L’esecutivo al completo ha approvato il testo del Ddl e della legge delega contenenti sia le modifiche al Codice della strada che le nuove norme sulla sicurezza stradale. Spiccano, tra tutti i provvedimenti, la pesante stretta sui cosiddetti “autovelox-selvaggi” e la linea dura per i recidivi.
Fedele al suo specifico mandato, la notizia è stata divulgata dal ministro dei Trasporti, quel Salvini che per l’inasprimento del codice della strada si era già da tempo fatto il classico nodo al fazzoletto. L’intero pacchetto, presentato urbi et orbi fin dallo scorso giugno in super-anteprima (sempre grazie al vicepremier), ha dovuto prima superare il vaglio della Conferenza Unificata, che ha espresso parere favorevole complessivo ma non ha voluto esimersi dal proporre una serie di modifiche.
Quali sono le novità? In primis, saranno felici i nemici giurati del monopattino: obbligo di targa, di casco e di RCA per tutti i possessori ed utilizzatori di monopattini elettrici, anche minorenni, che potranno adeso circolare solo sulle strade urbane e mai al di sopra dei 50 Km/h. Meno felici, invece, saranno i neopatentati, che dovranno aspettare la conclusione del terzo anno dalla data di conseguimento della patente per guidare in autonomia le auto più potenti (la nuova norma non sarà retroattiva).
Sull’urticante tema degli autovelox Palazzo Cornaro spingeva per “una definizione stringente sulle specifiche tecniche degli apparecchi e sul loro posizionamento“. Per questo, il Ministero dei Trasporti ha varato “un incremento della sanzione amministrativa pecuniaria fino a 1.084 euro e la sospensione della patente di guida da 15 a 30 giorni”, che però varrà soltanto nel caso in cui “la stessa persona commetta la violazione dei limiti di velocità all’interno del centro abitato per almeno due volte nell’arco di un anno“.
Ulteriore inasprimento della pena (ma solo pecuniaria) si registra per chi usa il cellulare alla guida: l’attuale fascia di multe che oscillano dai 165 ai 660 euro si aggraverà fino a raggiungere dai 422 ai 1.697 euro; confermata la pena accessoria della sospensione della patente, che passa dagli attuali quindici giorni a due mesi, e scatta già fin dalla prima violazione. Se il responsabile, nell’arco di 24 mesi dalla commissione del primo reato, si riveli recidivo, allora oltre alla sospensione della patente fino a tre mesi si prevede una multa che andrà dai 644 ai 2.588 euro. E i punti sulla patente? Ne saranno decurtati 8 alla prima violazione, e 10 alla seconda.
La legge delega per le modifiche al Codice della strada ha avallato anche un altro dei pareri più caldeggiati da Palazzo Cornaro: la lotta al parcheggio selvaggio. Così, si prevede anche l’aumento delle sanzioni pecuniarie per quelli che lasciano i veicoli negli stalli dedicati ai disabili: in tal caso, i centauri rischiano di pagare fino a 660 euro (circa il doppio degli attuali 328) e gli automobilisti fino a 990 euro (oggi siamo fermi a 660). Non staranno meglio quelli che parcheggiano sulle corsie riservate allo stazionamento e/o alla fermata degli autobus e di tutti i mezzi di trasporto pubblico locale: pagheranno fino a 328 euro i motociclisti, e fino a 660 euro tutti gli altri.
Altra novità? Si introduce la possibilità di contestare con la modalità dell’accertamento da remoto (cioè con telecamere fisse o mobili) anche per una serie di violazioni: mancato rispetto dell’obbligo di dare precedenza a pedoni e ciclisti sugli attraversamenti appositi; mancato rispetto del divieto di fermata e della sosta riservata a organi di polizia stradale, vigili del fuoco e servizi di soccorso; mancato rispetto del divieto di fermata sugli stalli rosa e su quelli per la ricarica dei veicoli elettrici; mancato rispetto del divieto di fermata negli spazi riservati al carico/scarico delle merci. Nessuno ha dimenticato i ciclisti: la Conferenza Unificata, infatti, ha anche suggerito la stesura di un apposito regolamento per ampliare l’elenco delle strade adatte ad ospitare piste ciclabili. E nessuno ha dimenticato le tante (troppe) vittime di incidenti stradali: giro di vite su chi guida in stato di ebbrezza, con tolleranza zero per tutti i recidivi sia per uso di alcol che per uso di stupefacenti. Gli agenti potranno verificare immediatamente le condizioni psicofisiche dei conducenti fermati, se risultassero già raggiunti da disposizioni per guida non autorizzata, e disporre gli opportuni test sia della saliva che della respirazione: i valori dovranno essere pari allo 0 g/l, e dovranno guidare solo dopo aver installato l’autolock. Sul tema, però, c’è ancora molto da discutere specialmente per quanto riguarda le modalità di esecuzione dei test e la comminazione delle pene accessorie (dal ritiro/sospensione della patente fino alla reclusione). Le associazioni delle vittime di incidenti stradali, ad oggi, continuano a restare insoddisfatte.
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Lucia Abbatantuono
Autrice. Laurea in Scienze Politiche Economico/Internazionali, Master ISSMI. Funzionario pubblico, già ricercatrice al Centro Alti Studi per la Difesa, esperta di politica militare e diritto internazionale. Appassionata di letteratura, musica classica e studi classici, è pianista e scrittrice. Editorialista e opinionista, scrive anche per le riviste Il Chaos e L'Autiere. Socia del torinese Club di Cultura Classica e dell'Associazione Socialista Liberale.