Quando si propone, come ha dichiarato ieri la Meloni, “un nuovo strumento per combattere la povertà e per le politiche attive del lavoro” non c’è che d’attendere il disvelamento di tale novità. Sono diventato allergico alle frasi fatte, e anche agli slogan del passato, tutti anticipati dall’aggettivo “nuovo”, che già mi facevano sorridere. Ricordate il nuovo modello di sviluppo? O il nuovo rapporto tra maggioranza e opposizione? Per non parlare della fase “aperta” che era sempre nuova. E quella vecchia sempre chiusa. Ma, signori cari, svelate di che si tratta anziché nascondervi dietro giochi di parole che spesso nascondono confusione di idee.
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Reddito di cittadinanza: si può far senza?

Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.