si connotava l’elemento di continuità. Si deve invece tornare alla fine della seconda guerra mondiale, per avere un quadro chiaro.
I vincitori furono:
Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica, Cina e Francia.
Il Trattato di pace fu firmato nel 1947 ed è in vigore fino al 2047.
IL controllo dei paesi vinti, in particolare Germania e Italia, venne preso da USA e Gran Bretagna. Le basi militari americane sono ancora lì, per svolgere la loro funzione.
I vincitori si erano spartiti le zone d’influenza in Europa; l’URSS delimitò la sua con la “Cortina di ferro”.
La vittoria di Mao in Cina aumentò il peso del blocco “comunista” sovietico e cinese aprendo la via a nuove strategie.
Lo strumento per governare la situazione in termini favorevoli agli occidentali è stata la NATO, costituita nel 1949. (1)
Ci fu la “guerra fredda”, che terminò con il dissolvimento dell’URSS.
La geopolitica statunitense non passava soltanto dalle guerre, ma anche dal predominio economico finanziario nel mondo. Il primo atto di grande significato fu la dichiarazione della inconvertibilità in oro del dollaro, nel 1971. Per la cronaca si parlò all’epoca del rifiuto di convertire in oro una stiva piena di dollari che il Gen. De Gaulle voleva inviare negli USA.
L’altro atto determinante fu la creazione dei “petrodollari” che avvenne durante la crisi petrolifera degli anni settanta e che furono uno strumento di forza finanziaria degli USA. Furono gli anni della stag-flazione che pesarono sulle economie del mondo.
Uno degli elementi che condusse l’economia sovietica al collasso fu anche l’inflazione importata, che rispetto allo sconquasso interno l’URSS non aveva strumenti di adeguamento efficaci.
Il rapporto tra USA e Cina è veramente significativo: gli USA aprono alle esportazioni cinesi e le imprese statunitensi investono in Cina, con enormi profitti sia sul mercato USA e mondiale. La Cina è tra i principali sottoscrittori del debito pubblico statunitense. Dopo 15 anni di trattative, la Cina entra nel WTO agli inizi del secolo.
C’è poi il lato “europeo”. Inizialmente venne costituito il “Consiglio d’Europa” che si specializzò nella difesa dei diritti umani e della democrazia.
Il passo successivo fu la CECA, organismo che mise in comune la politica del carbone e dell’acciaio, necessari per lo sviluppo industriale dell’Europa. Lo sviluppo successivo fu il trattato del 1957, a Roma, tra Francia, Germania, Italia e Benelux, per la formazione della CEE. Fu un passo felice, che portò in seguito all’allargamento a molti altri paesi, Gran Bretagna inclusa, ed alla Unione europea. Ci fu anche l’unificazione delle due Germanie nella Repubblica Federale Tedesca.
Il passo successivo, però fu un terribile fallimento.
Nei primi anni del secolo ci fu l’allargamento ai paesi dell’est e la formazione di una vera e propria “Costituzione europea”. Solo 18 paesi la ratificarono, Francia e Paesi Bassi la bocciarono con un referendum; La Gran Bretagna non la prese neppure in considerazione.
Fu abbandonata e nel 2007, per permettere all’Unione di funzionare venne approvato il trattato di Lisbona.
Riprendiamo dall’Italia.
Dalla fine della guerra si era vissuti in una “bolla”.
Gli USA favorirono la ripresa dell’Italia, con il Piano Marshall e lasciarono crescere l’economia. Era necessario un controllo politico serrato, essendoci da noi il più forte partito comunista dell’Occidente. Accaddero molti episodi “oscuri” che visti allora avevano un significato che ora possiamo invece catalogare come “diversivi” per il controllo della democrazia italiana.
Finita l’URSS, finì anche la bolla italiana.
L’Italia, ai primi anni ’90, era la quarta potenza mondiale, prima di Francia e Gran Bretagna. La scure dei vincitori cadde pesante sull’Italia: venne liquidato il patrimonio pubblico, ENI, IRI, che venne privatizzato.
La classe dirigente italiana, che era servita a fare da contenimento all’est europeo comunista, non serviva più. Ci fu l’operazione “Mani pulite” che fece scomparire i vecchi partiti, tutti. Anche il PCI, che fu consigliato di ripiegare su altri lidi. Consiglio talmente convincente che pochi anni dopo D’Alema, figlio dell’ex Direttore dell’Unità, da capo del governo italiano, bombardò la Serbia.
Nacque la 2° Repubblica berlusconiana.
Torniamo all’oggi.
E’ chiaro perché Zelensky gira il mondo occidentale a chiedere armi, armi, armi.
Fa il lavoro che gli è stato assegnato, al fine di smantellare definitivamente ciò che c’era dell’ex URSS. Gli hanno promesso adesione alla NATO ed all’UE.
E’ un passo necessario della geopolitica degli USA, che vogliono mantenere la supremazia nel campo occidentale e ottenere il primato mondiale al quale aspirano.
E’ dopo la vittoria nella seconda guerra mondiale che gli USA hanno assunto questo ruolo. Finché dura il trattato di pace, lo esercitano a proprio piacimento, e senza limiti.
1) a con la firma del Patto Atlantico il 4 aprile 1949 a Washington. Paesi fondatori Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Gran Bretagna e USA.
Negli anni ’50, aderirono poi: Grecia, Turchia e Germania Ovest; la Spagna aderì nel 1982 e dopo la dissoluzione dell’URSS, nel 1997 entrarono Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Nel 1999 fu deciso il Piano per i nuovi ingressi e nel 2004 aderirono Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. Sono poi entrate Albania e Croazia. Nel 2017 aderì il Montenegro e nel 2020 la Macedonia del Nord. La Finlandia, due mesi fa.