In questi giorni abbiamo assistito alla vivace polemica scaturita dall’articolo di Carlo Felici “Carlo Rosselli e Trotzkij“. Un articolo bizzarro e in alcuni passaggi pretestuoso che, calcando la mano e interpretando in maniera decisamente personale alcune affermazioni del padre di Giustizia e Libertà, cerca di dimostrarne un’adesione agli ideali del socialismo rivoluzionario, cari al dirigente e pensatore sovietico Lev Trotzkij. Adesione che non è mai avvenuta, come ci spiega il professor Nicola Del Corno, docente di Storia del Pensiero Politico e Storia delle Dottrine e delle Istituzioni politiche all’Università statale di Milano, e uno dei maggiori esperti di Carlo Rosselli e socialismo liberale.
L’articolo di Felici esordisce sostenendo che “Varie volte il pensiero e l’esempio di Carlo Rosselli sono stati utilizzati da una certa pseudosinistra per giustificare una sorta di distacco dal marxismo, oppure un riformismo di tipo liberale, molto annacquato e sostanzialmente collateralista rispetto alla deriva neoliberista in atto..“.
Per quanto il pluralismo di interpretazioni sia spesso motore vitale del dibattito storiografico l’apocrifia, soprattutto quando è esercitata in maniera intenzionalmente strumentale, si dimostra infruttuosa, tracotante e stucchevole.
Se c’è un aspetto fortemente distintivo del pensiero rosselliano, questo è sicuramente l’affrancamento e la critica al determinismo marxiano, che non riconosce diritto di cittadinanza alla volontà umana (da qui il volontarismo) o, laddove ne concede, il raggio d’azione della stessa è talmente ridotto e limitato da non assumere rilevanza alcuna, perchè dominato dalla categoria della necessità e non della possibilità.
Liberalismo e marxismo non trovano armonica comunicazione in Rosselli, che li colloca su piani differenti: dove il marxismo è un sistema, il liberalismo è invece un metodo. Il metodo liberale non vede nella lotta la naturale conseguenza che ci suggerisce il materialismo storico, ma uno strumento -senz’altro rilevante-, ma pur sempre uno strumento, un ausilio pratico, funzionale all’obiettivo dell’allargamento dell’umana libertà in tutte le forme ammissibile.
L’obiettivo del raggiungimento della più ampia umana libertà deve avvenire, secondo il pensiero di Carlo Rosselli, in maniera graduale e quanto più possibile conciliante, scevra di impulsi violenti, a cui viene preferita una parzialità, se funzionale al mantenimento della pace, dal momento che le conquiste anche quando parziali risultano essenziali. L’utilizzo della forza e della forma violenta è accettabile solo laddove non vi sia altra scelta, ovvero laddove si è venuto a determinare uno stato di protratta illibertà.
Nonostante la Storia del pensiero politico contemporaneo in generale, e del ventennio fascista in particolare, sia stato campo di indagine e tesi della mia laurea in Scienze Storiche, preferisco non arrogarmi il diritto, anzi la necessità, di rispondere a quanto affermato da Felici.
Trovandomi nella sfortunata condizione di appartenere al sesso femminile che, anche all’interno dell’apertissimo ed inclusivo mondo dei socialisti, non pare mai riconosciuto sufficientemente valido, soprattutto quando si tratta di discutere le questioni di dottrina e ideologia (buon 8 marzo!), ho preferito coinvolgere la persona non ha rivali sulla tematica in questione: il professor Nicola del Corno.
Il docente difficilmente potrà essere indicato da Carlo Felici tra i “grossolani e strumentali” , o in chi “non conosce seriamente il pensiero e gli scritti di Carlo Rosselli” (arrivata a questa frase mi sono scusata e genoflessa).
Nicola del Corno è stato il mio docente all’Università degli Studi di Milano, docente di Storia delle Dottrine e delle Istituzioni politiche e di Storia del Pensiero politico contemporaneo. La sua indagine si è fortemente rivolta, tra le tante attività, allo studio di Rosselli e del suo pensiero.
Se qualche scettico sentisse la necessità di appurare quello che affermo, potrà agilmente verificare, cliccando questo link, l’area di ricerca e le competenze del professore (dove siamo arrivati!!!!) .
Se qualcuno fosse interessato ad approfondire ulteriormente il pensiero e la storia di Carlo (e Nello) Rosselli, suggerisco la visone di questo contributo: