Un vero disastro per il Capo di stato Gustavo Petro, il corposo test amministrativo che si e’ tenuto nei giorni scorsi in Colombia e che era il primo importante dopo l’inizio del suo mandato, avvenuto nell’ agosto del 2022, Economista con cittadinanza italiana, Petro e’ il leader del partito Colombia Humana che fa parte della coalizione di sinistra Pacto Historico che aveva spodestato il centro destra prima governante e solido alleato degli Stati Uniti.
E proprio in politica internazionale Petro in poco più di un anno di Governo (ricordiamo che il Paese sudamericano situato nella parte nord occidentale dell’America Latina e’ una repubblica presidenziale) ne aveva ribaltato la posizione geopolitica e le relazioni. Una sua visita in Cina aveva portato la Colombia definitivamente fuori dall’ influenza politica degli Usa che così perdevano uno dei pochi amici rimasti in Sudamerica a contrastare il vicino regime venezuelano di Maduro.
Nell’incontro a Pechino tra Il Presidente ex sindaco di Bogotà e Xi Jimping si era aperta una nuova strada di vera e propria collaborazione strategica tra i due Stati con la firma di ben tredici documenti di accordi nei settori dei trasporti, della cultura, della tecnologia e dello sviluppo ecologico. Anche nel recente scenario di conflitto in Palestina dopo gli efferati attacchi terroristici di Hamas in Israele,
Petro ha sollevato molte critiche agli Stati Uniti e Unione Europea accusandoli di mancato impegno democratico con il sostegno a Israele contro i diritti dei palestinesi. Ma il 16 ottobre Petro ha rincarato la dose affermando di essere pronto a rompere le relazioni con Israele essendo il suo Paese contrario ad ogni forma di genocidio, con ovvio riferimento alla ritorsione di Netanyahu su Gaza.
gustavoLe sue esternazioni hanno causato la censura del Viceministro degli Esteri di Tel Aviv che ha convocato l’Ambasciatrice colombiana accusandolo di istigazione all’ antisemitismo. In risposta Petro ha giudicato inammissibile l’occupazione da parte di Israele di territori palestinesi nella Cisgiordania. La vivacità del Capo di Stato di Bogota’ sul piano internazionale ha fatto fa contraltare a un atteggiamento più prudente sul piano interno dopo le promesse fatte in campagna elettorale di un vero ribaltamento delle precedenti agevolazioni verso la classe imprenditoriale a favore delle categorie piu deboli e in stato di povertà. Una scelta di gradualismo che se ha tranquillizzato i mercati ha deluso parte del suo elettorato. Fatto sta ed è che nella tornata elettorale di domenica 29 ottobre la destra ha trionfato quasi ovunque lasciando al Pacto Historico solo le briciole. La destra ha vinto nella capitale e nelle principali citta compresa Medellin nonché nella gran parte dei dipartimenti. A Gustavo Petro non e’ rimasto che prendere atto nel risultato e cavarsela con un laconico commento di voler collaborare con gli eletti. Questo notevole spostamento di consensi ha determinato la scelta di Sindaci e Governatori che ostacoleranno sicuramente sul piano amministrativo le iniziative di Petro sulla liberalizzazione dell’aborto e della marijuana. Una vera e propria battuta d’ arresto per il Presidente colombiano che si unisce all’ inevitabile calo di popolarità derivato a fine luglio dall’ arresto del figlio Nicolas accusato di aver avuto soldi sporchi dai narcos che poi, diventato forse per tornaconto personale, collaboratore di giustizia, avrebbe sostenuto di aver utilizzato per la campagna elettorale del padre.