di Alessandro Perelli
Bisogna credere al Presidente della Colombia Gustavo Pedro o al suo figlio Nicolas? Vediamo quello che e’ successo nello stato sudamericano. Lo scorso 29 luglio il figlio maggiore del Presidente della Repubblica e’ stato arrestato nell’ ambito delle indagini che lo accusano di essere colpevole di riciclaggio di denaro e arricchimento illecito. Nicolas Petro, che e’ anche membro di un’ assemblea di dipartimento , quella dell’ Atlantico, che fa parte delle 32 divisioni amministrative della Colombia, avrebbe intascato, secondo la Procura, ingenti mazzetta dalla malavita , destinate a finanziare la campagna elettorale nei suo padre eletto poi, lo scorso anno,a Capo di Stato. Con lui e’ finita in prigione anche l’ex moglie. La donna aveva denunciato che all’ex marito erano stati consegnati 800 milioni di pesos precisando però che i soldi non avevano contribuito alla campagna elettorale del padre ma erano rimasti a Nicolas come arricchimento personale. Da notare che il primogenito del Presidente dichiarava 2300 euro al mese che riceveva come deputato ma viveva come un sultano spendendone molti di più. Ma ecco che , in carcere, ammettendo in parte le sue responsabilità, Nicolas Petro ha denunciato nei giorni scorsi, l’ ingresso di soldi dei narcos e dei corpi paramilitari nella campagna elettorale del babbo . E ha fatto anche i nome dei ” pagatori” . Si tratterebbe di Samuel Santander Lopesierra, estradato per traffico di droga negli Stati Uniti nel 2003 e liberato nel 2021 dopo diciotto anni di carcere e di un altro boss dei narcos Alfonso Hilsaca. Entrambi avrebbero finanziato illegalmente la campagna elettorale ” Petro 2022″. Domenica 1 agosto il Presidente colombiano Gustavo Pedro, commentando le rivelazioni agli inquirenti del figlio, ha negato gli addebiti sostenendo di dover rispondere solo al popolo e precisando che il Governo da lui formato finira’ sulla base del mandato popolare e di nessun altro. Il leader progressista ha nettamente scartato l’ipotesi di dimissioni che però sono state ventilate da un partito che lo sostiene, quello dei Verdi, e richieste da tutta l’opposizione. Ma oltre a questa tegola, i cui effetti anche giudiziari si vedranno nei prossimi giorni, il Governo e il Presidente della Repubblica hanno dovuto subire nelle ultime settimane due situazioni di notevole difficoltà. Una determinata , nel dipartimento de La Guajira, da una vera crisi umanitaria e climatica per cui , in questo territorio, di grande povertà, e stato decretato ” lo stato d emergenza economica, sociale ed economica” . L’ altra dal fatto che, in una Commissione della Camera, e’ stata bocciata la riforma del lavoro, che era uno dei capisaldi del programma elettorale del Presidente . Nonostante gli sforzi dell’ Esecutivo il testo non ha avuto i voti ma favore sufficienti, per cui e’ stato accantonato e non potra’ che essere ripreso nella prossima legislatura. Petro ha definito di estrema gravità quanto avvenuto in Commissione accusando i poteri forti contrari al Governo di averlo determinato. Appena dopo un anno ( era stato nominato Presidente il sette agosto 2022) sembra già essere vacillante il potere di Gustavo Pedro, l’economista d sinistra che aveva suscitato tante speranze in Colombia per un rinnovamento della politica , per una svolta sociale in difesa degli strati più deboli della popolazione e anche per un cambiamento delle relazioni esterne con particolare riferimento ai problemi con il vicino Venezuela.