Di Carlo Ubertini
Ecosocialismo e giustizia. La neonata “Associazione Socialista Liberale” si è data, come proprio organo di informazione politico-culturale, il quotidiano online “La Giustizia”. Il binomio è perfettamente coerente e l’orizzonte della Giustizia oggi si ripropone come sola condizione di rinascita del Socialismo Liberale. Vediamo come, secondo la mia interpretazione. Ho sempre sostenuto che i valori intorno a cui ruota la storia del pensiero politico sono quelli della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia.
Pur sempre culturalmente elaborati, i primi due risultano maggiormente ancorati ad una sfera di prossimità biologico-evolutiva, quella dimensione che unifica gli esseri viventi in una contestuale condizione di autoaffermazione individuale ed interdipendenza collettiva, di competizione e cooperazione, di umano senso, quindi, di libertà ed uguaglianza. Il terzo valore assume una dimensione maggiormente razionale, tanto da manifestarsi come sintesi elaborativa dei primi due.
Quando l’istinto della libertà si considera per tutti, diventa giustizia, così come quando l’istinto della solidarietà-uguaglianza scongiura l’egualitarismo, si trasforma in equità, quale raffinata espressione della giustizia. In quest’ottica il cammino del socialismo, democratico e liberale, si è nel tempo caratterizzato dall’uguaglianza dei diritti, quest’ultimi in continua espansione dai diritti sociali, a quelli civili, fino agli individuali, tappe che nel percorso storico italiano hanno accompagnato rispettivamente le fasi degli anni 60, 70, 80, del ventesimo secolo.
Tutto ciò rappresenta un bagaglio importante, ancora oggi richiesto dalle esigenze attuali. Tuttavia, dove si incentra il presupposto auspicio di una possibile rinascita del socialismo liberale attraverso il valore della giustizia? A mio avviso nell’ulteriore espansione e declinazione della giustizia stessa, oggi centralmente ed epocalmente ambientale. L’odierna prospettiva della “Sinistra” si gioca sul terreno della combinazione tra giustizia sociale e giustizia ambientale, così come in passato con diversi accenti ma anche nella doverosa esigenza di eliminare ambiguità.
In tale ambito tra la “Decrescita”, nella versione “sociologistica” di Latouche, non in quella “bio-economica” di Georgescu-Roegen, e lo “Sviluppismo” c’è l’epocale dimensione della Sostenibilità, portato naturale del socialismo liberale e del valore costitutivo ed ultimativo della giustizia. Il quadro che tale rappresentazione configura ha una sua cornice ed un suo contenuto. Quanto alla prima, si ravvisa nella ulteriore estensione dei diritti verso le future generazioni e verso l’ambiente stesso, così come le moderne frontiere dell’etica ambientale si incaricano di indicare, compresa la mia elaborazione, la cui trattazione in tale circostanza esorbiterebbe dalle dimensioni del presente contributo.
La nuova giustizia, dunque, si identifica nella ricerca dell’equilibrio tra diritto all’ambiente e dell’ambiente, quale espressione ulteriore e fors’anche ultimativa del socialismo liberale. Quanto al contenuto, la sfida epocale per un nuovo modello di giustizia si appunta nell’individuare un “giusto” equilibrio tra economia ed ecologia. Con ciò e per ciò ancorandosi da un lato alla definizione di Ernst Haeckel circa l’ecologia come economia della natura, nel presupposto dell’economia come ecologia dell’uomo, d’altra parte fondandosi sulla consapevolezza che la razionalizzazione delle risorse rappresenta l’anticamera della loro redistribuzione.
Ho disegnato queste coordinate nel mio Ecosocialismo, intendendolo emanazione del socialismo liberale ed involucro di nuova, ampliata, universale dimensione della giustizia. Dall’antico ordine umano, quale riflesso dell’ordine naturale, della “Dike”, alla articolata unitarietà dell’etica nicomachea, dal fatto di ragione del giusto volere dell’imperativo categorico, al riduzionismo del diritto positivo, il cammino della giustizia ha davanti a sé la prospettiva di una nuova ricomposizione, compiutamente traducendo il suo comune tratto distintivo del senso dell’equilibrio, della misura, dell’armonia.
Ricercare oggi un equilibrio tra diritto all’ambiente e dell’ambiente e tra economia ed ecologia, è la nostra sfida ideale e pragmatica, valoriale e razionale, attraverso cui passa la fondata ipotesi di una ripresa liberalsocialista, proiettata ad intercettare il diffuso sentimento delle nuove generazioni. Con Vittorio Hosle dobbiamo convenire che il principale compito del ventunesimo secolo sarà quello di ricercare un adeguato ideale di giustizia.