Di Alessandro Palumbo
Il caldo di questa estate, non molto differente per la verità dal caldo di tante estati, con i suoi riti e le solite litanie estive, mentre il dibattito sulla giustizia si arena nella solita rissa che vede giustizialisti scatenati e una sinistra sempre più “legge ed ordine,” ci fa tornare in mente le calde estati di tanti anni fa in un come eravamo.
Una Italia bigotta e anche allora forcaiola, con i socialisti impegnati in un compito durissimo: riuscire a cambiare il Paese e i suoi costumi avendo contro il clericalismo diffuso e i comunisti con il loro massimalismo e bigottismo.
È l’estate del 1967, da 10 anni si tiene a Spoleto il Festival dei due Mondi, una boccata di aria fresca per sprovincializzare la nostra cultura, un palcoscenico per i giovani artisti di oltreoceano.
Ospite è il poeta Allen Ginsberg l’autore dei versi “porto la corona folle della non saggezza”, legge le sue poesie ad un pubblico eterogeneo, ma non passa molto che la polizia arriva e arresta Ginsberg per oscenità. In quella afosa estate in una città di una bellezza struggente ma sonnacchiosa e pavida l’unico che si muove per “salvare “Ginsberg è il poeta Alfonso Gatto che blocca il Festival finchè il poeta non viene rilasciato. Ne parla il NY Times, ma in Italia è solo fonte di pettegolezzi.
Tre anni più tardi a Praiano, sulla costiera amalfitana, un altro posto dalla bellezza struggente, ma culla di pettegolezzi, la polizia irrompe nella villa di William Berger, attore austriaco di film e di sua moglie Carol, attrice del Living Theatre trova 0,9 grammi di hashish, acqua distillata, pasticche, siringhe. Carol soffre di epatite le pasticche, le siringhe e l’acqua distillata servono per curarla, ma non c’è nulla da fare i due vengono portati al manicomio criminale. Carol viene legata al letto come una pazza, chiede di essere curata, dice che quelle che han trovato sono medicine, ma il Tribunale stabilisce che può essere curata solo sotto sorveglianza del marito, che però è anche lui in manicomio, per cui non se ne fa niente. Le testimonianze sono agghiaccianti, Carol urla disperata e solo alla fine viene portata all’ospedale degli incurabili dove muore. Non succede nulla, questa volta non c’è nessuno che li aiuta.
È una Italia lontana nel tempo o forse no, ricordi del passato che forse servono a dirci qualcosa, in questo tempo in cui il dibattito politico e culturale è sempre più asfittico, mediocre ci ricordano che parlare di giustizia, di garantismo vuol dire parlare di carne viva, di persone, di sofferenze, di ingiustizia, parlare di disagio giovanile, di tossicodipendenze vuol dire parlare anche qui di persone, di sofferenze. Ci urlano questi ricordi che non si può tornare indietro, la repressione. la mancanza di garanzie, il proibizionismo lo abbiamo avuto e non è stato bello-
Oggi i giovani di Praiano tolgono dall’oblio la storia di William e Carol Berger e la città di Spoleto ha dedicato una via a Allen Ginsberg.
La cultura italiana dovrebbe essere la prima a nobilitare il dibattito come in quei tempi lontani fecero per noi Pasolini, Sciascia, Bobbio e poeti come Gatto,Tondelli, industriali come Olivetti, ma oggi abbiamo Sgarbi, Scanzi e quello che resta di Mughini.
L’unica nota positiva è che oggi i giovani di Praiano tolgono dall’oblio la storia di William e Carol Berger e la città di Spoleto dedica una via ad Allen Ginsberg.
“Ogni cosa è sacra, ognuno è sacro……..ogni uomo è un angelo”
Allen Ginsberg