di Marco Andreini.
Nel 2000 io non so se vivrò, / Ma il mondo cambierà. / Il sole scenderà / Su di noi / Nel 2023, 23 / Se il mio cuore batterà, non lo so / Ma troverà qualcosa che / Lo farà batter più di te”.
Qualcuno ricorderà questi versi di una canzone della cantante francese,Dalida ,che parlava di un futuro ipotetico,2023 ed era il 1969 , oggi ci siamo in quel futuro.
Se pensassimo ad un viaggiatore del tempo che nel 1969, ha viaggiato per 54 anni indietro nel tempo e che poi riappare improvvisamente nell’Italia dell”2023,penso che ne uscirebbe turbato,ma non perché vede telefonini portatili,macchine bici elettriche ,ma perché ascoltando slogan delle manifestazioni sul medio oriente,,Mass media che parlano di scioperi generali,di salari da fame ,,difficilmente potrebbe convincersi di trovarsi davvero nell2023.
Fuori di metafora,vedere vecchi compagni gruppettari gridare free palestine,in una manifestazione guidata da ragazzine arabe con il velo e sentire Landini e Sic ,Bombardieri parlare di sciopero generale come niente mi ha fatto ripiombare non al 1969,ero piccolo,ma ai gloriosi anni 70.che ho vissuto
Dulcis in fondo,la manifestazione del PD di piazza del popolo e le farneticazioni di Bertinotti,ascoltato oggi ,hanno fatto il resto.
Abbiamo sbagliato tutti a credere che il PD sia diventato una sorta di Rifondazione 2.0 o come pensavo,visto Furfaro e Smeriglio,Scotto, o una nuova Sel del futuro,no,siamo in piena riedizione del PCI berlingueriano,quello per intendersi,che riceveva su conti delle cooperative i rubli da Mosca ,poi faceva la morale a tutti,quello che non poteva andare al governo,ma che in ogni finanziaria con il placet di tutti,infilava gli emendamenti per favorire gli associati delle sue categorie,,quello che infiammava i lavoratori della Fiat ,dicendogli che erano come i lavoratori dei cantieri navali di Danzica,,e che il grande partito li avrebbe appoggiati, anche se avessero occupato le fabbriche.
Sempre fuori di metafora,Landini e Bombardieri riescono anche nel capolavoro politico di svilire quello che dovrebbe rappresentare per il sindacato ,, Armageddon ,,quello sciopero generale ,per la cui legittimità costituzionale è morta tanta povera gente .
È avvilente sentire un sindacalista dire che le authority di garanzia sono organi di parte.
Bombardieri farebbe bene a chiedere a qualcuno dei vecchi sindacalisti di quando la UIL venne presa d’assalto dai lavoratori dell’Alitalia, perché Benvenuto disse in TV che non si poteva scioperare arrecando danni agli utenti e nei trasporti andava fatta una precisa autoregolamentazione degli scioperi .
Giorgio era consapevole che scioperare nei servizi non avrebbe arrecato danni al governo ,ma ci avrebbe alienato la fiducia della gente,
E quella era una UIL che sfidava l& impopolarità perché sapeva di essere dalla parte dei lavoratori,, perché si poneva come guida del movimento e non aveva paura di prendere bulloni e insulti in fabbrica dai massimalisti del sindacato.
La speranza è l’ultima a morire,ma in un mondo che sembra impazzito che torna a slogan e parole d_ordine di quando Dalida,cantava 2023,cosa può fare un riformista che vede un paese,che non vuole diventare normale,diviso ancora in guelfi e ghibellini,e dove quelli che solo per un attimo hanno acceso una fiammella di speranza per il riformismo,hanno provveduto subito a dividersi di nuovo in guelfi e ghibellini.
Non ho visto Grillo ieri da Fazio,ma credo che anche lui ,da grande guitto, abbia capito che questo paese è senza speranza…………. almeno per ora.