Vi ricordate la prima volta che vi siete resi conto di poter leggere?
Io ricordo ancora che ero in macchina con mia madre e guardando fuori dal finestrino stavo iniziando a leggere qualsiasi cosa mi passasse davanti. Ero abbastanza stupito, tant’è che le dissi “Mamma! Sto leggendo, sto leggendo! Non riesco a fare a meno di leggere”.
Non riesco a fare a meno di leggere.
Pensiamo a questa cosa: dal vedere dei semplici scarabocchi, quando poi impari a leggere, inizi a distinguere le parole, riconoscere delle frasi e poi capire i loro significati.
Questo piccolo e curioso aneddoto che vi ho condiviso ci porta a una riflessione importante: saper guardare.
Sicuramente rispetto a quando ero piccolo, ora che ho ventun anni, sono più capace di vedere le cose per come sono, eppure non è proprio così.
È tipico degli esseri umani soffermarsi sempre, forse per pigrizia, sulla superficie delle cose, accontentarsi di aver compreso il fenomeno anche se poi il noumeno è più profondo di quel che si pensi.
Credo che le lunghe spiegazioni filosofiche in merito, per dimostrarvi che anche voi che leggete questo articolo siete nella mia stessa situazione, siano noiose e poco produttive, quindi perché non passare a qualche esercizio pratico?
Vi dimostrerò come siete troppo abituati a guardare ad occhi chiusi.
Immaginiamo di dover disegnare un qualcosa, sicuramente sarà capitato a molti di voi desiderare di saper disegnare bene e di smetterla di fare i soliti scarabocchi. Allora che si fa? Si prende carta e matita, si immagina un albero e lo si prova a disegnare: uno scarabocchio.
Allora si prende un’immagine di un albero come riferimento: uno scarabocchio. Provi e riprovi: uno scarabocchio.
Come è possibile che nonostante si abbia davanti ai propri occhi l’immagine piùccheperfetta di ciò che si vuole disegnare, cercando poi di replicarla ne esce uno scarabocchio?
Perché ci soffermiamo appunto solo sull’immagine totale delle cose e non ne analizziamo i contenuti. Un buon disegnatore parte dalla riduzione del soggetto, ovvero alla schematizzazione di ciò che vede secondo le forme geometriche di base: il quadrato, il cerchio, il triangolo, la sfera, il cilindro, il cubo e il cono e la piramide.
Provate quindi a domandarvi di che figure è composto ciò che state guardando, magari mentre passeggiate, e come potreste poi disegnarlo.
Lo stesso vale per l’architettura.
Forse non tutti sanno che sto tenendo per la FGS un progetto nerd chiamato Socialistcraft: un server smp di Minecraft dove con altri giovani abbiamo l’obbiettivo di realizzare una comunità socialista.
Essendo un costruttore è normale che mi domandi come poter costruire un palazzo e come realizzarlo. Spesso quindi quando esco di casa cerco di osservare il più possibile le abitazioni e i palazzi in modo tale da poterli poi replicare sul gioco non solo per quanto riguarda l’architettura ma anche con quali materiali realizzarla. E anche questo è un esercizio curioso che potreste fare. Scommetto che vi sorprendereste non poco, perché inizierete ad osservare tutto ciò che non avete fatto altro che ignorare.
Chi mi conosce forse se lo aspettava che tutto questo sarebbe poi andato a parare anche con la musica. Se disegnare ci fa imparare ad osservare, la musica ci insegna ad ascoltare. La musica forse è la cosa più difficile da poter osservare correttamente, soprattutto se non sei musicista.
Immaginiamo un brano come un grande mosaico: un non musicista lo vedrebbe nel suo intero, composto da un unico pezzo; il musicista invece non solo lo vede nel suo insieme ma anche secondo ogni singola tessera. Imparare a discernere gli elementi che compongono un brano è fondamentale per poterlo apprezzare di più, vero, ma forse è importante anche per poter capire cosa sto effettivamente “mangiando”.
Vedete, la musica ha sempre in noi un effetto neurologico e stimola delle specifiche aree nel nostro cervello, soprattutto temporali, che sin da quando nasciamo sono adibite solo al suono e alla musica.
Non vi mento quando dico che un brano è capace di condizionarci.
Imparare a osservare correttamente la musica nei suoi elementi, un po’ come facevamo col disegno, è fondamentale per evitare di “mangiare” qualcosa di malsano.
Tutto questo era per arrivare ad una morale socio-politica: non tutto ciò che guardiamo e che sentiamo è sincero. Dietro a tante facce c’è sempre un volto diverso e dietro a tante promesse ci sono intenzioni diverse. Imparare a osservare le cose è importante per sopravvivere ed evitare le ingiustizie. Una volta imparato, non ne puoi fare a meno.
2 commenti
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