Ilda Sangalli Riedmiller, ebrea, socialista da quando aveva vent’anni, mi dice, e adesso ne ha 74, sta col marito Shalom Mehili, ebreo yemenita, in Israele. I due hanno doppia cittadinanza, italiana e israeliana. Quando é iniziata l’azione terrorista erano entrambi ad Ashkelon, a sei-sette chilometri da Ashdod, dove si è verificata ogni brutalità sui ragazzi in festa e nei kibbutz. Ilda e Shalom hanno quattro nipoti, due sono militari e un nipotino. E sono adesso a 30 chilometri da Tel Aviv in una località che si chiama Hadera. “Ilda cara”, gli dico io, “siete al sicuro lì?”. E lei di rimando: “Sì e no. Le scuole sono chiuse e la polizia ha invitato tutti gli abitanti a non uscire di casa perché si ha notizia di alcuni terroristi che si sarebbero infiltrati in villaggi a poca distanza da Hadera”. “Quindi”, le chiedo, “la popolazione é ancora terrorizzata…”. “Distinguiamo”, mi risponde. “Quelli a cui hanno ucciso i figli o i genitori sono tramortiti e lucidamente intenzionati a fargliela pagare, quelli ai quali sono stati sottratti e rapiti i congiunti vivono in una naturale situazione di angoscia. Gli altri, mi diceva una mia amica, tutti noi, finita la guerra dovremo trovarci un bravo psicanalista”. “E il governo Netanyau barcolla, dopo l’avvertimento proveniente dall’Egitto che si sarebbe verificata una cosa grande, ed é stato sottovalutato?”, le domando. E lei: “E’ gia successo a Golda Mayer nella guerra del Kippur del 1973, ma Golda si dimise. Netanyau invece tiene duro perchè se si dimette finisce direttamente in galera. Ma proprio poche ore fa si é installato il nuovo governo di unità nazionale, vero Shalom?”. Shalom, il marito, ascolta la telefonata che immagino sia a viva voce e partecipa all’intervista coi suoi assensi informati. Shalom l’ho conosciuto a casa sua a Milano. Ilda mi aveva invitato a cena durante un’iniziativa socialista. E abbiamo fatto lo Shabbat, rito ebraico. Ilda insiste: “Da Gaza continuano a lanciare missili. Anche Gaza é bombardata e i suoi abitanti tentano la fuga verso l’Egitto che però tiene chiusi i suoi confini. Anche i palestinesi stanno pagando le azioni terroristiche di quel gruppo ispirato dal fanatismo islamico che é Hamas. E a Nord stanno piovendo bombe lanciate dal Libano e dalla Siria. Dietro la Siria c’é la Russia e il pericolo é quello di saldare insieme le due guerre, quella medio-orientale e quella ucraino-russa. Sarebbe la fine”. Ilda raccontami le ore della barbarie, quei bambini ammazzati e poi, si dice, anche con la testa tagliata. Quest’ultima notizia non ha trovato conferma: “Non é stata smentita”, mi corregge lei. “Le persone che sono entrate in quel kibbutz hanno trovato tra i cadaveri bambini e anche neonati con la gola tagliata. Il taglio prodotto dai barbari terroristi può anche produrre un distacco della testa. Ma siamo al demoniaco. Sono mostri. Donne violentate e portate nude a Gaza sulle moto. E quel bel bimbo biondo mostrato in piazza come ebreo l’avranno ammazzato. Siamo oltre la dimensione umana. Bestie, peggio delle bestie”. Ilda si commuove. E le vengono le lacrime agli occhi. Lo avverto perché la sua voce si piega. Si interrompe e mi chiede scusa. Ma che scusa,
Ilda, ti voglio bene e voglio bene a Shalom. Non vedo l’ora di festeggiare con voi lo Shabat. A Milano, o a Trento, perché Ilda fa parte della comunità socialista trentina. E mi viene in mente quel bambino biondo che pensava di giocare coi suoi simili palestinesi e vengo preso anch’io da un’emozione profonda. Di sdegno e di rabbia. Di voglia di essere lì per abbracciarti, tu e Shalom e tutti gli ebrei, sottoposti a un nuovo olocausto. E mi dici amaramente che gli israeliani o hanno quella patria lì o non avranno alcuna patria. Come dire: “Sappiate che questa é l’ultima trincea”. Poi il nulla.
2 commenti
Commosso, un abbraccio affettuoso.
La barbarie si è impossessata del mondo. E’ inconcepibile che l’U0m0del 3° millennio D.C. stia perpetrando una violenza che si scatena priodocamente sotto qualsiasi latitudine. E’ l’indole umana o invece la natura che l’ha programmata per ottenere sempre motivo di “cambiamento”!