Di Alessandro Perelli
Il copione si è ripetuto in Niger ,lo Stato dell’ Africa Occidentale senza sbocco sul mare , dove i militari hanno preso il potere con un colpo di stato. Un copione, al pari di quanto e’ accaduto negli ultimi mesi in altri territori centro occidentali e orientali del continente, che vede la cancellazione ( o auspicabilmente la sospensione) delle norme e dei diritti democratici e l’ instaurazione di una dittatura gradita a Mosca.
Sì perché anche se il generale Abdourahmane Tehiani, , comandante della Guardia presidenziale che ha preso il potere, ufficialmente non lo conferma, pare evidente la mano di Putin e della Wagner sulla defenestrazione del legittimo Presidente della Repubblica eletto Mohammed Bazoum , che aveva il torto di avere l appoggio di Usa e Unione Europea. Soprattutto la Francia, che ha rapporti economici per le ricchezze minerarie del Paese in cui seicento civili sono presenti, ha già fatto sapere che non tollererà nessun attacco ai suoi interessi per difendere i quali e’ pronta a intervenire immediatamente e senza esitazioni.
Ma migliaia di persone hanno preso parte , domenica 10 luglio, nella capitale Nyamei alla manifestazione in sostegno del colpo di stato e per chiederle il ritiro dei 1500 soldati del contingente francese presenti nel Paese centrafricano al grido di ” viva Putin” e sventolando bandiere russe e stata presa d’assalto l’Ambasciata francese. Alcuni facinorosi sono riusciti a provocare dei danni all’ edificio, una porta e’ stata data alle fiamme ma tutto sommato l’intervento dei militari nigerini ha evitato guai maggiori cercando di calmare gli animi. Hanno però dovuto ricorrere al lancio di lacrimogeni per fermare i più estremisti.
Il Niger e’ comunque in pieno caos. Alla base aerea , vicino all’ aeroporto della capitale, vi sono anche trecento militari italiani, soprattutto addestratori che si aggiungono ai francesi e a ottocento americani e a un contingente tedesco. Per ora si sa che tutti i militari italiani sono rientrati a Nyamei dalle varie basi del Paese dove hanno svolto attività di addestramento e la situazione pare sotto controllo.
Tra le reazioni contrarie al colpo di stato c’ e da segnalare quella della Ecowas , che comprende una quindicina di Stati dell’ Africa Occidentale e che ha organizzato una riunione straordinaria.. E stato deciso di imporre sanzioni ai capi dei militari golpisti come il divieto di viaggio e il congelamento dei beni . E’ stato anche lanciato un ultimatum ai militari ammutinati invitandoli a rientrare nelle caserme ed e’ stata chiesta l’immediata liberazione del Presidente Bazoum, non escludendo, nel caso ciò non si avverassi, l’uso della forza per ripristinare l’ordine.
Il fatto è che Abdourahmane Tehiani ha avuto gioco facile per il malcontento dei nigerini, la gran parte dei quali vivono in condizioni di miseria non ricadendo se non minimamente sul benessere dei cittadini lo sfruttamento delle ingenti risorse minerarie del Paese . E anche la Russia ha gioco facile , presentandosi , dopo la decisione di Putin di bloccare l’ accordo sul grano con l’ Ucraina, come la fornitrice gratuita dello stesso ai Paesi africani in difficoltà economica per reperirlo. Mossa che ha indubbiamente il suo peso per l’ avanzata strategica di Mosca .
Senza dimenticare l’azione della Wagner , che però per il momento in Niger non si e’ presentata , contro gli estremisti jihadisti che spesso si e’ rivelata più proficua di quella degli eserciti occidentali . Anche Pechino, infine , fa sentire il suo peso, con i suoi investimenti nel settore infrastrutturale . Intanto Mali e Burkina Faso hanno dichiarato la loro solidarietà ai golpisti militari del Niger.