Di origini tedesche, i genitori erano ebrei, è stato uno dei più grandi geni della musica contemporanea.
“Nessun brano è perfetto senza un buon arrangiamento,” disse e degli arrangiamenti musicali è stato il genio assoluto.
Bacharach ha proseguito il solco che, partito da Gershwin e fondate le sue origini nei gospel, ha fatto della musica americana qualcosa di assolutamente unico. Un solco che, passato per Glen Miller e Bernestein, è arrivato sino a questo giovanotto nato nel 1928 che da subito, negli anni ’50, si è proiettato nel mondo musicale suonando il pianoforte in piccoli locali.
Ma il genio è genio e si è fatto ben presto valere come compositore, produttore e arrangiatore.
Con i suoi accordi sospesi (suonati con solo due note) e i tempi strani della sua musica che nello stesso brano variavano in maniera infinita è stato subito apprezzato ed ha iniziato a produrre e arrangiare per Marlene Dietrich.
Il suo esordio è con Magic Moments cantata da Perry Como. E da lì il balzo verso la composizione di brani che sono stati cantati da tutti i più grandi artisti dell’epoca, i Beatles, Aretha Franklin, B.J. Thomas, Tom Jones, Dusty Springfield, Luther Vandross.
Ma la sua musa fu Dionne Warwick che ha interpretato una infinità delle sue canzoni.
E così I Say a Little Prayer, Walk on by, Raindrops Keep Falling on My Head, Alfie hanno iniziato a fare la storia della musica americana moderna.
È riconosciuto come il padre assoluto del pop, ma anche in diversi ambienti del rock gli si riconoscono diverse primogeniture.
Il brano My Little Red Book, registrato originariamente per il film Ciao Pussycat, è stato ripreso dai Love e, già nel 1966, è diventato uno standard della musica rock, mentre gli Oasis, nella copertina del loro album più noto Definitely Maybe hanno inserito una immagine di Bacharach a simboleggiarne la sua assoluta influenza nel loro genere musicale.
Ma i suoi successi non si arrestarono e contare quanti premi ha vinto è impossibile.
Negli anni ’80 scrisse That’s What Friends Are For ( È a questo che servono gli amici ) che fu pubblicato come singolo di beneficienza per la raccolta di fondi per combattere l’aids.
Ebbe un successo tanto strepitoso che il 17 marzo del 1990 divenne il titolo di un concerto anch’esso con scopi benefici che fu celebrato nel Radio City Music Hall di New York al quale parteciparono artisti di fama mondiale come Eric Carmen, Melanie Griffith, Hall & Oates, Jennifer Holliday, Alan Jackson, Barry Manilow, Carly Simon, Patti Smith.
That’s What Friends Are For fu la canzone finale, eseguita al piano dallo stesso Burt Bacharach, e cantata da Dionne Warwick e da Whitney Houston che furono poi, durante la esecuzione del brano, raggiunte sul palco da tutti gli altri ospiti dell’evento. In quel concerto furono raccolti 2,5 milioni di dollari.
(link del video: https://youtu.be/z9kebADqXZs)
Bacharach è stato sempre sulla breccia, deliziandoci con la sua musica, e della sua arte ha donato qualcosa anche all’Italia quando nel 2009 ha prodotto per Karima la canzone Come in ogni ora o come quando, nello stesso anno, ha scritto Something that Was Beautiful per Mario Biondi.
Se ne va un gigante che ha fatto la storia della musica e dalla storia dalla musica sarà sempre ricordato.
Ciao Burt
2 commenti
Grazie di questa bellissima pagina così rappresentativa dei nostri sentimenti
Grazie di questo bellissimo ricordo..