di Lidano Grassucci
Carlo Vallauri, mio professore di Storia dei Partiti politici all’università, ci spiego che se a Palazzo Barberini non ci fosse stato Giuseppe Saragat quella sarebbe stata una delle solite liti tra socialisti.
Voleva significare il peso delle personalità nella politica e la forza che una leadership del sapere aggiungeva. Saragat, aggiunse, era uno dei pochi che conosceva Marx. Questa immagine mi è rimasta e la uso come categoria per capire, come posso, la politica. Oggi si pone il nodo non della “personalità” nella politica, ma della banalità nella politica che usa i volti della moda del momento. Certo anche oggi si ricorre alle persone ma non alla loro “sapienza” ma alla loro “apparenza”. Mario Draghi diventa una “agenda”, cioè una lista delle cose ordinarie da mettere a segno, neanche si pensa a libri su domani, men che meno ad utopie, a rivoluzioni poi.
Le azioni politiche non si pensano per aggiunta di sapienza, di valori, ma per determinazione contingente.
Ho sentito Giuseppe Conte dirsi europeista, lui che guida un movimento anti tutto, anche antimarmellata per via del complotto degli zuccheri.
La memoria è corta: lui si era “rifondato”, rinato da se stesso e ogni volta diverso.
La Destra è passata da antagonista a sostenitrice di Nato, Europa, liberismo come se entrare nel governo mutasse la genetica politica.
Giacomo Brodolini, il padre dello Statuto dei lavoratori, riprese chi lo definiva ministro socialista precisando che era socialista ministro. Stile? No sostanza.
Non si compera la cioccolata in vasetto per la sua bontà, ma il vasetto per la collezione. Invece non servono i contenitori, si amano i contenuti. Siamo alla politica dell’imballaggio.
Come se Saragat non fosse andato via per distanza dal socialismo reale, ma per pura vanità.
Chi, ed è un paradosso, mica conta, contano le categorie che ci si possono mettere addosso: donna, di periferia, nuova. Vale anche a sinistra.
La categoria “nuova” è il tallone di Achille perché ogni cosa nuova è destinata, inevitabilmente, a farsi vecchia. E si passa al prossimo contenitore.
Saragat era lui ed era lui nel suo contenuto, lui con la sua sapienza, i leader di oggi sono sempre altro dal contenuto, ma se stessi nel contenitore che deve poter ospitare qualsiasi cosa.