di Mattia Carramusa
Elly Schlein e armocromia, Lollobrigida e Arianna Meloni. Mentre a Firenze la Federazione dei Giovani Socialisti ha celebrato i 120 anni, con dibattiti seri e serrati su passato, presente e futuro, la cronaca politica si è annodata attorno a scemenze.
L’imbecillità dei commentatori politici è senza confini. Invece di guardare ai contenuti e criticarli, giustamente, guarda a idiozie per attaccare, in maniera scomposta, gli avversari.
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Elly Schlein: Natangelo e la sua non satira
Guardiamo a destra. C’è stato un gran parlare di una vignetta di Natangelo. Un vignettista che spaccia per satira preconcetti misantropi usando cliché da cinepanettoni di quint’ordine. Non un Crozza o un Vauro, che se usano certi elementi lo fanno solo come contorno e non come snodo centrale. No. Uno che si scagliò sui social contro i giovani socialisti rei di averlo criticato pubblicamente.
Pensare di attaccare l’azione di un ministro del governo usandone gli affetti non è satira, ma cialtroneria. E non risulta neanche essere una satira efficace sul nepotismo. E mantengo fortissimi dubbi sul fatto che Natangelo, e la testata su cui pubblica, vogliano concretamente occuparsi di nepotismo in politica. Se così fosse, non sarebbero bastati vent’anni di vignette contro forze a cui Il Fatto Quotidiano ha fatto l’occhiolino per diverso tempo.
Anche il sessismo è una cifra stilistica di quella vignetta. Visto che il ministro è occupato a fare dichiarazioni da ministro, la compagna ha tutto il tempo per tradirlo.
Non si colpisce quindi l’idiozia delle parole del ministro. Non si critica l’azione del ministro come essenzialmente inutile. Si crea un meccanismo per cui la compagna di un ministro tradisce il ministro mentre quello stesso ministro amministra la cosa pubblica. Il fatto che la amministri malamente e facendo dichiarazioni idiote non è, in realtà, dirimente.
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Elly Schlein: la polemica, idiota, sull’armocromia
Se il becerume sulla destra non fa ridere, quello sulla sinistra è anche peggio. L’aberrazione a cui stiamo assistendo ai danni di Elly Schlein è davvero vomitevole.
Le pagine dei quotidiani nelle ultime settimane hanno riguardato per lo più la vita intima della segretaria del PD e il fatto che abbia una consulente d’immagine armocromista.
Scandalo dello scandalo! Come se i leader nazionali non avessero mai avuto consulenti d’immagine che facessero studi sui colori! Lo studio dell’immagine e dei colori, e più in generale della comunicazione non verbale, è alla base della politica da almeno cinquant’anni.
L’uso di determinati colori, o tonalità di essi, nei simboli dei partiti o nel vestire è una forma di comunicazione. Si tratta di strumenti necessari in politica, soprattutto oggi in cui l’immagine è il tramite del 70% circa del messaggio politico. Visto che ormai usiamo più la vista dell’udito. E i colori innescano, tramite la vista, risposte psicologiche involontarie e innate.
Ma seriamente qualcuno può credere che questo possa essere un motivo sufficiente per creare polemica attorno a Elly Schlein?
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Elly Schlein e ministro Lollobrigida: basta polemiche non politiche
Lollobrigida è ampiamente criticabile per l’imbecillità dimostrata, per chi non la pensa come lui, dalle sue dichiarazioni e dalla sua azione politica. Basterebbe giocare su questo per creare satira, che faccia ridere e riflettere, senza tirare in mezzo la compagna. Tirare in mezzo gli affetti per colpire un politico è quanto di più becero e idiota si possa fare.
Schlein è ampiamente criticabile per delle sue posizioni politiche. A partire dalla sua mozione dove, per esempio, emerge il rischio di trasformazione dei sindacati confederali in corporazioni. Perché usare gli affetti o, peggio, la questione dell’armocromia? È davvero puerile, oltre che idiota.
Anche questo è stato discusso alla celebrazione dei 120 anni della FGS, in varie forme e a vario titolo. I contenuti politici e i temi politici sono di primaria importanza, il resto è coreografia.
Il problema della destra nazionalista italiana non è il fatto che un ministro sia compagno della sorella del presidente del consiglio o che, per il suo lavoro, possa essere cornuto come lascia intendere Natangelo, ma il fatto che quel ministro, come tanti altri, sia incompetente e incapace.
Il problema della pseudosinistra fucsia a guida Schlein non è la ricerca di combinazioni di colori in armocromia fatta dalla segretaria per la comunicazione non verbale. Lo sono, sia per l’orbita PD che per i 5stelle, la costellazione di proposte a distanza siderale dal socialismo democratico, dal liberalismo sociale, dal progressismo che ha portato la sinistra italiana a vincere le elezioni e governare decentemente da sola l’unica volta da 162 anni a questa parte.
E viste le polemiche, futili e idiote, mi chiedo quanto sia caduta in basso la capacità politica degli italiani che si attaccano a queste cavolate. E vorrei proprio sapere che testate leggano gli idioti, se sanno leggere. E, soprattutto, di che colore vestano.
1 commento
Ognuno è ovviamente libero di pensare che l’uno o altro Ministro sia incompetente, ma per avvalorare un tale giudizio, abbastanza severo, andrebbe quantomeno portato un qualche esempio di proposte alternative, configurabili come ampiamente preferibili a quelle del Ministro, e in ogni caso realistiche e praticabili, avanzate da membri dell’opposizione, il che, a meno di mie eventuali sviste, non mi pare sinora avvenuto, salvo l’udire critiche piuttosto generiche, e per così dire “a prescindere”.
Passando all’abbigliamento, ritengo legittimo che un politico voglia curare la propria immagine anche attraverso il modo di vestire, armocromia inclusa, né si può negare che “l’uso di determinati colori, o tonalità di essi, nei simboli dei partiti o nel vestire è una forma di comunicazione”, ma non andrebbe allora scordato, pena il contraddirsi, che una esponente del PD, qualche mese fa, rincontrò disapprovazione all’interno di detto partito per aver pubblicato una propria foto in cui appariva elegantemente vestita.
Paolo Bolognesi 04.05.2023