Premessa
Quando ho trovato il suo recapito e ho ricevuto risposta al messaggio, sono rimasta sospesa tra l’incredulo e il sospettoso: “sarà un fake”. E invece no: ho composto il numero, due squilli e dall’altro capo del filo invisibile di fibra 4G mi ha risposto una leggenda. Una leggenda di quelle vere. Una lunga chiacchierata al termine della quale sono rimasta in silenzio qualche secondo e poi ho pensato a tutte le personalità che ho conosciuto, con cui ho parlato ed ho intervistato. Molti personaggi famosi, dal mondo della politica, a quello dello sport, a quello dello spettacolo e della letteratura, ma se qualcuno mi domandasse tra tutti questi chi è stato il più grande so che risponderò per tutta la vita: Ilona Staller, Cicciolina.
In poco più di un’ora mi ha snocciolato eventi, episodi, viaggi, una sfilza invidiabile di denunce e attacchi da parte della censura, che viene da chiedersi se una vita possa racchiudere tutto questo. La risposta è ovviamente no, o almeno, non lo può fare la vita di chi i sogni li ha rinchiusi nel cassetto sacrificati sull’altare della tranquillità, della sicurezza lavorativa, delle certezze finanziarie. Ma Ilona non è così, Ilona ha rischiato, ha lottato e ha sofferto. Al contempo, però, si è divertita, ha giocato, ha cantato e si è seduta alla tavola dei big del Pianeta. Solo due parole, banali, racchiudono tutto: ha vissuto.
Qualche domanda biografica
Elena Anna Staller è il nome che venne iscritto all’anagrafe di Budapest, quando il 26 novembre del 1951 nacque la donna che per noi è Ilona Staller. Un sagittario in piena regola: sognatrice, generosa, viaggiatrice e portatrice sana di allegra follia. Cercando notizie anagrafiche sul web (una terribilmente identica all’altra), l’attributo primo e talvolta unico che viene affiancato al sostantivo di “attrice” è “pornografica”. I siti più onesti aggiungono “cantante”, “politica”, “speaker radiofonica”. In realtà sono connotati non solo forvianti ma soprattutto svalutanti. L’incipit lo rifaccio io: Ilona Staller, artista.
La Staller è molto piccola quando l’URSS calpestando qualsiasi diritto, occupa il suo paese privandolo, di fatto della libertà. Racconta in poche battute la realtà post 1956:
«C’era molta fame, molta povertà. Io non ho sofferto come le altre ragazzine perché provengo da una famiglia della media-borghesia magiara, nelle mie vene scorre anche sangue blu. Un sangue blu non dichiarato, si trattò di una relazione clandestina, lui era un nobile con famiglia. Nonostante fossi tra le più fortunate, l’occupazione portò povertà per tutti, decisi così di buttarmi a 13 nella moda [a Budapest era attiva un’apposita agenzia fotografica di stato, l’MTI; NdR], in modo da poter contribuire ed arrotondare le entrate della famiglia»
Con un percepibile velo di dolore mi racconta delle lunghe e frequenti telefonate con la sorella, che ha perso il marito lo scorso anno, un paio di giorni dopo è stata la volta del loro fratello più giovane:
«Stava bene poi, di punto in bianco, da un momento all’altro… sai – mi dice- siamo rimasti in pochi della mia famiglia, così parlo molto con mia sorella, ma parliamo in ungherese così adesso su certe parole devo fermarmi a riflettere e tradurre»
Mentre godo il privilegio di ascoltare questi dettagli così personali e privati, qualcuno vorrebbe levarle la scena. C’è un’altra star in quell’attico: è Mizzi, la gatta di Ilona che, sempre appiccicata a lei, vorrebbe partecipare all’intervista:
«Io ho 13 gatti più nove cuccioli ma questa è pazzesca, vuole stare sempre dove sto io. Il meglio lo da quando ho da fare, deve disturbare sempre». Torniamo a noi
I primi passi
La stabilità economica familiare, seppur relativa, ha permesso alla giovanissima Ilona di dare sfogo alla sua vena artistica: studia pianoforte e violino, pratica danza classica e successivamente anche moderna. Il mondo della moda ungherese la accoglie, ma a lei non basta: vuole di più dal mondo e ne parte alla scoperta. Approda in Italia, a Milano, è il 1971 ha vent’anni tondi.
«Mi recai a un’agenzia di moda, poi iniziai ad andare dai clienti personalmente, con il mio grosso book fotografico, Milano dava possibilità e la moda stava esplodendo. L’agenzia che avevo scelto era di proprietà di Elena, un’ex modella, sono rimasta con lei finché non andai a Roma. Sono stati anni bellissimi, amo Milano, Sai che conobbi anche Berlusconi? Certo, ai tempi non era un politico, era un imprenditore, era molto giovane, molto intelligente e anche molto piacevole, era bello conversare con lui. Mi invitò anche in vacanza, andai con lui in Grecia, con il suo aereo privato»
Su Berlusconi si può dire tutto e il contrario di tutto, ma non che non avesse gusto per le belle donne. E Ilona era bella davvero, non fatica ad inserirsi nell’ambiente. Le campagne pubblicitarie si infilano nel suo portfolio una dietro l’altra: i sottaceti Cirio, biancheria intima, rossetti, gelati, lo champagne Perrier, pantaloncini shorts, balsamo Wella, le scarpe da tennis Superga, per citare le più note. Ad interrompere il rapporto della Staller con il panorama milanese sarà l’incontro avvenuto a Roma con l’uomo che diventerà il suo primo marito. Per amore lascia tutto e si stanzia nella capitale. Roma è una città bellissima ma non ci sono agenzie di moda; Roma è Cinecittà, Roma, soprattutto in quegli anni, è solo cinema. Di necessità, virtù
È così che Ilona approda ai primi film, piccole parti, ma che lei apprezza sempre moltissimo. Mentre Mizzi viene definitivamente allontanata dalla scena, IIona si aiuta nei ricordi e nei molti titoli delle sue collaborazioni, con un volume patinato, a colori; la storia della sua vita scandita dalle immagini: Cicciolina, Memorie. Il mio libro fotografico, 2002.
Con il matrimonio la Staller acquisisce la cittadinanza italiana e si stabilisce in pianta stabile nella capitale dove incontra lo spregiudicato e, in quel preciso momento, a testa in giù facendo yoga, Riccardo Schicchi. Un incontro decisamente baciato dalla fortuna, soprattutto per lui che grazie a Ilona trovò effettiva affermazione e fece soldi a palate.
Voulez-vous coucher avec moi?
Ma come avvenne il passaggio? Cosa determinò il successo di una giovane sposina magiara, come è diventata Cicciolina?
«Era il 1975 quando nacque questo programma radiofonico su Radio Luna, si chiamava Voulez-vous coucher avec moi? ed ebbe uno straordinario successo e un grande pubblico nonostante andasse in onda dalla mezzanotte. Era un programma sussurrato, molto divertente, fu lì che nacque il nome Cicciolina. Io rispondevo alle telefonate che arrivavano e, così, li chiamavo tutti “ciccini” e “ciccine”, dopo poco gli spettatori hanno cominciato a protestare “che brutto!” “fa schifo!”, ovviamente sempre tutto in modo divertente. Allora li ho accontentati e ho smesso di chiamarli così e poi improvvisamente, per caso, non so come sia successo, mi è uscito questo “cicciolini”, è piaciuto a tutti e così è rimasto. Da quel momento sono diventata per tutti Cicciolina»
La Staller mantiene un elogiabile fair play, provo a farle levare qualche sassolino dalla scarpa ma non lo fa. Immaginiamoci una vita ad essere Cicciolina: quanti idioti e quante stronze avrà incontrato? Eppure non si lascia scappare una parola di troppo; non cita chi non le andava a genio e regala parole d’oro per chi le è stato amico: ricorda con affetto Leo Gullotta e Oreste Lionello, Maurizio Costanzo, Lory Del Santo e restituisce la giusta importanza a un uomo bistrattato ed incompreso: John Holmes.
Il cinema
Ilona fin dai tempi della moda milanese fa le sue prime apparizioni cinematografiche. Il battesimo avviene con una piccola parte in Incontro d’amore, un remake del 1970 diretto da Ugo Liberatore. Al suo fianco star del calibro di Laura Antonelli e Umberto Orsini, con cui avrà una fugace liaison.
«Io sono stata stupida, ma ero inamorata del mio uomo e non ho portato avanti questa possibile relazione, oggi quando ci ripenso penso: mannaggia, cosa mi sono persa. Anche perché faceva l’amore divinamente, un grande amatore»
,Ilona collabora a diversi film, con ruoli più o o meno di rilievo. Inizialmente con piccoli cammei, arriva poi a vestire ruoli sempre più importanti: è co-protagonista in Emanuelle gialla e Senza buccia. Il ruolo di protagonista lo ricopre nei più noti: Dedicato al Mare Egeo, L’Ingenua e Cicciolina Amore Mio. Come possiamo vedere da questa lunga lista presente su Wikipedia, anche nel cinema tradizionale la Staller riesce a ricavarsi un suo ruolo.
- Incontro d’amore (1970)
- Un uomo, una città (1974)
- 5 donne per l’assassino (1974)
- Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza(1975)
- …a tutte le auto della polizia…, (1975 )
- Storie di vita e malavita (1975)
- Amore mio spogliati… che poi ti spiego!(1975)
- L’ingenua, (1975)
- La supplente (1975)
- La liceale (1975)
- Cuore di cane, 81975)
- Inhibition (1976)
- I prosseneti (1976)
- Vizi privati, pubbliche virtù (1976)
- Bestialità 1976)
- Il mondo dei sensi di Emy Wong(1977)
- Voglia di donna(1978)
- Dedicato al mare Egeo (1979)
- John Travolto… da un insolito destino (1979)
- Cicciolina amore mio (1979)
- Senza buccia (1979)
- Replikator, (1994)
La carriera nell’industria della porno-cinematografia
«Io venivo da un’Ungheria che non sapeva nemmeno che fossero Playman e Playboy, non sapevo cosa fosse la pornografia, nelle nostre edicole non si poteva trovare niente di questo tipo…»
Se in Ungheria non era entrata in contatto con la pornografia, Roma la riporta al passo coi tempi; anche troppo
«A Milano c’erano più possibilità, ho trovato con facilità un impiego nel mondo della moda. A Roma quel genere di agenzie non esistevano. C’era solo cinema ma anche quello era un settore di difficile inserimento, e settore che mi precluse automaticamente, con la prima esibizione, qualsiasi possibilità di diventare un attrice “tradizionale”. Ho fatto così qualche film porno; il mio partner prediletto era Jhon Holmes».
Ebbe anche brutte esperienze, e covato sane antipatie, in particolar modo mei confronti di un collega, un attore porno. Con molta eleganza non ne ha fatto il nome, ma io penso di aver capito il riferimento. Affrontiamo brevemente il filone del sexploitation, due parole sul film Bestialità di Skerl /V. Mattei. Snocciolo un altro paio di nomi di registi attivi in quel particolare tipo di produzione, ma Ilona non ricorda e sembra non avere alcun interesse a parlarne.
Nel porno vero e proprio il regista, produttore e sceneggiatore è quasi sempre il socio. I titoli:
- La conchiglia dei desideri, (1983)
- Porno Poker, regia di Riccardo Schicchi (1984)
- Cicciolina il giorno dopo (1984)
- Telefono rosso, regia di Riccardo Schicchi (1986)
- Banane al cioccolato, di Riccado Schicchi (1986)
- Cicciolina number one, regia di Riccardo Schicchi (1986)
- I racconti sensuali di Cicciolina, regia di Riccardo Schicchi (1986)
- Carne bollente, regia di Riccardo Schicchi (1987)
- Moana e… le altre regine, regia di Lawrence Webber (1987)
- La bottega del piacere, regia di Hard Sac (1988)
- Backdoor Summer (1988)
- Telefono rosso number 2 (1988)
- Backdoor Summer II (1989)
- Supervogliose di maschi (1990)
- Vogliose e insaziabili per stalloni superdotati (Back Fire) (1990)
- Cicciolina e Moana “Mondiali” (Sexy Mundial ’90),
- donne di Mandingo, regia
- Amori particolari transessuali, (1990)
- All’onorevole piacciono gli stalloni, (1990)
Tv e canzoni
Cicciolina è ormai divenuta un’icona, quando iniziano le presenze in tv: dal Maurizio Costanzo Show, Drive In, Io te tu io (Rai 2, 1978); C’era due volte (Rete 2, 1980), Fuori Orario.Cose mai viste (Rai 3, 1988). In tempi recenti ha partecipato a più reality : l’isola dei famosi, la fattoria nella sua versione inglese, uno a Johannersburg a produzione Ungherese e altri ancora.
Si afferma anche come cantante, con un numero importante di canzoni tra cui spicca Muscolo Rosso. Sono in totale 8 gli album che presenta e con essi un numero di spettacoli live che supera le 1000 performance.
- Ilona Staller
- Muscolo rosso
- Kebelbarátság
- C’era due volte
- Diamante
- Fantasy
- San Francisco Dance
Cicciolina imprenditrice
Riccardo Schicchi non ha scoperto Cicciolina, si sono scoperti reciprocamente con la differenza che lei è stata la gallina dalle uova d’oro, ha fatto incanalare fior fior di milione nell’attività; lui, un fissato di pornografia, contava i soldi. Il progetto imprenditoriale legato all’industria pornografica nacque a quattro mani, 50 % e 50%. Si tratta della loro agenzia per pornodive che porterà alla ribalta personaggi del calibro di Barbarella e Moana Pozzi.
«Moana l’ho portata con me, l’ho fatta conoscere al pubblico, non me ne sono mai separata in campagna elettorale. Eravamo due bionde ma io non la volevo affossare, il contrario. Se le donne fossero sempre unite invece di invidiarsi»
Troppo spesso questo racconto è stato declinato al maschile; come se Schicchi ci avesse messo l’ingegno e il senso imprenditoriale, e la bella bionda solo le tette. Probabilmente questo è quanto preferiscono pensare, con motivazioni diverse, molti uomini e molte donne. La loro chiave di lettura è univoca. Peccato sia una chiave che non apre alcuna porta, se non quella della realtà: Cicciolina è bella, intelligente, brava e irriverente: dovrete prima o poi farvene una ragione.
Partita dalla cara Ungheria, una terra violata e privata della sua autonomia e libertà, approda in una nazione moderna e democratica, per insegnarci la libertà e come la si ottiene, anche a suon di denunce. Il fatto che abbia collezionato più denunce lei di Rufetto della Magliana la dice lunga sulla nostra percezione dell’emergenze e delle criticità della nostra società.
La carriera politica
Ilona Staller è eletta alla Camera dei Deputati, con il Partito Radicale. In Parlamento è tra le più presenti ed attive. Si spende molto nel campo delle politiche liberali, progressiste e a favore dei diritti civili. Tra le sue proposte principali ci sono la legalizzazione della prostituzione, ma a patto che le “case chiuse” siano a unica gestione delle prostitute stesse.
Molto energica nella promozione della libertà sessuale, la difesa dei diritti LGBTQ+ e la lotta contro la violenza sulle donne. Staller si impegna anche per la legalizzazione della cannabis e la gestione responsabile della droga. Ha una forte voce nel campo della protezione dell’ambiente, proponendo politiche sostenibili per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento. Infine, sostiene fortemente l’accesso universale all’istruzione e alla sanità, garantendo l’uguaglianza di opportunità per tutti i cittadini. La Staller fu anche una tre le prime ad affrontare il tema della violenza di genere e della necessità di permettere lo sfogo sessuale alle persone affette da disabilità.
Insieme a Moana Pozzi fonda Il Partito dell’Amore ma è costretta a fermarsi all’inizio della campagna, perchè in stato interessante. Moana da sola non riesce, decretando il fallimento elettorali.
Conclusioni
Non sono sufficienti queste poche righe per riassumere una vita fantastica. Ad ogni riga sovviene un aneddoto e qualche cosa in più da dire. Il lato positivo è che la disturberò ancora così da potermi far raccontare ogni volta qualcosa in più. Non ci sono solo gioie, come sappiamo il secondo matrimonio, nato per lei dal grande amore, un amore da cui vedrà la luce un figlio conteso .finisce in pesanti scontri in tribunale. Oggi Ilona è una donna con qualche giro di calendario sulle spalle, eppure sembra ancora una ragazzina che a Bottega Veneta sbaraglia le giovanissime e conquista la scena.
Cicciolina è un mito, una leggenda, la nostra più grande icona pop!
1 commento
Mi piace …Brava Rossella! L’unico aspetto che non mi piace è far fare un figlio ad una e privarlo della mamma; gli altri aspetti sono da medaglia d’oro!