È l’ora di uno scatto d’orgoglio socialista

Colgo l’occasione della uscita di questa nostra tribuna per dire la mia. Il vecchio adagio ricorda di che pasta siamo fatti noi socialisti: metti due socialisti avrai almeno tre correnti. La nostra litigiosità è figlia della nostra libertà, ma…

C’è un ma in questa nostra insistenza a dividerci, il bisogno impellente di una politica che non è come scegliere la lunghezza della gonna in base alla moda, ma di cercare i tessuti per evitare di congelare.

La politica in Italia è come una lotteria nazionale che, di volta in volta, premia uno anzichè un altro. Ecco il bisogno, l’urgenza, di un soggetto politico socialista capace di catalizzare prima l’elaborazione culturale, poi l’azione politica. Un soggetto politico che non abbia paura di andare controcorrente, anzi dobbiamo affermare fortemente idee scomode. Serve più stato sociale, non meno, serve più presenza dello Stato in economia, non meno. Dobbiamo ribadire una scuola che sia pubblica e capace di curare i talenti. Elaborammo, decenni fa, l’incontro tra meriti e bisogni, era l’idea che nella società italiana era possibile non negare i talenti, anzi questi andavano sostenuti al fine di creare quella ricchezza che potevamo poi mettere a disposizione di chi aveva bisogno. Un patto tra chi poteva e chi non  aveva, ma in cui nessuno rinunciava alla sua parte nel bene comune.

La caduta del muro di Berlino ha trasformato i puri e morali comunisti italiani negli assertori più forti del neoliberismo imperante. Noi? Non abbiamo fatto sentire la nostra voce, il nostro dissenso. Noi siamo rei di non aver urlato la diversità. Anche oggi c’è chi si accontenta di un partito socialista piccolo, debole, alla mercé della carità di altri soggetti politici, no, non ci stiamo, è ora di un orgoglio socialista. Per noi, ma anche per l’Italia.

Dobbiamo urlare le nostre battaglie contro una giustizia che crea ingiustizia facendo stracci dei diritti dei cittadini.

Sonia Gradilone